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lunedì, 29 Aprile 2024

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Un’anima salvata… Il restauro del Santuario di Santa Maria delle Grazie a Stia

di Francesco Benucci – «Un luogo che rende la vallata onorata di essere stata scelta dalla Madonna per mostrare la propria presenza, un luogo che ha un significato profondo nel percorso spirituale di tanti devoti, un luogo che tra affreschi, porticati, altari e massi custodisce spicchi d’anima di molti, proponendosi, pertanto, esso stesso nelle vesti di anima accogliente, confortante e amorevole».

Con queste parole, qualche mese addietro, avevamo definito il Santuario di Santa Maria delle Grazie, un sito, nei pressi di Stia, che suscita nei casentinesi, e non solo, emozioni forti, in virtù dell’apparizione mariana avvenuta il 20 maggio 1428 a Monna Giovanna “delle Molina”, una semplice popolana che, messasi a pregare presso un masso bianco allo scoppiare di un forte temporale, fu sorpresa dal manifestarsi della suddetta figura e dall’invito, con fare materno, a edificare in quel luogo un santuario in suo onore.

E se tale invito fu prontamente accolto dalla popolazione e la chiesa divenne contestualmente meta di pellegrinaggio e sede di importanti celebrazioni, al contempo, tuttavia, nel numero precedente avevamo parlato di “un’anima da salvare”, soprattutto a causa del cedimento di due travi portanti, del porticato quattrocentesco davanti alla facciata, lesionate nel corso del tempo. Questo ed altri interventi si rendevano necessari per tutelare e valorizzare un luogo unico, di pace e di preghiera. Ebbene, ad oggi, possiamo parlare, con sollievo, nonché gioia, di un’anima, in buona parte, salvata: infatti, lo stato attuale dell’edificio è discreto, grazie alla riparazione del guasto più preoccupante, quello sulla loggia, dove le suddette travi erano così marcite, con conseguente rischio di crollo, che i muratori, quando ci hanno messo mano, si sono meravigliati di come abbia potuto reggere; provvidenziali, in tal senso, sono risultate la puntellatura della struttura e la chiusura dell’ingresso.

I lavori, conclusi il 23 dicembre 2023, sono stati effettuati con grande solerzia e maestria dalla ditta edile “Roberto & Gabriele S.R.L.” con sede a Bibbiena: è stato tutto smontato e la travatura è stata sostituita quasi per intero; è intervenuta, a questo proposito, altresì la segheria “Angelo Bresciani” che ha donato due travi nuove, mentre, per il resto, si è cercato di riutilizzare il materiale originale, ergo mezzane, tegole e coppi. Parimenti è stata apposta la carta catramata per fare un lavoro definitivo e, per ovviare a un’ulteriore questione presentatasi col passare degli anni, è stata effettuata la predisposizione per le gronde e le docce in rame che saranno donate dalla ditta “Beoni Roberto”.

Il costo di tutta la riparazione è stato di 12.200 euro, tenendo conto che i tecnici che ci hanno lavorato, un’equipe sotto la direzione del geometra Mauro Rivi, hanno prestato la loro opera gratuitamente, con le autorizzazioni della Soprintendenza alle Belle Arti per le province di Siena, Grosseto e Arezzo. Sono intervenuti, inoltre, con donazioni volontarie, vari privati e liberi professionisti e, analogamente, sono stati determinanti i proventi di una sottoscrizione a premi, “Una tegola per Santa Maria delle Grazie”, indetta per l’occasione dal parroco di Santa Maria, don Isio Cecchini, lotteria che ha fruttato 6.500 euro (circa 3.000 biglietti venduti), rivelandosi un’iniziativa significativa non solo per i risultati concreti, ma anche per aver sensibilizzato tutta la vallata sul tema della salvaguardia di un’anima “materiale” e spirituale che ci tocca nel profondo. Infine, è degna di menzione la collaborazione della signora Alessandra Mallaby-Pallini, la quale ha allestito lo sgombero e la pulizia dell’intera area antistante al santuario dopo avere lei stessa eseguito importanti lavori di restauro ai muri portanti della sua proprietà.

Di fronte a un numero talmente cospicuo di protagonisti e di gesti generosi, il parroco e i fedeli di questo luogo speciale ringraziano sentitamente per ogni singolo contributo, per così tanto altruismo, palesato nei confronti di un tempio sacro a Maria Santissima. Tempio sacro che però ora va riportato ulteriormente “alla luce”, dato che, tra Covid e problemi strutturali, non si è registrato, eccetto che in occasione delle festività, quel ricambio generazionale che un siffatto patrimonio di devozione, storia e cultura meriterebbe.

In quest’ottica preme ricordare che ogni domenica pomeriggio c’è la messa, alle ore 16 in orario invernale, alle ore 18 in orario estivo, e che, per avvicinare ulteriormente le persone alla chiesa in oggetto e informare sulle iniziative in cantiere, nonché sui fatti storici riguardanti lo stesso edificio, è stata aperta una pagina Facebook, “Santuario di Santa Maria delle Grazie 1428”, ideata e gestita da Marta Signi, esperta sia in attività di promozione locale sia in quell’ambito informatico che risulterebbe altrimenti più ostico per don Isio.

Il primo obiettivo futuro consiste dunque nel cercare di riportare i fedeli a frequentare il santuario, nel far sì che sempre più persone siano devote alla Madonna recandosi nei luoghi ad essa tanto cari, nel poter annoverare, accanto a un’anima salvata, tante altre che, ognuna con le proprie specificità, possano incamminarsi lungo un percorso di umanità, carità e condivisione.

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