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martedì, 21 Maggio 2024

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Il Vitello d’oro di Vogognano

di Terenzio Biondi – Fra le tante leggende ambientate nell’Alpe di Catenaia una mi ha sempre incuriosito: la leggenda del Vitello d’oro di Vogognano. Sì, perché tante volte, al ritorno dalla pesca nel Torrente Gravenna, quando arrivavo alla mia auto parcheggiata a Vogognano, la gente del luogo, guardando il mio abbigliamento da pescatore, mi squadrava ben bene e poi ridacchiando mi domandava: “Ma sei stato a pescare o a cercare il Vitello d’oro?”.

E sempre, vedendo la mia faccia sbigottita, si mettevano a raccontarmi l’antica leggenda che tutti a Vogognano conoscono. Sulla cima di un colle poco a monte della chiesa di Vogognano spicca tutt’oggi un vecchio casale chiamato Castellaccio, nello stesso punto ove, secoli fa, sorgeva un castello.

E lì, nascosto sotto le fondamenta, c’è ancora oggi un “vitello d’oro”. Un vitello d’oro? Sì – dicono a Vogognano – un vitello scolpito nella pietra e rivestito tutto di oro zecchino. Un vitello di che dimensioni? Un vitello – dicono sempre a Vogognano – di dimensioni reali, tale e quale un grosso vitello adulto.

Un vitello d’oro d’inestimabile valore, lì nascosto nel lontano medioevo dai nobili che abitavano nel castello o, secondo altri, dai monaci templari. Nessuno è mai riuscito a trovarlo, nonostante i sopralluoghi e le ricerche che in tempi lontani e anche recenti gli abitanti della zona, soprattutto contadini, hanno fatto.

Si parla di scavi profondi diversi metri, fatti con zappe e vanghe, ma del vitello d’oro neppure l’ombra. Ma a tutt’oggi si dice che ci sia ancora, nascosto sotto le fondamenta, in attesa di qualche fortunato che un giorno riesca a trovarlo.

I Racconti del Torrente. Storie vere, leggende, incontri… nei torrenti del Casentino

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