Debiti lasciati in eredità dalle precedenti amministrazioni. Nel 2014 è cambiato il sistema di contabilità degli enti locali. Sostanzialmente dal principio di competenza si è passati a quello di cassa. Cioè, si può incassare o spendere tutto ciò che entra o esce nell’anno anziché ciò che si presume che entrerà od uscirà. Per questo motivo gli enti locali hanno effettuato una revisione straordinaria dei residui, una sorta di anno zero, calcolando una cifra (i famosi 368.000 euro) che sarà azzerata in 30 anni (pari a circa 12.000 euro anno) attraverso le riscossioni che ancora non sono state realizzate. Tant’è che il Comune di Castel San Niccolò, una volta effettuata la revisione, non ha acceso alcun mutuo, quindi non ha contratto alcun nuovo debito a copertura dei 12.000 euro annui, in quanto ha ragionevolmente valutato che tale cifra sarà coperta con gli incassi degli stessi residui. Questa spiegazione speriamo che dimostri definitivamente che non vi è alcuna zavorra contabile lasciata in eredità dalle amministrazioni precedente e comunque, nella peggiore delle ipotesi, pari ad euro 12.000 euro annui.
Al contrario, nel 2015, a seguito del mancato aumento dell’IMU e della Tasi, l’amministrazione comunale si è accorta, in ritardo, che dalla revisione ordinaria (non straordinaria) dei residui per il solo anno 2015, mancavano ben 150.000 euro. Tale cifra non può più essere coperta in 30 anni, ma, poiché si tratta di un vero disavanzo finanziario, ai sensi del testo unico degli enti locali, può essere coperta, al massimo, nell’arco della legislatura, impegnando a tal fine le entrate certe. Ecco il vero motivo per cui questa amministrazione non può più spendere un euro. Basta avere un po’ di onestà intellettuale ed andare a leggere gli atti per rintracciare facilmente le prove di quanto affermato. Si è tentato di porre rimedio aumentando tutte le tariffe dei servizi ed effettuando qualche taglio alle spese.
Veniamo a queste ultime.Casa di riposo. Si sostiene che il servizio presenti un disavanzo di 30.000, anche questo, chiaramente, lasciato in eredità e per questo la nuova maggioranza propone di dismettere il servizio o di affidarlo all’unione dei comuni. Dispiace dirlo ma non si sono accorti i novelli amministratori che nel bilancio della casa di risposo vi sono computati una parte di spese generali ed una parte di spese del personale che nel caso di cessione del servizio rimarrebbero comunque in carico al comune non avendo in parte la copertura dalle entrate proprie di quel servizio.
Scuole. Si sostiene che l’edificio della scuola media è in regola fino al 2025!!!, si badi bene, 2025 e che i lavori, da oggi al 2025 andranno fatti nei periodi estivi. Ogni commento sarebbe superfluo, se non che per stabilire che l’edificio è in regola fino a quella data si sono spesi altri soldi per incarichi. Pensiamo, per contro, che la nuova amministrazione avrebbe dovuto procedere immediatamente con il nulla osta al genio civile ed appaltare l’ultimo stralcio dei lavori del “Collegino”, anziché pensare a varianti il cui contenuto nessuno ne ha conoscenza e che ha portato alla revoca del finanziamento, anche a causa dei vincoli previsti dalla legge sulla buona scuola che ha tolto i finanziamenti a tutti quegli enti che non li avevano impegnati. Dall’ingresso della nuova amministrazione (giugno 2014) alla revoca del finanziamento è passato oltre un anno e mezzo, ciò nonostante si porta la scusa che la responsabilità è della vecchia amministrazione. Ci risulta che lo Stato abbia rifinanziato questi interventi. Speriamo che non si faccia passare un altro anno e mezzo con il rischio di perdere anche questo treno.
Palestra. Se ci sono responsabilità delle ditte esecutrici dei lavori o di altri le si perseguano. Ciò nonostante ci risulta che anche la nuova amministrazione faccia utilizzare la struttura a pieno regime e che vi siano moltissime associazioni che la utilizzano tutti i giorni.
Se ciò non bastasse, abbiamo cercato di capire in che modo i nuovi amministratori hanno cercato di rimediare con il bilancio di previsione per l’anno 2016. In una situazione di disavanzo finanziario si è pensato bene di accantonare 50.000 euro per multe a carico del Comune. Pare, dagli atti di bilancio, che il comune di Castel San Niccolò debba pagare una sanzione pari ad euro 50.000.
Non solo.
Si continua a portare i bambini della scuola materna in un edificio privato, con spazi ristretti e discutibilmente a norma, mentre risulta che nell’edificio della scuola media vi siano, a parità di metri quadri, spazi sufficienti per ospitare i ragazzi. Anche qui, vorremmo capire quanto si è speso e quanto si spende per adeguare, valutare e manutenere quell’edificio.
Ancora. Ci risulta che il Comune debba restituire alla Regione 53.000 euro del Progetto Pegaso, per errori commessi nella presentazione della domanda. Vorremmo capire se corrisponde al vero e come pensano di farvi fronte.
Ultima considerazione: tutti i comuni hanno poche risorse e con difficoltà riescono a fare interventi. Il nostro comune ha scelto l’isolamento, non ha capacità alcuna di attrarre risorse da fonti diverse e se non bastasse è riuscito a creare un disavanzo (debito) difficilmente sanabile. Le risorse che sono state spese negli anni passati erano frutto di una visione (che può anche non essere condivisibile) e di una capacità di cercare fonti di finanziamenti nuove ed utili. Tutti i servizi sono stati garantiti e molti interventi sono stati realizzati. Oggi non vi è una prospettiva, non vi sono idee, solo critiche e soprattutto non vi è una legittimazione popolare. Il paese è isolato, si stanno annullando tutte le forme di associazionismo, la linfa vitale di un piccolo paese. Sta morendo il dialogo, la partecipazione e il confronto politico, cioè la DEMOCRAZIA.
IL PARTITO DEMOCRATICO DI CASTEL SAN NICCOLO’