“Tra meno di un mese, a far data dal 31 dicembre prossimo, tutti i Comuni aretini (e ovviamente non solo) con meno di 3mila abitanti gestiranno le loro funzioni fondamentali solo in forma associata tramite le Unioni dei Comuni. Funzioni fondamentali quali l’organizzazione generale dell’amministrazione e delle finanze, l’organizzazione dei servizi pubblici, la pianificazione urbanistica, l’edilizia scolastica Si rischia lo scippo in piena regola: uno scippo che intesserà 11 Comuni in totale, tra Casentino e Valtiberina”.
Così Lucia Tanti vicepresidente Provinciale di FI con delega agli Enti Locali e componente del Consiglio regionale di Anci Toscana che prosegue “Non ho mai amato le Unioni dei Comuni e credo, come ho avuto modo di dire in occasione delle ultime elezioni a Chitignano (uno dei più piccoli Comuni della Provincia), che la formula vera sia quella delle fusioni e non nascondo di aver tifato sempre per l’idea dei Comuni unici di vallata. Tuttavia, oggi dobbiamo affrontare la realtà e la realtà ci dice che dal 1 gennaio 2015 i Cittadini dei piccoli Comuni, di fatto, dovranno confrontarsi con le Unioni dei Comuni cioè con enti di secondo livello spesso deficitari sia sotto il profilo della rappresentanza che dell’efficienza e non raramente dei veri e propri carrozzoni. Una scelta che allontana i Cittadini dai centri decisionali e che mette i Sindaci in condizione di essere poco più che dei soggetti liquidatori.
Non solo: apprendo che questo passaggio, almeno per quanto riguarda il Comune di Chitignano, avviene senza che siano stati elaborati né progetti di gestione né piani di attuazione economica e finanziaria. Il quadro quindi è fosco e se è vero che in Casentino realtà civiche e politiche si stanno seriamente interrogando sul futuro- e spero si riapra la partita almeno delle microfusioni – è altrettanto vero che la riflessione rimane solo a livello di vallata Dobbiamo invece fare un passo in più portando direttamente il problema in seno all’Anci Toscana perché il rischio è molto alto. A questo punto si pone un problema di rappresentanza: chi sostiene le istanze dei Cittadini in questa delicata fase di passaggio che vede molti Comuni impreparati? Chi sosterrà le istanze delle piccole comunità se nelle Unioni i piccoli comuni dovessero essere considerati fanalini di coda? Da chi andrà il Cittadino al quale non si dovessero dare servizi efficienti una volta che il suo Sindaco avrà le mani legate? Credo che queste soluzioni passino da una revisione forte a livello istituzionale che forse dovrà concludersi con il superamento delle Unioni ed il rafforzamento di fusioni e convenzioni, ma per il momento serve un impegno serio di supporto da parte di Anci Toscana a cui chiederò di schierarsi dalla parte dei piccoli Comuni accompagnandoli in questo passaggio e vigilando che dopo l’inganno non segua anche la beffa”