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giovedì, 28 Marzo 2024

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Urbanistica a Bibbiena: un confronto acceso ma costruttivo

Non è bastata la pioggia battente ad impedire il dibattito sulla variante urbanistica di Bibbiena. La presenza dell’amministrazione Comunale, con l’Ass. Lorenzoni accompagnato da un altro collega di giunta e dal responsabile dell’ufficio urbanistico, stava da sola a dimostrare l’importanza e la preoccupazione della giunta bibbienese di fronte ad osservazioni documentate e dettagliate. Ha aperto Luca Tafi che ha confermato la netta opposizione di SEL alla politica urbanistica, sia nell’impostazione generale, sia in molte delle singole scelte..

Giorgio Renzi ha illustrato le contestazioni specifiche, partendo da due constatazioni: quello approvato è un nuovo strumento urbanistico generale, non una modesta variante. Quindi va rifatta tutta la procedura seguendo le prescrizioni di legge. Come confermano i giudizi della Regione Toscana e della provincia di Arezzo. Ma ancora più grave è il contrasto con il documento di governo che lo stesso Bernardini ha presentato all’inizio della legislatura e che viene completamente disatteso. Ha poi messo in evidenza alcuni inquietanti aspetti delle scelte comunali: la diffusione irrazionale dell’edificazione in zone agricole, la previsione di migliaia di metri cubi di nuove costruzioni in zone ad alto valore paesistico, il non rispetto della tutela dei centri storici. Ha poi sottolineato come la trasformazione di quasi tutte le zone per le quali erano previsti piani particolareggiati, in zone da realizzare con intervento diretto, dà il via ad una inaccettabile discrezionalità nell’attuazione, che impedisce ogni controllo e riduce tutta l‘urbanistica a trattativa diretta tra i singoli privati e gli amministratori, senza alcuna trasparenza. Ed è qui la distanza, culturale e politica, tra la  proposta del Comune e quella di SEL. Da una parte la pianificazione territoriale come contrattazione tra singoli privati e comune, dall’altra la convinzione che il Comune ha il dovere di progettare una città ed i suoi servizi, una città razionale, sostenibile, che non scarichi sulle future generazioni le scelte fatte a favore di alcuni privati oggi.

L’Ass. Lorenzoni ha difeso l’operato dell’amministrazione dando una interpretazione riduttiva di tutta la vicenda, e ribadendo che si tratta di scelte più modeste; che nelle osservazioni ci sono stati errori di interpretazione delle norme e degli interventi proposti, contestando anche i numeri fatti nelle osservazioni e motivando certe decisioni con il particolare momento di difficoltà economica.

SEL ha ringraziato l’Assessore per la presenza ed anche per la disponibilità fatta balenare di alcune correzioni. Ma le posizioni sono rimaste lontane. Lorenzoni non ha convinto SEL, in particolare quando ha ribadito che il tutto scaturisce da richieste di cittadini, confermando la cultura urbanistica dell’amministrazione: nessun progetto, nessun idea portante, ma solo la necessità di incassare soldi per il bilancio (salvo, poi, esonerare dal pagamento alcuni privati …) senza preoccupazione per le nefaste conseguenze future. E per SEL questo è inaccettabile: le richieste dei cittadini possono essere accolte se sono funzionali ad un progetto generale, altrimenti Bibbiena diverrà tale e quale ai centri abitati posti alle pendici del Vesuvio.

Il Consigliere regionale Romanelli ha portato dei dati che illuminano le conseguenze di tali atteggiamenti (che non sono solo di Bibbiena): in Toscana la somma degli strumenti urbanistici dei comuni prevederebbe una popolazione di otto milioni di abitanti! (oggi sono solo tre milioni). Ha concluso il coordinatore provinciale di SEL, Nicola Nasca, ricordando “la tutela dell’ambiente è una priorità dei nostri programmi a livello locale e nazionale e l’iniziativa casentinese si colloca coerentemente in questa ottica politica e culturale. Se Vendola vincerà le primarie e farà il premier, avremo una nuova legge sui suoli, che eviti le speculazioni dovute alla rendita dei terreni che da agricoli diventano edificabili, all’origine dei nostri disastri ambientali!” Un confronto aperto con diversità di vedute, ma, una volta tanto, civile e costruttivo. E non è poco di questi tempi.

SEL Casentino

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