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giovedì, 14 Novembre 2024

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Sventato un possibile suicidio a Poppi

Una pattuglia del Corpo Unico di Polizia Municipale dell’Unione dei Comuni del Casentino ha intercettato ieri a Poppi un furgone tipo Fiat Fiorino, il cui conducente – un trentottenne proveniente dalla Romagna – era stato segnalato dalla famiglia come soggetto con probabili intenzioni suicide. Alle ore 9:40 i Carabinieri allertavano la Centrale Operativa della Polizia Municipale presso l’Unione dei Comuni, che divulgava la segnalazione al personale esterno. Così una pattuglia della PM intercettava alle 09:53 in Via Roma a Ponte a Poppi il furgone segnalato, fermava il veicolo trattenendo con un pretesto il conducente e avvisando la Centrale Operativa, la quale a sua volta notiziava i Carabinieri, che si portavano sul posto e avvisavano i familiari del cittadino romagnolo. Fin qui la nota di cronaca, testimone questa volta di un “lieto fine”. Ma la notizia serve a fare il punto sulla situazione di un servizio che col passare del tempo assume sempre più i contorni di un Corpo Unico di Polizia adatto a lavorare in sinergia con le altre forze dell’ordine sul territorio. “Proprio così – ci dice Marco Tognarini, comandante del Corpo di Polizia Municipale. “E’ utile far sapere alla gente che il fatto di essere un servizio unificato rende possibili servizi che prima, con il lavoro che ogni comune organizzava per conto proprio, non erano possibili”. Come mai? “Ad esempio perché il personale di ogni Comune doveva lavorare alcune ore all’esterno e alcune ore in ufficio per le pratiche burocratiche, privando il territorio del controllo necessario. Oggi in Centrale restano abitualmente solo un operatore ed un amministrativo, e tutti gli altri agenti possiamo impiegarli sulle strade e nei paesi in pattuglie e servizi singoli di prossimità”. Ne segue che la Polizia Municipale è oggi un soggetto adatto ad affiancare il lavoro delle forze dell’ordine in genere. “E questo affiancamento si verifica sempre più spesso”, conferma Tognarini. “Succede normalmente che in occasione di furti o di segnalazioni di auto sospette la Centrale Operativa venga attivata dal Comando dei Carabinieri per collaborare alle ricerche; non ultima la richiesta di affiancamento nella cattura di un componente la banda che aveva compiuto un tentativo di furto presso un noto grande magazzino della zona”. Oggi capita sovente di collaborare, scambiarsi segnalazioni e informazioni, e tutto questo prima non sempre succedeva. “E’ stato necessario– conclude il Comandante del Corpo Unico – completare un percorso condiviso che ha permesso di unificare il lavoro di operatori che erano abituati ognuno con le proprie metodologie, i propri strumenti e così via. E’ stata fatta apposita formazione, acquisiti specifici mezzi e strumentazioni, sono stati unificati i metodi operativi sotto un’unica gestione gerarchica; anche se tutto ciò ha richiesto tempo ed energie, sicuramente la scelta di fare un Corpo Unico è stata senz’altro lungimirante”.

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