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domenica, 4 Maggio 2025

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Un nuovo futuro per Estra e Coingas

Quello con la quotazione in Borsa è un appuntamento che nasce dall’incrocio di due storie: quelle di Estra e del mercato dell’energia – ha sottolineato stamani il Presidente Francesco Macrì. L’azienda è cresciuta: è tra le prime 10 in Italia; è presente non solo in Toscana ma anche in Umbria, Marche, Abruzzo e Molise; ha 832 milioni di euro di ricavi e 61 milioni di EBITDA , cioè di utili prima degli interessi, delle imposte e degli ammortamenti. Oggi Estra è quindi un’azienda sana chiamata a misurarsi con un mercato che cambia rapidamente“.

Macrì ha sottolineato una possibile analogia con il periodo immediatamente seguente le prime liberalizzazioni e quindi il Decreto Letta del 2000: “il numero degli operatori italiani scese allora rapidamente da circa 700 a 234. Adesso si annuncia una nuova riduzione che sarà, soprattutto, frutto di concentrazioni. La strada che ha imboccato il mercato sembra condurre ad un punto di arrivo ben preciso: una cinquantina di operatori in Italia di cui una decina nella fascia alta. Ebbene, Estra vuol stare all’interno di essa“.

Per farlo ha bisogno di risorse: “il nostro obiettivo è non solo quello di sviluppare l’azienda ma anche di mantenere la governance pubblica. Quindi niente privatizzazione ma rafforzamento del ruolo dei Comuni e qui entra in gioco, per quanto riguarda Arezzo, Coingas. I Comuni avranno risorse sia in occasione della quotazione in Borsa sia nella distribuzione dei dividendi. Estra sarà non solo un’azienda importante ma anche perfettamente radicata nei territori. E in questi, penso soprattutto alle aree che hanno dato origine a Estra (Arezzo, Siena e Prato), si dovrà procedere nella direzione di un maggior equilibrio in termini di investimenti e occupazione“.

Elemento chiave di questo processo è, per quanto riguarda i comuni aretini, Coingas che ha già convocato per il 20 febbraio l’Assemblea dei soci. “Sarà l’occasione per valutare la quotazione in Borsa di Estra, il ruolo dei Coingas e quello dei comuni, la definizione dei patti parasociali – ha annunciato il Presidente Sergio Staderini. Un confronto tra i Sindaci sulle prospettive generali prima di convocare l’Assemblea che dovrà esprimersi formalmente sull’operazione. Penso che già oggi si possa comunque affermare che sta per giungere a compimento un lungo percorso iniziato dal Comune di Arezzo il 21 aprile 1970: allora fu deliberata la revoca della concessione ad Italgas e avviato il procedimento che, quattro anni dopo, avrebbe portato alla costituzione di Coingas. Operazione che ha consentito la metanizzazione di gran parte della provincia di Arezzo ed è stato, quindi, fattore determinante del suo sviluppo economico, garantendo energia ed investimenti al territorio nonchè risorse ai comuni soci“.

Staderini ha sottolineato i riflessi positivi della quotazioni in Borsa di Estra per i comuni: “avranno quote di un’azienda che intende inserirsi nel ristretto novero di quelle leader nel settore, un prevedibile forte aumento degli utili che verranno distribuiti nonchè vantaggi economici di natura immediata. Cambia anche il ruolo di Coingas che dopo le incertezze degli ultimi anni, ritrova un suo ruolo di forte e determinante rappresentanza della “parte pubblica” e quindi dei 27 comuni soci nella provincia di Arezzo: un unico e forte soggetto ha maggior peso e rappresentanza, sia nell’attuale compagine di Estra che in quella futura post quotazione. Coingas è disponibile a riacquisire quelle funzioni strategiche che sono proprie del partner pubblico e quindi essere un soggetto attivo nella condivisione delle scelte fondamentali di Estra che hanno riflessi sui comuni e sulle comunità locali. Mi riferisco, in particolare, a qualità del servizio, tariffe e investimenti“.

Il Presidente di Coingas ha sottolineato l’importanza, per i Comuni, del mantenimento della governance pubblica: “sono fondamentali le garanzie per i Comuni e per i cittadini, sia in termini di qualità/costo del servizio che di investimenti e di attenzione alle realtà territoriali. Infine condivido l’orientamento di Macri per la ridefinizione di un più giusto equilibrio tra i territori che sono stati protagonisti della nascita di Estra, puntando in modo particolare su maggiori investimenti sui nostri territori e sul riequilibrio dei livelli gestionali e occupazionali“.

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