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martedì, 30 Aprile 2024

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Marino e Vagnoli insieme per il recupero della Sacci

di Melissa Frulloni – “La prima cosa che ci tengo a precisare è che io non ho mai tradito il Casentino e i casentinesi. La giustizia mi ha dato ragione e il processo ha dimostrato quello che ho sempre sostenuto e cioè che non ho mai sparso niente di nocivo nei terreni della Sacci, niente che potesse nuocere alla nostra terra e alla salute dei cittadini. Non è mai dipeso dal mio volere lasciare nel centro del Casentino un mostro come la ex cementeria che nel tempo sta diventando sempre più fatiscente e pericolosa.”

Erano state queste le parole che Marino Franceschi ci aveva rilasciato nella nostra ultima intervista, realizzata circa un anno fa, nel febbraio del 2023. Già allora avevamo davanti un uomo stanco e provato dai tanti anni di processi, tribunali e sequestri.

Oltre ad un imprenditore scoraggiato (ma mai arreso!) sul fatto che l’area della ex cementeria Sacci fosse veramente difficile da recuperare: “L’ho acquistata nel lontanissimo 2002 per farci qualcosa di buono e bello per il territorio. L’importante per tutti, sia per me che per la comunità, sarebbe stato riqualificarla il prima possibile e non lasciare che diventasse il mostro che è adesso. Ripeto, non è mai stato un mio volere lasciarla nell’immobilismo totale per 26 anni! E soprattutto per me è stata dura anche subire indagini, burocrazia, processi, ritardi e avere le mani legate; una situazione che come detto e come sapete, è andata avanti per anni e anni.” Ci spiegò Marino.

Lo abbiamo incontrato di nuovo in redazione e purtroppo non è cambiato molto dal punto di vista della sua amarezza per tutto quello che ha vissuto in questi 26 anni. La grande novità che però è assolutamente degna di nota e che ci ha spinti a realizzare una nuova intervista a lui insieme, questa volta, anche al sindaco di Bibbiena, Filippo Vagnoli, è stato il fatto che Marino abbia inviato al Comune il piano di recupero dell’area Sacci e che il Comune l’abbia accettato.

“Sembra una cosa banale, ma non lo è affatto!” Precisa il sindaco: “Questo è il primo passo, fondamentale per il recupero dell’area ed è sicuramente la dimostrazione che proprietà e amministrazione sono uniti a perseguire questo scopo. Certo l’iter burocratico è ancora lungo, ma è partito e questo è quel che conta perché stiamo parlando davvero di una base concreta per il recupero della Sacci!”

La volontà di Marino è quella di realizzare al posto dell’ex cementeria strutture produttivo-commerciali, residenziali e, da parte del Comune, prevedere delle opere pubbliche; parliamo di parchi, aree verdi, ma anche della scuola. L’idea di creare un polo scolastico a Corsalone è partita più volte dalla nostra redazione e la abbracciamo in toto, considerando la centralità del posto, la presenza della ferrovia e anche di parcheggi. “L’incognita più grossa in tutta questa operazione resta la Regione Toscana…” Ci spiega Vagnoli.

E veniamo ad un’altra importante novità legata alla vicenda Sacci che CASENTINO2000 vi dà in anteprima assoluta: la variante del Corsalone non si farà! Un passo alla volta.

Dicevamo l’incognita Regione Toscana: “Sono più di 8 anni che la Regione parla della realizzazione della variante del Corsalone, ma lo sostiene solo a parole appunto, perché nei fatti non ha mai iniziato l’iter di esproprio dell’area verso la proprietà e non ha mai chiesto al Comune di mettere un vincolo per l’esproprio.” Ci spiega Vagnoli che continua: “Se la Regione avesse veramente voluto realizzare la strada avrebbe potuto espropriare l’area alla proprietà, come ha fatto ad esempio con l’abitazione privata, poi demolita per realizzare la rotonda del Pollino, e procedere quindi con i lavori. Va dato atto all’assessore alle infrastrutture e trasporti, Stefano Baccelli, che da quando è stato eletto, ormai 4 anni fa, ha sempre parlato della non realizzazione di quel tratto di strada. Il progetto, disse, sarebbe stato diviso in due e sarebbe stata realizzata solo la rotonda del Pollino, trattandosi di uno degli incroci più pericolosi e incidentati della SR71.”

Il non esproprio da parte della Regione nei confronti della proprietà dimostra la totale assenza di volontà dell’ente di realizzare la variante e piuttosto conferma l’utilizzo di questa come uno “specchietto per le allodole”, da usare ovviamente e riproporre in ogni campagna elettorale. E adesso che si avvicinano le elezioni sarà sicuramente rinominata e usata per i soliti titoloni su gran parte dei siti e della stampa.

“La storia della variante ha bloccato il recupero dell’area perché sia noi, come Comune, che Marino, non abbiamo saputo come muoverci. La Regione ha sempre detto alla proprietà di demolire l’ex cementeria e quindi di riqualificare l’area; solo dopo loro avrebbero deciso se fare la strada o meno. Capite che è una posizione paradossale; ripeto, se l’ente era intenzionato a fare la variante bastava espropriare e realizzarla! Soprattutto, da un anno e mezzo a questa parte, da quando la Sacci è stata dissequestrata. Con il sequestro la situazione era bloccata e in stallo e la Regione utilizzava, forse anche con ragione, questa scusa per non intervenire. Ma una volta dissequestrata l’area, non ci sono più vincoli per non intervenire, ma, come detto, è sempre mancata la volontà.” Ha concluso il sindaco.

Ad oggi quindi non c’è un atto, scritto o formale, che indichi che la Regione è intenzionata a realizzare la variante del Corsalone; senza contare che il computo dei lavori (mai iniziati!) in questi anni è praticamente raddoppiato, passando dai 15 milioni di spesa iniziali ai 30 milioni (sic!) stimati ad oggi.

Quel che è iniziato invece è l’iter che porterà al recupero dell’area; grazie a Marino che ha depositato il procedimento e per volere del Comune di Bibbiena che lo ha accettato. Ufficialmente è stato fatto il primo passo verso (ce lo auguriamo davvero tutti!) il recupero dell’ex cementeria. E proprio grazie a questo iter anche la Regione sarà costretta a prendere una posizione e forse, nel giro di un anno, tutti i nodi verranno al pettine, costringendola ad esprimersi in modo definitivo sulla realizzazione o meno della variante. Come ci ha detto spesso durante le nostre interviste, arrivato a questo punto Marino ha solo voglia di chiudere questa storia e vedere finalmente l’area Sacci riqualificata e portata a nuova vita.

Cerca anche altri imprenditori che come lui abbiano la buona volontà di risolvere la situazione che si trascina ormi da troppi anni e che ha creato, proprio nel centro della nostra vallata, un mostro fatiscente e pericoloso: “Diamo spazio al futuro, all’istruzione; l’importante è che si faccia qualcosa, ora che possiamo, che non abbiamo più le mani legate dai burocrati!”

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