di Marcello Bartolini – La foresta si tinge dei colori caldi autunnali, il contrasto tra gli abeti sempreverdi e le altre piante accentua il fascino dei nostri boschi. L’autunno può essere una delle stagioni più interessanti per quanto riguarda i paesaggi che stanno passando dalle varie sfumature di verde estive agli ampi spazi di alberi spogli dell’inverno, qualcuno la definisce “magica” così come magiche appaiono tutte le metamorfosi della vita. Chi, come noi, ama il contatto con la natura e l’attività all’aria aperta trova certamente molti stimoli in questo periodo.
Terminata la stagione dei turisti, quasi terminata la stagione dei funghi, le foreste ritornano verso una loro primordiale identità, gli animali si riprendono i loro spazi e la quiete avvolge le nostre colline; è in queste atmosfere che si immerge il giro di questo mese.
Base di partenza: Stia, andiamo in direzione del passo della Calla, la strada in questo tratto è asfaltata però a basso volume di traffico, la salita è lunga ma non troppo impegnativa, il fondo regolare aiuta a mantenere un ritmo costante. Arrivati in cima al passo della Calla, sulla destra, inizia il sentiero 00 che, immerso nella foresta, che percorre tutto il crinale. Arriviamo sino a Poggioscali con un percorso fatto di saliscendi piuttosto agevoli, anche se qualche passaggio richiede attenzione.
Proseguiamo verso l’eremo, passando da Prato alla Penna, evitiamo di percorrere il sentiero che taglia per la foresta preferendo utilizzare l’asfalto. Pochi chilometri in discesa e ci compare davanti l’Eremo di Camaldoli con il suo muro di recinzione ornato di rampicanti vestite dei colori autunnali. Una pausa per riprendere fiato e, se trovate il bar aperto, magari prendersi una bevanda calda.
Una piccola deviazione e andiamo al laghetto Traversari dove lo spettacolo dell’autunno si specchia nell’acqua, torniamo sui nostri passi e dall’Eremo poche centinaia di metri verso valle sulla destra, prendiamo la strada che porta a Lonnano, un breve tratto di salita facile e poi un breve piano sempre immersi nella foresta, non appena inizia la discesa la vista si apre sull’alto Casentino, riusciamo a vedere i paesi sottostanti e la rigogliosa natura di cui siamo davvero ricchi. In questa stagione è bene coprirsi in discesa, le temperature non certo elevate potrebbero causare qualche malanno.
Si scende velocemente sino a Vallolmo prima e Lonnano poi, siamo su una strada stretta e con qualche tornante, quindi non facciamoci prendere dalla foga e siamo prudenti. Da Lonnano ancora in discesa sino a Pratovecchio e da qui si rientra a Stia utilizzando la ciclabile per tornare al punto di partenza.
Ancora una volta le nostre foreste ci sorprendono con i loro colori sempre fantastici in ogni stagione, dal verde tenue della primavera a quello più intenso dell’estate passando ai colori infuocati dell’autunno per poi scendere nel grigio dell’inverno che ha pur esso il suo fascino, il fascino di una natura assopita che si sta rigenerando per un nuovo ciclo.
Solite ma importanti raccomandazioni; vestirsi adeguatamente con abbigliamento tecnico, scorta d’acqua e cibo anche se non fa caldo, minima attrezzatura per eventuali piccole riparazioni in quanto buona parte del percorso non è coperta dalla rete telefonica e, in caso di problemi, potrebbe essere difficoltoso chiedere aiuto.
Ultimo, ma non ultimo consiglio, informate qualcuno del percorso che intendete fare, ma questo vale per ogni uscita in solitaria.



