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venerdì, 26 Aprile 2024

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Mi Vado Bene Così!

di Melissa Frulloni – Un progetto per infondere un po’ di coraggio ai giovani casentinesi e per dargli la spinta che serve per accettarsi così come sono, riconoscendo il loro valore ad essere chi sono, al di là di stereotipi, pregiudizi e di come li vorrebbe la società.

“Mi Vado Bene Così” è il nome che è stato scelto per questo progetto ed è dedicato a tutt* coloro che hanno fatto (e fanno) fatica ad accettare il proprio corpo e le proprie particolarità. Ideatrice di tutto questo è stata Sara Senesi, titolare a Soci dello studio di tatuaggi “La Sax Tattoo”.

Noi di CASENTINO2000 abbiamo voluto supportarla in questa campagna non solo dedicandogli un articolo, ma anche la copertina di questo numero del giornale. Daremo a questa iniziativa ampio spazio anche sul nostro sito e sui nostri canali social, lanciando l’hashtag #mivadobenecosì, proprio per far circolare il messaggio il più possibile e per farlo arrivare soprattutto ai diretti interessati, i giovani e le giovani casentinesi.

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“Sono la prima ad aver avuto bisogno di lavorare su me stessa in questo senso; il lockdown mi ha aiutata molto e mi ha permesso di guardarmi dentro e di accettarmi, di accettare il mio corpo. Per anni ho combattuto con me stessa, soprattutto da adolescente, ma oggi credo di aver trovato un equilibrio e ne sono davvero felice. Per questo, proprio perché ho sofferto di questo problema in prima persona, mi è venuto in mente di dare vita a questo progetto. CASENTINO2000 ha dato piena disponibilità a supportarmi per spiegare ai casentinesi di cosa si trattasse ed eccoci qua a raccontare come è nata la campagna “Mi Vado Bene Così” e quale è il suo scopo.” Ci ha spiegato Sara.

Inizialmente l’idea di fotografare dei ragazzi e della ragazze casentinesi le era venuta per supportare il suo lavoro nello studio di tattoo. Le servivano modelli e modelle su cui mostrare i suoi lavori per poi pubblicarli sulle proprio pagine social.
“Ho iniziato a pensare a chi chiedere di posare per questi scatti, ma chiunque interpellassi mi rispondeva così: “Sono troppo grassa per farti da modella…”; “Sono troppo magra”; “Ho le smagliature”; “Sono brutto”; “Ho le lentiggini, i brufoli…”; “Faccio schifo!” E tantissime altre frasi simili. C’è chi si vergognava del suo aspetto, chi non si sentiva adatto, chi insicuro a mostrare il proprio corpo, mettendo “a nudo” parti di se che proprio non gli piacevano. Questa cosa mi ha fatto davvero molto riflettere perché le persone che avevo davanti non avevano nulla di sbagliato e proprio non riuscivo a capire perché non si sentissero adatte per farsi fotografare. Così ho deciso di dare vita a questo progetto che va al di là del mio studio e del mio lavoro di tatuatrice.”

I soggetti scelti sono tutti under 30; Sara aveva intenzione di coinvolgere esclusivamente ragazz* giovani proprio perché è tra di loro che ci sono i maggiori problemi legati al corpo, ai disturbi alimentari e all’auto-accettazione.
“Il progetto non vuole certo cambiare il mondo e sono molte le campagne simili già avviate in Italia. La mia intenzione era quella di promuoverlo in Casentino proprio per cercare di scardinare pregiudizi, etichette e classificazioni che troppo spesso vengono utilizzate tra i giovani, a volte anche in modo molto brutale. Credo che sia necessario smetterla di giudicare le persone e lasciare che ognuno sia come sia, nel suo corpo, nei suoi difetti, nella sua bellezza, nella sua diversità…
Molti negozi casentinesi utilizzano ragazzi e ragazze della vallata per posare e poi pubblicarli sui social e troppo spesso postano soggetti “perfetti” o che comunque rispondo ai canoni che la società oggi impone. È chiaro che “il bello” piace sempre ed è ovvio che possa essere utile per vendere un determinato prodotto, però sarebbe interessante far posare tutt*, ognuno con le proprie caratteristiche, soprattutto per trasmettere un messaggio diverso, di inclusione e accettazione.”

In questo senso molti grandi marchi di moda stanno cambiando le loro campagne pubblicitarie. Zalando, la famosa piattaforma di e-commerce, ad esempio, utilizza anche modelle con protesi o con la vitiligine, proprio per mostrare altri corpi, per scardinare quei canoni di bellezza imposti, per sensibilizzare le persone al fatto che ognuno è come è, diverso, imperfetto, e va bene così.
“Siamo sensibili a molte questioni, dall’immigrazione a quella femminile, perché non interessarci anche a quella legata al corpo e a tutte le sue sfaccettature? L’obiettivo della campagna è principalmente quello di far stare meglio le persone, di farle sentire bene con se stesse, o almeno farle riflettere su questo argomento. Vai bene anche con la macchia solare, con il rotolino di troppo, senza capelli o con qualsiasi “difetto” tu abbia. Accontentiamoci di quello che siamo, non certo per compiacere gli altri, ma per noi stessi. L’adolescenza ingigantisce tutti i problemi, crescendo si cambia e si capisce che molte cose che ci sembravano insormontabili sono superabili. Con il progetto mi piacerebbe aiutare i più giovani a capire questo e soprattutto a chiarire una volta per tutte che non è necessario dire sempre la propria; la maggioranza delle volte il nostro parere non è richiesto!
Ci sentiamo sempre in dovere di etichettare, giudicare, dire come la pensiamo sugli altri, sul loro corpo, sul loro modo di vestire, ma in realtà nessuno ce lo ha chiesto. I social ci spingono a fare questo, ci chiedono feed continui, reazioni e crediamo sia così anche nella vita reale, ma credo che se riuscissimo a smettere di farlo vivremo sicuramente in una società diversa e forse migliore.
L’altro giorno sono incappata in un video di una ragazza che si definiva curvy; in realtà era solamente un po’ in carne. Per questo è stata massacrata, infamata dai vari utenti, solo perché, agli occhi di tutti, non era curvy. Un’altra etichetta, altre barriere per ingabbiare un’altra categoria di persone e lasciare fuori chi non rispecchia determinati canoni estetici.” Ha continuato Sara.

I ragazz* delle foto che hai scattato come si sono sentiti mentre li fotografavi?
«Sono rimasti davvero contenti del progetto, è piaciuto moltissimo a tutt*. Il momento dello scatto è stato molto bello ed emozionante per loro, ma anche per me. Prima di scattare li ho fatti sedere, vestiti solo con biancheria basic e gli ho chiesto che cosa odiassero del loro corpo; pancia, brufoli, smagliature, sono andati per la maggiore… Poi gli ho detto di pensare ad una cosa bella, di aggrapparsi ad un pensiero che li faceva stare bene e di rilassarsi. Nelle foto ho esaltato proprio le parti del corpo che non piacevano ai miei modell*. Una volta visti gli scatti molti mi hanno detto che non si piacevano. Ho risposto a tutti dicendo: la cosa bella a cui hai pensato mentre ti fotografavo è cambiata perché hai le smagliature? È diventata meno significativa o importante perché hai la pancetta? La risposta era sempre no!
C’è chi si è messo a piangere, chi a ridere, chi mi ha abbracciata ed è stato davvero emozionante. È stato un momento magico che mi ha fatto riflettere tanto e sono sicura aiuterà tantissimo anche me a credere ancora di più in me stessa e ad accettarmi per quella che sono.»

Sara ha ragione, questo progetto non cambierà il mondo e non sarà certo né la prima, né l’ultima campagna con queste finalità, ma sicuramente ci prova. Prova a mostrare alle persone un altro modo di ragionare, prova a smuovere qualche idea, prova a far sentire meno sol* chi si sente schiacciato dal proprio corpo e dalle proprie particolarità. Sicuramente Sara ci ha provato, i ragazzi e le ragazze degli scatti ci hanno provato, trovando il coraggio di mostrarsi per come sono, per chi sono al di là del loro corpo. E con questo articolo ci proviamo anche noi, diffondendo il loro progetto, da provare su noi stessi, gridando forte: “Mi Vado Bene Così!”

Il progetto “Mi Vado Bene Così” non finisce qui, anzi siamo solo all’inizio!
Daremo ampio spazio e attenzione a questa iniziativa sul sito e sui canali social di CASENTINO2000 e di Sara Senesi (nella foto sotto), ideatrice della campagna e autrice degli scatti che vedete in queste pagine.
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