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martedì, 30 Aprile 2024

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Sparizioni, serial lover e manipolazioni in amore

di Denise Pantuso – Ciò che ispira la produzione di questo articolo sono i sentimenti di confusione, il senso di incredulità e impotenza così come l’onnipotenza e la negazione dei sentimenti che vengono vissuti in certi rapporti di amore. La scomparsa improvvisa da una storia, la ricerca continua di esperienze relazionali o sessuali così come la tendenza a manipolare i legami affettivi sono forme che le relazioni hanno da sempre ma ciò che le contraddistingue nella contemporaneità è la frequenza con cui si manifestano. Non c’è distinzione di età e generazione, oggi i legami affettivi, se così si possono chiamare, sono caratterizzati da una serie di alterazioni e disarmonie sia nello stare insieme che nel separarsi. Le tre forme di “relazione” che danno nome al titolo di questo articolo sono nominate dalla psicoanalista Laura Pigozzi “amori tossici”.

Serve una premessa: i rapporti di amore sono disarmonici per natura. Mettere in contatto il sé con l’altro, avvicinarsi e allontanarsi senza farsi male così come avvicinarsi e allontanarsi mantenendo la propria particolarità sono esperienze che sembrano un ballo a due che necessita di un impegno per tutta la vita per mantenersi in equilibrio. I legami tossici si definiscono per un eccesso di intrusività o distanza che due amanti hanno tra di sé. Sia l’eccessiva autonomia che l’eccessiva dipendenza rappresentano due forme di legami tossici, laddove per tossici si intende qualcosa che eccede, che supera i limiti, che va oltre.

I legami tossici sono quelli che non fanno respirare e progredire una relazione e l’individuo stesso. L’amore tossico è l’amore assoluto, è l’amore che sostiene la fusione, la vicinanza estrema dell’uno all’altro. L’amore tossico per la sua inevitabile stretta tra i due cuori finisce che per essere interrotto si avvalga della rottura improvvisa, della scomparsa poiché è noto al mondo “psi” che troppo amore genera odio. Infatti l’amore fusionale prende l’altro come una cosa, un oggetto di sua proprietà per cui quando l’oggetto non serve più lo si sminuisce e svaluta, se ne sottolinea la sua non utilità per poi lasciarlo perdere. Da qui le separazioni senza parole, senza spiegazioni. Da qui la scomparsa nel nulla, il Ghosting.

Con una logica simile si manifesta anche il serial lover ovvero quell’uomo e quella donna che si avvicinano all’altro a seconda del grado di estasi che sa offrirgli. L’altro è quindi colui o colei che viene sfruttato per soddisfare sé stessi, per trarne una qualche soddisfazione dell’Io nel senso della bellezza, valore, importanza etc. etc. Coloro che sono accanto a dei serial lover si sentono spesso usati, qualcosa non torna, non c’è molta credibilità in quello che vedono ma il compiacimento che traggono dal soddisfare l’altro li rende ciechi alla realtà per cui non sanno interrompere il legame.

Il serial lover d’altro canto è colui che cerca costantemente qualcosa che in un primo momento vede illusoriamente nell’altro ma che poi non trova e non trovandolo si libera del rapporto. L’altro in fondo ha dei bisogni lui stesso che al serial lover non interessano, anzi lo infastidiscono e innervosiscono (quando si accorge che ci sono!!!).

La terza forma di amore tossico, la manipolazione, prende il nome di gaslighting ed è un tentativo fine di manipolazione della realtà che porta i soggetti che subiscono questa manipolazione a non credere più a sé stessi. Il soggetto che manipola ha l’abilità di saper dire le cose, l’abilità di parlare e/o di mentire in un modo tale che l’altro si sente costantemente nell’errore, confuso, incerto su chi sia lui stesso e chi sia l’altro. È la forma di legame più vicina a ciò che in psicoanalisi è nominato come perversione relazionale.

– Nella foto: Antonio Curcio, “Cuori spezzati” –

(Rubrica ESSERE L’Equilibrio tra Benessere, Salute e Società – Dott.ssa Denise Pantuso Psicologa e psicoterapeuta individuo, coppia e famiglia www.denisepantuso.it – tel. 393.4079178)

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