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venerdì, 26 Aprile 2024

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La Bocciofila di Bibbiena, presidio di solidarietà e volontariato

di Federica Andretta – Il 2021 è un anno difficile, lo sappiamo bene tutti. Forse se alla parola “difficile” sostituissimo l’aggettivo “complesso”, questo nuovo anno potrebbe apparirci un po’ più leggero. Fortunatamente, però, non è solo un anno di emergenza sanitaria, ma è anche un anno ricco di speranze e di fiducia in un futuro migliore; un futuro che adesso ci appare un po’ lontano e che spesso non riusciamo a vedere poi così tanto roseo. Non si fa altro che parlare di Covid, purtroppo, come se non esistessero oramai più argomenti a disposizione all’ordine del giorno. Ma il 2021 non è, appunto, solo Covid. È un anno importante per la nostra vallata. Ricorre, infatti, un quarantennale d’eccezione. Quello della Bocciofila Bibbienese.

Abbiamo intervistato il Presidente Silvano Polverini per scoprirne di più sulla storia e le varie iniziative promosse dall’Associazione.
Per iniziare, illustriamo brevemente ai nostri lettori la storia del vostro Circolo e, in particolare, alcune tra le più importanti iniziative realizzate.
«In primo luogo, a nome del Consiglio direttivo ringrazio la Vostra redazione per l’attenzione prestata. Sono 40 anni che esistiamo con continuità. Il Circolo Ricreativo Sportivo Bocciofila Bibbienese A. Sassoli A.P.S. (affiliato Arci) nacque il 5 agosto del 1981 per volontà dell’Amministrazione Comunale di allora, del Sindaco Ascanio Zoccola e di due Bibbienesi – Nanni Lazzeri e Angiolo Sassoli – e si concretizzò con la realizzazione di due campi da bocce regolamentari e l’utilizzo di una pensilina degli ex locali del Caravellino adibita a bar e magazzino.

Il primo Consiglio del quale io fui chiamato a fare da segretario era così composto: Presidente, Giovanni Ansaldi; Vice Presidente, Agostino Bachini; Consiglieri, Alfredo Acciai, Enrico Canaccini, Luigi Del Pace e Silvano Niccolini. I primi anni l’attività fu prettamente estiva, ma l’entusiasmo e la partecipazione crebbero in poco tempo. Così fra il 1986/87 ci fu la volontà di ampliare i locali al coperto e l’allora Presidente Antonio Sassoli, in accordo con l’Amministrazione Comunale, realizzò una struttura chiusa con due sale gioco, una cucina e servizi igienici.

Era il 1988: la prematura e improvvisa scomparsa di Antonio portò alla presidenza Angiolo Checcacci (detto “Stecche”) rimasto in carica fino al 2009, abilissimo giocatore di bocce col piombo e grande organizzatore di tornei. Con la sua presidenza l’attività del Circolo proseguì ininterrottamente anche durante i lavori della costruzione della struttura attuale realizzata negli anni 2007/2009 grazie al progetto “Facciamoci del bene” voluto dal Sindaco Ferruccio Ferri, usufruendo di un fondo per le attività sociali della Regione Toscana.
In quegli anni il gioco delle bocce era particolarmente praticato da quelle generazioni che avevano vissuto la guerra e che esprimevano la necessità di vivere momenti di socialità e di divertimento collettivo. Il tradizionale gioco delle bocce nel pallaio all’italiana era particolarmente praticato dalle donne e non c’era torneo senza di loro. Diverso il gioco svolto nell’altro campo così detto “a sponde” dove era praticato esclusivamente dagli uomini. Le bocce del peso di 4/5 chilogrammi avevano al proprio interno una parte di piombo e nel rotolare si indirizzavano in base alla posizione del piombo posta al momento del tiro dal giocatore. Era una vera abilità del giocatore dirigere la palla sulla sponda per vederla poi ridiscendere in virtù del peso del piombo. Ogni anno si svolgevano più tornei ai quali partecipavano abilissimi giocatori provenienti da tutto il Casentino.

I pranzi sociali erano all’ordine del giorno ed era una gara a cucinare da parte di tante donne “vere cuoche”. Nel corso degli anni non sono mai mancate attività culturali, ricreative e sociali come non sono mai mancati puntuali appuntamenti per il mantenimento delle nostre tradizioni locali. In questo ultimo decennio l’Amministrazione Comunale ha lavorato per il completamento del progetto e non ha mai fatto mancare il proprio supporto e la condivisione di intenti, a conferma del valore sociale ed aggregativo riconosciuto alla nostra Associazione di Promozione Sociale. Il Circolo in questi ultimi anni ha condiviso numerose iniziative collaborando all’organizzazione di eventi con la Filarmonica Bibbienese “Sereni”, La Filodrammatica Bibbienese, il Gruppo Sbandieratori e Musici Città di Bibbiena, il Carnevale Storico di Bibbiena – Rievocazione della Mea, Vivere Insieme Casentino, l’Associazione Tahomà, la Scuderia Etruria, il Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena, l’Unione Polisportiva Bibbienese e Universo Danza di Arcinsegna Casentino».

Quest’anno ricorre il 40° anniversario della bocciofila bibbienese. Come intendete celebrare quest’importante evento?
«La celebrazione ufficiale del 40° anniversario è programmata per il 28 di agosto. La nostra storia, la storia dell’Arci (a cui siamo affiliati) è molto legata alle tematiche della Resistenza e della Liberazione, per cui abbiamo ritenuto naturale abbinare le celebrazioni del quarantennale con la celebrazione ufficiale della Liberazione di Bibbiena. Il programma è ancora in fase di definizione e si chiuderà con il concerto della Casa del Vento».

A marzo si è svolto un incontro per la “Festa della Donna” e nel frattempo avete dato vita a varie attività. Di che si tratta? E come è stata la gestione in tempi Covid?
«Purtroppo in tempi di pandemia il nostro Circolo (come tutti gli altri) da marzo 2020 ad oggi è stato aperto solo nel periodo giugno/settembre con alcune limitazioni che hanno ridotto notevolmente le nostre iniziative abitualmente svolte all’aperto nel periodo estivo. Il Consiglio Direttivo ha voluto inaugurare il festeggiamento del quarantennale con un’iniziativa in concomitanza con la “Festa della Donna”. Il 7 marzo in diretta Facebook abbiamo organizzato “Dialoghi di Donne” – poesie e racconti di Cinzia Della Ciana con letture a cura dell’autrice e commento di Andrea Matucci».

Quali iniziative e collaborazioni avete in programma quest’anno compatibilmente ovviamente con la situazione socio-sanitaria attuale? 
«Con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale è in fase di ultimazione il calendario delle numerose iniziative che ci accompagneranno da giugno a fine anno, ovviamente nel rispetto delle normative COVID in atto. Il 2 giugno con la partecipazione della Filarmonica Bibbienese avrà inizio la IIa rassegna “Con L’Italia”, quattro appuntamenti per condividere i valori costituzionali di giustizia, libertà, democrazia e solidarietà per riprogettare l’Italia. L’11 luglio in collaborazione con l’Arci Provinciale è in programma “La Giornata del Rifugiato” con la partecipazione in concerto dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. Il 21 luglio in collaborazione con il Carnevale Storico di Bibbiena – Rievocazione della Mea pomeriggio dedicato ai ragazzi della scuola primaria con “Giochi di un tempo”.

Il 6 agosto concerto con il Coro di S. Cecilia di Bibbiena. Nei mesi di luglio/agosto e settembre sono in programma cinque appuntamenti con il teatro amatoriale a cura de La Filodrammatica Bibbienese e l’organizzazione di alcuni tornei di bocce e carte. Sempre nel mese di luglio con la nostra collaborazione, l’intera struttura sarà utilizzata nei tradizionali appuntamenti dalla Scuderia Etruria con il “Rally del Casentino”, dal Gruppo Sbandieratori e Musici città di Bibbiena per “Bandiere sotto le stelle” e dal Carnevale Storico di Bibbiena – Rievocazione della Mea con “Il Banchetto”».

Progetti e speranze per il futuro?
«Abbiamo condiviso e cofinanziato con l’Amministrazione Comunale la necessità di ampliare la struttura attraverso la realizzazione di un dehor, indispensabile per facilitare l’organizzazione di eventi più partecipati (considerando anche le attuali restrizioni). La fase progettuale è in fase di completamento e contiamo sulla possibile realizzazione in tempi brevissimi. In ultimo, crediamo nel nostro ruolo di utilità sociale, fermamente convinti che il nostro Circolo sia presidio di solidarietà, mutualismo, volontariato e contrasto alla povertà culturale, materiali preziosi per la nostra comunità. Auspichiamo di poter riprendere al più presto la completa attività con una nuova progettualità di attività rivolte ai bambini e alle famiglie».

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