di Francesco Meola – L’anno appena trascorso ha visto ancora una volta il trascinarsi di alcune problematiche di un certo rilievo. Noi di CASENTINO2000 abbiamo provato a riguardare quanto abbiamo proposto in questo 2023 e ci siamo resi conto che spesso abbiamo dovuto occuparci di argomenti purtroppo già molto conosciuti. Così anche questa sintesi ci porterà a concentrarci soprattutto sugli atavici problemi dell’ospedale, sull’emergenza-urgenza, gli interminabili lavori della SR71 e il perdurante stato di abbandono dell’area ex Sacci.
Queste, a nostro avviso, alcune delle priorità che si spera che possano far registrare dei passi in avanti già nel corso di questo nuovo anno, anche se la strada appare tutt’altro che in discesa. Ma procediamo con ordine.
Per quanto concerne il nosocomio locale la problematica principale è rappresentata dalla cronica mancanza di personale. Una situazione, in verità, comune a quasi tutti gli ospedali della Penisola ma che, in una zona abitata da circa 35.000 persone, rappresenta un handicap non da poco. Nello specifico l’ospedale del Casentino soffre la mancanza di almeno un medico per l’area di medicina interna, mentre al pronto soccorso ne mancano addirittura cinque. Al momento l’assistenza è fronteggiata con l’attività di altri professionisti provenienti da diverse unità operative e con il personale medico di emergenza in servizio in automedica ma è evidente non si possa resistere ancora per molto. Della questione si sono pertanto interessati diversi sindaci del comprensorio ed in particolar modo quello di Bibbiena, Filippo Vagnoli, il quale, in qualità di presidente della Conferenza zonale socio-sanitaria del Casentino, nei mesi scorsi mesi ha più volte sottolineato l’esigenza di garantire alla struttura l’arrivo di forze nuove denunciando, a tal proposito, l’assordante silenzio delle istituzioni regionali.
È bene ricordare che il depotenziamento dell’ospedale del Casentino va avanti oramai dal lontano 2016 e ha visto progressivamente chiudere alcuni reparti nevralgici, tra cui quello della chirurgia di urgenza e il Punto Nascita. Scelta, quest’ultima, che ha costretto sovente alcune donne a partorire in ambulanza, come avvenuto lo scorso novembre ad una gestante di Badia Prataglia. Ecco perché è giunta l’ora di un radicale cambio di marcia e la speranza è che anche le pressioni della cittadinanza e delle associazioni possano giocare un ruolo determinante nel restituire al Casentino un’assistenza sanitaria adeguata.
Altra questione che ha tenuto alta l’attenzione nell’anno appena trascorso, è quella dell’emergenza urgenza. Una problematica che, almeno nelle intenzioni, sembrerebbe dover trovare una rapida risoluzione, ma bisognerà vedere se alle rassicurazioni della Asl, seguiranno fatti concreti. Al momento è previsto il mantenimento dell’auto medica, delle due ambulanze Blsd con aiuto del volontariato e dell’ambulanza infermierizzata che passa da 12 a 24 ore. Un progetto che, tutto sommato, rappresenterebbe quanto meno un buon punto da cui ripartire.
Ancora in alto mare, invece, la situazione legata ai lavori della SR71. Terminati quelli del tratto compreso tra Calbenzano e Santa Mama nonché l’asfaltatura nella zona di Subbiano, stentano invece a decollare quelli della zona compresa tra Bibbiena e Corsalone. Attualmente sono ancora in corso le opere di realizzazione della rotatoria del Pollino dalla quale dovrebbe partire una nuova diramazione in direzione Arezzo con transito parziale all’interno dell’ex Sacci. Un’ipotesi che però rallenta i lavori, dal momento che gli scavi potrebbero avere inizio soltanto al termine delle bonifiche dell’area in questione.
E qui veniamo all’ultima ma non meno scottante problematica che ha caratterizzato anche lo scorso 2023 e che dimostra come dalle sue sorti dipendano indirettamente anche quelle della suddetta arteria stradale. L’area, requisita alcuni anni fa per la presenza di rifiuti tossici, era stata dissequestrata nel dicembre 2022 ma proprio quando tutto lasciava presagire la definitiva uscita del manufatto dallo stato di abbandono, nuovi campionamenti avvenuti lo scorso aprile hanno imposto un ulteriore stop al suo recupero.
Secondo gli organi prepositi, infatti, al momento della restituzione dell’area al proprietario Marino Franceschi, all’interno della stessa continuava a sussistere la presenza di materiale non conforme. Tesi, questa, prontamente smentita dal noto imprenditore che, attraverso un’apposita nota inviata alla stampa, faceva sapere che i rilievi in questione erano stati condotti su cumuli di rifiuti già analizzati, tra l’altro senza che né lui, né il Comune e né l’Asl fossero presenti.
Tuttavia, a seguito di questo sopralluogo, seguiva un nuovo provvedimento del Comune di Bibbiena che di fatto blocca ancora oggi lo sviluppo dell’area nonostante il sindaco, Filippo Vagnoli, ha tenuto a specificare che l’ente da lui rappresentato si è limitato a prendere atto delle informative ricevute da Arpat e Asl.
Anzi, il primo cittadino ha fatto sapere a più riprese di essere disponibile a collaborare con Marino al piano di recupero dell’area, dal cui destino potrà trarre il giovamento l’intero Casentino, sia per quanto concerne la viabilità, sia per quanto riguarda l’aspetto sociale se l’impegno di tutti sarà finalizzato alla realizzazione di un grande polo scolastico e un centro giovanile.
Un’idea promossa almeno una decina di anni fa proprio dalla nostra testata ed evidentemente condivisa dall’attuale amministrazione locale e dallo stesso Marino che, dinanzi ad una simile possibilità, avrebbe già fatto sapere di non tirarsi indietro. Che sia davvero la volta buona? Difficile dirlo. Soprattutto difficile stabilire se si possa iniziare a intravedere qualcosa di concreto già nel corso di quest’anno.
Una sola cosa è certa. Anche per il futuro il nostro giornale continuerà a mantenere alta l’attenzione su queste problematiche seguendone ogni sviluppo con la massima attenzione e l’oggettività che l’ha sempre contraddistinto nella speranza che questo 2024 possa essere ricordato più per i risultati raggiunti che per quelli ancora da conseguire.