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venerdì, 17 Maggio 2024

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Poppi, Casa Basagna: l’atto di vendita potrebbe essere nullo?

Dott. David Marri (capogruppo di minoranza al Comune di Poppi), nei giorni scorsi siamo ancora una volta passati davanti alla “buca” di Casa Basagna ed abbiamo visto che l’Amministrazione ha tolto il nastro rosso/bianco che delimitava l’area sostituendolo con un vecchio e rugginoso guard rail. Sullo stato della pratica ci sono novità? «Come avevamo preannunciato, nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, abbiamo chiesto al Sindaco di spiegarci la correttezza dei numeri e dei calcoli riportati nella perizia che è stata alla base della determinazione del valore di circa 300.000,00 euro del cadente rudere di “Casabasagna”. In quella sede il Sindaco non è stato in grado di dare adeguate spiegazioni ma si è impegnato a fornirle per scritto nei tempi previsti dallo statuto. Sono passati già diversi giorni per cui siamo sicuri che a breve il Sindaco terrà fede agli impegni presi in Consiglio.»

Dott. Marri Lei nell’ultima intervista ci aveva fatto capire che sull’intera vicenda vi fossero ancora aspetti che avevano bisogno di essere chiariti. A cosa si riferiva? «Non vorrei essere volgare ma in Casentino c’è un detto popolare che interpreta perfettamente l’intera vicenda: “Il bottino, più si gira e più puzza!”

Vede, leggendo gli atti approvati dal Consiglio Comunale non riuscivamo a capire come fosse stato possibile operare su di un immobile di un privato che, carte alla mano, non era ancora stato acquisito al patrimonio dell’Ente.

Infatti nella delibera n. 37 del 30 luglio 2020 con la quale la maggioranza ha deciso  l’acquisizione del rudere di Casabasagna, dopo aver definito nelle premesse in maniera analitica e dettagliata tutti i vari aspetti formali e sostanziali dell’operazione nonché aver dichiarato: ………Visto lo schema di “ Preliminare di vendita” relativo agli immobili sopra descritti, allegato al presente atto per farne parte integrante e sostanziale, disciplinante le condizioni di compravendita degli immobili sopra elencati; ………………………… La maggioranza ha deliberato di:

1) …………..

2) di approvare pertanto le schema di “preliminare di vendita”, allegato al presente atto quale parte integrante e sostanziale degli immobili in premessa elencati……………………….. per l’importo complessivo di Euro 300.000,00

3) di dare atto che – per la redazione delle successive fasi di progettazione definitiva ed esecutiva e per la successiva esecuzione dei lavori sopra descritti, dovranno essere acquisiti al patrimonio comunale gli immobili …………..”

Quindi, leggendo la delibera e studiando il “preliminare di vendita” approvato dal Consiglio Comunale, da nessuna parte veniva dichiarato che i ruderi sarebbero stati abbattuti prima della sottoscrizione del contrato definitivo e quindi della loro acquisizione al patrimonio dell’Ente.

Mai avremmo immaginato che nel frattempo l’Amministrazione stesse facendo il gioco delle tre carte:

in Consiglio approva un testo e poi, invece, ne firma un altro sostanzialmente diverso. E si badi bene che non si tratta di dettagli marginali o di stile, ma della sostanza stessa dell’atto.  Viene inserito addirittura un intero nuovo paragrafo che stravolge formalmente e sostanzialmente la volontà del Consiglio Comunale che aveva deciso sì di abbattere l’immobile, ma dopo che ne fosse divenuto l’effettivo proprietario.

Come si potrà facilmente notare dal confronto dei due testi sotto riportati, nel preliminare sottoscritto in data 17 novembre 2020, per magia compare un intero paragrafo palesemente in contrasto con altre parti del documento stesso, in cui il privato acconsente alla demolizione dei fabbricati ancor prima che gli stessi vengano acquisiti al patrimonio comunale accollando però al Comune i rischi connessi ed: “ogni responsabilità per eventuali danni a persone e cose che dovessero verificarsi a seguito della demolizione sopra detto”.

Ora, se il Sindaco era a conoscenza del sostanziale cambiamento apportato al “preliminare di vendita”, prima di autorizzarne la firma, doveva riportare l’atto in Consiglio Comunale affinché il nuovo testo fosse di nuovo discusso ed eventualmente approvato.

Se invece non ne era a conoscenza e quindi la decisione è stata presa a sua insaputa (?) deve immediatamente prendere adeguati provvedimenti perché è stato firmato un atto che ha prodotto conseguenze giuridiche ed economiche senza che l’unico organo facoltizzato ad autorizzarlo (il Consiglio Comunale) ne avesse approvato legittimamene i contenuti.»

Mi scusi Dott. Marri, quello che ci sta documentando è estremamente grave, come è possibile che si possa sostanzialmente modificare un documento agli atti del Consiglio Comunale? «Vede, io sono un medico odontoiatra per cui su problemi legati alla mia professione sarei sicuramente in grado di darle le più ampie spiegazioni. Però, dopo essermi confrontato con persone che qualche esperienza amministrativa l’hanno maturata, ahimè, l’atto di cui stiamo parlando potrebbe ragionevolmente essere ritenuto NULLO in quanto modificato in una parte sostanziale e quindi privo di autorizzazione.»

La questione quindi si complica enormemente:

– non si è voluto acquisire il parere di congruità da parte dell’UTE quale organo di tutela della Pubblica Amministrazione sul prezzo pagato per l’acquisto del rudere,

– si è accettata ad occhi chiusi una perizia fatta da un professionista esterno sui cui numeri ancora aspettiamo risposte esaurienti,

– si era a conoscenza che assieme all’immobile vi erano fabbricati con coperture in eternit, e, anziché obbligare il privato a farsene carico prima dell’acquisto, ci si è fatti una “auto ingiunzione” per far pagare al Comune il costo della rimozione e dello smaltimento,

– si è cambiato alla zitta il testo del preliminare di vendita per cui l’atto potrebbe essere addirittura NULLO.

 A questo punto però non riesco neppure ad immaginare cos’altro potrebbe uscire fuori a livello di responsabilità economico amministrativa da una storia che più si approfondisce e più si aggroviglia.»

Se le cose stanno così e dai documenti che abbiamo esaminato pare proprio che lo siano, quali possono essere le ulteriori conseguenze che ne potrebbero derivare? «Alle altre implicazioni, non essendo un penalista, non voglio nemmeno pensare! Ritengo però che sia già abbastanza preoccupante la possibilità che l’atto sia NULLO perché questo aprirebbe per il Comune scenari economicamente molto, ma molto complessi e sui quali invito tutti i consiglieri, soprattutto di maggioranza, a informarsi e riflettere molto, ma molto attentamente.»

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