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martedì, 3 Dicembre 2024

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No all’aumento dei rifiuti!

COMUNICATO – All’assemblea dell’Ato Toscana Sud dell’undici giugno scorso il PEF (Piano Economico Finanziario) non aveva avuto l’approvazione della maggioranza dei comuni, quasi tutti concordi ad opporsi ad un sistema che priva le amministrazioni locali della facoltà di determinare il proprio PEF sulla base del servizio che scelgono di erogare. Alla successiva convocazione molti comuni hanno clamorosamente cambiato il loro voto e il PEF di Ato è stato approvato. Tra le Amministrazioni decise a resistere con convinzione ad un sistema divenuto perverso, ci sono quelle di Capolona e Subbiano.
Le regole prescritte da Arera stabiliscono che nell’applicazione della Tari si debba tenere di conto del piano economico e finanziario del singolo Comune. Ato Toscana Sud ha invece deciso di accettare dal gestore Sei Toscana un unico PEF grezzo da ripartire poi tra tutti i comuni sulla base di una serie di driver, le cui dinamiche non consentono la possibilità di una valutazione oggettiva dei costi reali che ogni singolo comune è tenuto a corrispondere.

In questo modo si viola il principio fondamentale della trasparenza della spesa pubblica e si obbligano i comuni a pagare senza avere cognizione dei costi reali dei servizi scelti ed erogati ai cittadini, con conseguenti aumenti, paradossalmente, anche e soprattutto per i comuni virtuosi che hanno scelto un sistema di conferimento differenziato dei rifiuti. Così operando, l’Ato ha leso le prerogative dei singoli Comuni perché l’approvazione di un unico PEF grezzo sovracomunale mette inevitabilmente i comuni dell’Ambito nella posizione di esprimere una volontà che, travalicando i confini territoriali, va ad impattare sulla determinazione del corrispettivo del servizio gravante su ciascun ente e quindi su una materia che è di competenza esclusiva. Di conseguenza i comuni non sono più in grado di programmare il proprio piano dei servizi, poiché il loro costo diviene noto solo al termine di un complicato e poco chiaro procedimento valutativo.

Il voto favorevole all’approvazione del PEF di Ato Toscana Sud, significa quindi che i PEF comunali 2021 avranno come base di partenza un PEF grezzo che viene ripartito da Ato tra i vari comuni e quindi non saranno corrispondenti  ai servizi erogati ai loro cittadini. Un tale sistema non consente un controllo pieno e consapevole rispetto a quanto pagato dai contribuenti, ma spalma i costi del gestore anche su Comuni che non dovrebbero sostenerli.

Nei Comuni di Capolona e Subbiano nel 2019 è  stato avviato un servizio volto ad aumentare la percentuale di differenziazione della raccolta dei rifiuti. Oggi si è raggiunta una percentuale di differenziata superiore al 70%, valore molto più alto rispetto a tanti altri comuni. Ai cittadini sono stati richiesti collaborazione e senso civico; si è passati da un servizio di porta a porta ad un servizio di raccolta su strada creando, per certi aspetti, anche disagi; è stato diffuso il messaggio che chi tende a rispettare l’ambiente viene in qualche modo premiato, e venendo a ridursi  la spesa per il conferimento in discarica, si è pensato di poter applicare delle agevolazioni ai cittadini. Invece no, tocca a noi amministratori metterci di nuovo la faccia e denunciare un sistema ormai perverso che non tiene conto degli sforzi fatti dai cittadini e dalle amministrazioni comunali, che impone aumenti sconsiderati e immotivati, deturpando le prerogative dei comuni.

Il nostro voto contrario all’approvazione del PEF 2021 rappresenta il no dei nostri concittadini ad un meccanismo tipicamente italiano che ha come obiettivo principale il risanamento dei bilanci delle grosse società di servizio a scapito dei comuni che sono costretti a fungere da veri e propri esattori senza possibilità di contestare i costi imposti. Capolona e Subbiano, insieme ad altri comuni, stanno valutando di intraprendere altri percorsi per continuare ad opporsi.

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