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lunedì, 29 Aprile 2024

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Fusioni: già sparite dall’agenda politica?

Pareva questione di giorni, parevano già programmati i consigli comunali, pareva non ipotizzabile un futuro (prossimo) senza. Parevano necessarie, virtuose, vitali. Parevano…
Perché oggi nessuno ne parla più.
Schizofrenia.
Dal leggere un’infinità di post, comunicati quotidiani, interviste, dichiarazioni, carta e parole, parole su parole, a un silenzio “misterioso”.
Tutto tace, nessuno pronuncia più la parola “FUSIONI”.
Non c’è più fretta?
Non sono più virtuose, necessarie, vitali?
Delle due l’una, o non lo erano nemmeno qualche giorno fa o lo sono anche oggi.
Cosa si è rotto?
Cosa non ha funzionato?
Ma sopratutto perché mentre tutti leggiamo un abbandono dell’idea nessuno spiega la retromarcia?
Perché nessuno spiega che forse una grossa fusione potrebbe essere portata in consiglio regionale da Mugnai perché nessun consigliere PD si prende la responsabilità di farlo (ricordiamo che il PD “era” il partito delle fusioni”)?
Perché, a pochi giorni dalle dichiarazioni del provinciale PD (20 luglio 2015 “La strada è quella delle fusioni” Dindalini), il segretario stesso e i sindaci PD sono tutti improvvisamente silenti? (Tranne uno, a onor del vero).
In un precedente comunicato abbiamo spiegato come il risiko (chi dovesse fondersi con chi) non ci avesse appassionato ma abbiamo detto che era un percorso auspicabile e siamo stati i primi a proporlo nei consigli comunali, qualche anno fa…
Oggi ci facciamo qualche domanda perché chiedere è lecito.
Rispondere sarebbe cortesia ma, in questo caso, pure serietà.

PSI Casentino

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