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venerdì, 26 Aprile 2024

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Casentino scoperto… dai ladri!

di Monica Prati – La casa: luogo intimo e sicuro, rappresenta la proiezione spaziale della personalità di un individuo. Tutelata dalla Costituzione, da norme penali e civili, la propria casa non è solo il luogo in cui la persona ha la dimora abituale, piuttosto è il luogo che garantisce l’intimità della vita privata e domestica.
Qualificata in termini giuridici come “domicilio”, cioè in quello spazio fisico la cui tutela sottende quell’interesse alla riservatezza che caratterizza il rapporto tra l’individuo e la sua dimora, nella quale svolge la propria personalità, è inviolabile! Nessuno può entrare senza il consenso di chi ci abita.
Nonostante ciò, i furti in abitazione non sono una novità e colpiscono non solo persone ricche e conosciute, ma anche persone comuni, lasciando in esse un senso di ansietà, paura, insicurezza, vulnerabilità.
Oggi abbiamo incontrato la Signora Paola Bianchi di Poppi che purtroppo è stata vittima di un furto avvenuto nella sua abitazione.
Ci racconti cosa è successo. «Prima di raccontare cos’è accaduto vorrei fare una premessa. I giornali e la televisione spesso trasmettono notizie di furti nelle abitazioni, soprattutto quelli eclatanti che magari finiscono in tragedia perché il proprietario si è difeso da un’aggressione.
A noi spettatori sembrano fatti accaduti lontano che non potranno mai succedere a noi. Invece un bel, si fa per dire, pomeriggio di sabato (quando sono maggiori le probabilità di trovarsi in casa perché molti non si recano al lavoro) ti assenti di casa per un’ora per andare a fare visita alla nipote e al rientro ritrovi il “finimondo”! Ti trovi davanti ad una scena che ti paralizza: il finestrone forzato ed aperto, il contenuto dei cassetti rovesciato e sparpagliato sui letti, la biancheria e gli abiti degli armadi sparsi ovunque, scatole svuotate. Sembra di essere in un incubo, invece è la cruda e amara realtà.  Quel 9 dicembre maledetto i ladri hanno violato il mio domicilio e mi hanno derubata di tutti i gioielli, dei valori e anche dei ricordi! Questa volta è toccato a me. Ho saputo in seguito che altri furti erano avvenuti a Bibbiena e anche in altre case vicino alla mia; così mi sono interrogata su questo fenomeno nel nostro Casentino. Oggi diamo per scontato che i reati sono cose normali, invece no, queste cose non dovrebbero accadere a nessuno, non dovrebbero essere la normalità».
Ci sono dei sospettati? «Si pensa che i ladri vengano da fuori, non siano residenti qui e che siano delinquenti esperti in furti in abitazione, date le modalità di esecuzione. Tutti i furti sono avvenuti tra le diciassette e le diciannove e nei fine settimana. I ladri, di sicuro due o più (uno fa il “palo”, l’altro entra) si sono introdotti nelle case, al piano terra e al primo piano e, in quelle dove la luce era spenta, quindi dove presumevano che non c’era nessuno. Sono entrati dai finestroni (mai dalle porte, spesso blindate e con chiusure complicate) forzando le persiane con cacciaviti o piedi di porco e spaccando il vetro».
Che appello vuole fare. «Ho raccontato tutto ciò perché la maggior parte della gente non sa niente di quello che sta avvenendo in questo periodo e vorrei metterla in guardia. Io sono stata la prima vittima di questo reato e sento di dover avvisare gli altri perché non subiscano quello che ho subito io. Lo so che sapere che esiste questo pericolo, di essere derubati, non è sufficiente, perché altre famiglie qui vicino erano state messe al corrente, quindi avevano adottato tutti i mezzi necessari per scongiurare il furto, ma sono state ugualmente derubate anche loro. Ma credo che diffondendo la notizia, con le dovute precauzioni e con l’aiuto delle forze dell’ordine si possano prevenire altri reati.
Inoltre è importante stare attenti a movimenti di auto e persone sospette, mai viste prima nel quartiere dove si abita, a rumori strani provenienti magari dall’abitazione del nostro vicino. Consiglio se possibile, di munire le proprie abitazioni di “dispositivi antifurto”. Insieme possiamo farcela a porre fine ai furti in Casentino perché l’unione fa la forza».
Cos’ha provato e come si sente ad essere violata nell’intimità della propria casa. «Non mi sento più al sicuro, ho paura a stare in casa, ho paura del buio e adesso dormo con la luce accesa. Oltre a portarci via tutto l’oro e i ricordi di tutta la vita, hanno violato il luogo più intimo di un individuo, la propria abitazione. Senza parlare poi del pericolo che avremmo potuto correre nel caso avessimo trovato i ladri in azione.
Proprio il luogo in cui una persona dovrebbe sentirsi al riparo, protetta e libera anche di tenere i propri effetti personali dove vuole, senza dover nascondere niente per difendersi dai ladri, dopo una violazione del genere, diventa vulnerabile.
In questo momento sto soffrendo per quanto accaduto, perché oltre all’aspetto patrimoniale del furto, c’è il danno psicologico. Lo so che ci sono cose peggiori, che la salute è più importante, ma ancora la sofferenza è tanta. Vorrei che i colpevoli venissero trovati e puniti com’è giusto che sia.
Finora in Casentino abbiamo vissuto tranquillamente, fiduciosamente, senza pensare che sarebbero potuti accadere dei furti. A volte la gente andava a dormire la notte dimenticandosi la chiave nella toppa della porta e, finora, era la normalità, perché c’era la certezza che non sarebbe accaduto niente. Adesso è cambiato tutto, bisogna stare più all’erta, come nelle città. Ai cittadini deve essere garantito il diritto di vivere tranquilli a casa propria e di essere liberi di uscire, senza il terrore di tornare e trovare il caos…».

(tratto da CASENTINO2000 | n. 291 | Febbraio 2018)

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