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giovedì, 12 Dicembre 2024

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Molto più che Assistenza!

di Federica Andretta – Oggi giorno c’è sempre più bisogno di essere vicini alle persone. Viviamo in un mondo complesso, a volte complicato, dove spirito di solidarietà e iniziativa personale svolgono un ruolo importante, se non fondamentale, per il benessere cittadino sia del singolo sia della collettività. Nel cuore del Casentino da sempre impegnata sul fronte sociale opera la Pubblica Assistenza Casentino. Abbiamo intervistato il Presidente Luca Tellini per conoscere da vicino le origini storiche, le attività odierne e future dell’Associazione.

Com’è composta la vostra Associazione? «La Pubblica Assistenza Casentino, è un’Associazione di volontariato riconosciuta iscritta al n. 164 del Registro delle Persone Giuridiche e al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) da novembre 2022. Sono organi dell’Associazione: a) l’Assemblea degli Associati; b) il Presidente ed i Vice Presidenti dell’Associazione; c) Il Consiglio Generale; d) L’Assemblea dei Volontari; e) l’Organo di Controllo; f) il Collegio dei Probiviri. Gli associati vengono convocati per le assemblee dell’Ente nel rispetto delle previsioni statutarie e partecipano alle assemblee sempre nel rispetto di quanto previsto dallo statuto. La Pubblica Assistenza svolge esclusivamente attività istituzionale grazie all’opera dei propri volontari i quali sono organizzati in gruppi di lavoro, ciascuno coordinato da un responsabile. Il numero dei volontari attualmente iscritti nel registro volontari è 99. I nuovi progetti vengono individuati in base ai bisogni rilevati nel territorio e alla capacità dell’Associazione di realizzarli, vengono proposti dai referenti delle varie aree e deliberati dal Consiglio Generale».

Quando nasce la Pubblica Assistenza di Rassina? «Nel 1974 come sottosezione della Croce Bianca di Arezzo prendendo il nome di Croce Bianca – sez. Rassina. In seguito, il 19/02/1983, si scinderà dall’Associazione aretina dando origine all’Associazione Pubblica Assistenza Castel Focognano – società di mutuo soccorso, le cui attività riguardavano soprattutto il trasporto sanitario e sociale, le emergenze 118 ed i servizi funebri. Nel 1996 all’interno della Pubblica Assistenza nasce il Gruppo di Protezione Civile che assume nuovi e importanti impegni in ambito locale, nazionale ed internazionale. Nel tempo l’Associazione è cresciuta e le attività seguite sono aumentate per far fronte alle sempre maggiori esigenze del territorio. L’emergere sempre più forte di bisogni per i quali si rendeva necessario un intervento di tipo professionale spinge la Pubblica Assistenza a promuovere la nascita delle cooperative sociali 2000 Onlus nel 1999 e l’Albero del Pane nel 2001. La Pubblica Assistenza entra nella compagine aziendale delle cooperative come socio sovventore. Nel 2005 nasce la sede distaccata della Pubblica Assistenza nel Comune di Chiusi della Verna in Loc. Corsalone. A fine 2005, a conclusione del corso di formazione volontari “Il clown che è in me”, si forma il gruppo di volontari “I Giulivi”. Nel 2006 l’Associazione sente la necessità di ufficializzare il proprio impegno in tutto il territorio casentinese e decide di modificare la denominazione dell’Associazione in Pubblica Assistenza Casentino Onlus. Ad ottobre 2020 – con l’assemblea straordinaria del 18/10/2020 – l’Associazione ha adeguato lo statuto sociale al Codice del Terzo Settore diventando Pubblica Assistenza Casentino OdV».

Che cosa avete portato avanti in questi ultimi anni di attività? «L’Associazione (in coerenza con lo statuto sociale per il perseguimento di finalità legate all’integrazione sociale dei cittadini), esercita attività umanitarie e di solidarietà sociale, civile e culturale. Nello specifico: servizi di emergenza territoriale; trasporto sanitario; trasporto sociale; trasporto funebre; attività di protezione civile; clownterapia; formazione sanitaria».

Com’è andato il periodo Covid? Quali iniziative e attività sono state realizzate in quella fase? «Fra il 2020 ed il 2021, anni caratterizzati dalla pandemia Covid-19, l’Associazione ha dovuto sospendere alcune delle proprie attività continuando a svolgere solo quelle di protezione civile ed emergenza-urgenza sanitaria. A giugno 2020 il nostro gruppo di protezione civile e quello sanitario sono stati impegnati nell’emergenza di rimozione di un ordigno bellico nel Comune di Castel Focognano. Il 2021 è stato caratterizzato dalla prosecuzione dello stato di emergenza dovuto alla pandemia Covid-19 iniziata a febbraio 2020. Inoltre, il nostro gruppo di Protezione Civile nel periodo Covid ha preso parte all’evento “Io Non Rischio” – campagna nazionale sulle buone pratiche di protezione civile, promossa ed organizzata dal Dipartimento di Protezione Civile (mentre gli anni ante-Covid venivano organizzati degli stand in presenza, nel periodo Covid è stata utilizzata la versione digitale).

Abbiamo preso parte ad una giornata dedicata alla campagna punto tamponi “drive through” nel Comune di Chiusi della Verna. È accresciuta la nostra collaborazione con gli Enti pubblici (Comuni) nella gestione della pandemia attraverso i servizi di consegna delle mascherine, della spesa alle persone in quarantena e alla gestione del centro vaccinale; queste attività hanno avvicinato i privati cittadini all’Associazione per cui si è verificato un turn over di volontari che ci ha permesso di coprire tutte le varie turnazioni di servizio. Abbiamo riscontrato un minor numero di adesioni da parte dei soci (tesseramento); fra le motivazioni che ci siamo dati relativi a questo dato sono i decessi delle persone anziane che mettono in evidenza il mancato coinvolgimento dei giovani nell’attività dell’Associazione. Abbiamo iniziato un corso di formazione di tipo sanitario di emergenza-urgenza terminato a maggio 2022.

Il Consiglio in un’ottica di solidarietà ha deliberato di mantenere le quote associative ed i contributi spese per lo svolgimento dei servizi invariati, nonostante gli aumenti dei costi. L’Associazione ha continuato ad investire sulla sicurezza dei volontari e delle persone che accedono ai servizi associativi (attraverso un finanziamento Covid richiesto alla nostra banca Intesa San Paolo) e nella cura delle sedi associative per renderle più accoglienti».

Che cosa avete in progetto per il futuro? «Per il futuro l’Associazione si augura di riuscire a mantenere le attività che sono già in essere e di poterne avviare di nuove, dal momento che si avvale esclusivamente dell’impegno dei propri volontari. Stiamo investendo nella formazione a livello sanitario, di protezione civile, ecc. Attualmente abbiamo anche in cantiere un corso di formazione clown che è divenuto un progetto Anpas di zona aretina. Il gruppo di Protezione Civile a breve sarà impegnato in alcune esercitazioni tra cui quella voluta dalla Provincia di Arezzo dopo lo sciame sismico dell’ultimo periodo e che si terrà presumibilmente a Talla. Per il futuro, attraverso il coinvolgimento dei due Comuni in cui siamo presenti, ci auguriamo di riuscire ad avere delle sedi associative senza barriere architettoniche e più accoglienti».

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