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sabato, 14 Dicembre 2024

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Marino chiede aiuto alle Istituzioni

Continuano senza sosta gli attacchi al progetto di riqualificazione dell’area “ex Sacci” di proprietà della Marino Fa Mercato Spa, a questi si aggiungono anche quelli personali rivolti al suo Presidente Marino Franceschi.

Su questa vicenda è stato detto e scritto tutto ed il contrario di tutto ma i fatti sono lì a dimostrare che la proprietà dell’area è stata oggetto di una vera e propria persecuzione, è bene quindi ancora una volta cercare di fare chiarezza.

Il Tribunale di Arezzo ha assolto il Presidente della Marino Fa Mercato SpA sig. Marino Franceschi ed ha restituito l’area sottoposta a sequestro alla legittima proprietà chiarendo nel dispositivo di restituzione che la riconsegna non è subordinata ad alcunché, cioè non ci sono né condizioni né prescrizioni.

Prima della restituzione, quando l’area era ancora sotto sequestro, è stato effettuato un ennesimo campionamento conoscitivo da parte di Arpat su richiesta del Maresciallo Mazzi della Forestale (sui medesimi cumoli già campionati dal 2003 al 2022 in spregio al dispositivo del giudice) dal quale è scaturita una nuova ordinanza da parte del Comune di Bibbiena che di fatto blocca tutto ancora una volta.

E’ evidente pertanto che la Polizia Giudiziaria ha travalicato i suoi poteri, e posto in essere attività censurabili sotto il profilo dello “sviamento” o “abuso” di potere.

Nei documenti relativi all’ordinanza del Comune si legge che lo stesso ha chiesto parere alla Asl competente la quale ha ribadito quanto già scritto nel 2018, il tutto, senza aver fatto controlli sul posto ed aver avviato un’istruttoria al riguardo per accertare se realmente si sono verificati fatti nuovi rispetto alla sentenza di assoluzione.

In buona sostanza i “nuovi campionamenti” sono stati fatti sui cumuli già campionati, senza la presenza del proprietario dell’area e senza che né il Comune né l’Asl, fossero presenti.

Il Comune di Bibbiena quindi, forse intimidito dalle denunce ricevute dal Sindaco, ha emesso un’ordinanza che è la fotocopia di quella che aveva già emesso ed in merito alla quale il Giudice si era già pronunciato assolvendo Marino e dichiarando nel dispositivo: “con riferimento a tutti e tre i vizi tipici che possono determinare l’illegittimità degli atti amministrativi e cioè: violazione di legge, incompetenza, eccesso di potere.”

Quindi, nessuna istruttoria e nessun dolo o colpa accertati non fosse altro per il semplice fatto che Marino non aveva la disponibilità dell’area perché la stessa era posta sotto sequestro!

Niente di nuovo quindi dal punto di vista della tutela ambientale e purtroppo nemmeno dal punto di vista del comportamento vessatorio perpetrato nei confronti della Marino Fa Mercato SpA e del suo Presidente tanto che lo stesso, fortemente provato da questa vicenda ed a seguito di menzogne, anche verbalizzate, ha dovuto sporgere denuncia querela nei confronti dei funzionari Arpat.

Un esempio per tutti: i funzionari hanno verbalizzato che la proprietà era presente durante i nuovi campionamenti mentendo spudoratamente.

Marino dichiara: “sono vittima di comportamenti persecutori che attraverso il maresciallo Mazzi sono arrivati addirittura al sequestro della mia persona durato quattro ore proprio il giorno della riconsegna dell’area, durante queste quattro ore il maresciallo si è preoccupato solo di chiedermi se ero di sinistra!

Inoltre, segnalo che le continue menzogne date in pasto all’opinione pubblica, proprio da quei funzionari che dovrebbero tutelare i cittadini, minano la fiducia degli stessi nelle Istituzioni; io stesso ho concesso in comodato gratuito al Corpo Forestale dello Stato una parte del Castello della Fioraia a Castelnuovo di Subbiano ma a questo punto chiedo: ho avuto a che fare con una Istituzione o con una Organizzazione??

Rivolgo un appello alle Istituzioni sane di questo paese chiedendo loro di tutelare me, la mia azienda e la comunità, facendo, prima di tutto, un inchiesta per appurare le responsabilità di questi personaggi e chi li protegge”.

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