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giovedì, 25 Aprile 2024

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Abuso paesaggistico a Bibbiena, sequestrata una collina

Un abuso paesaggistico che interessa quasi  79 ettari di superficie al cui interno sono stati sottratti 14 ettari di superficie boscata e costruite strade per  4 chilometri di cui una parte  all’interno di una superficie percorsa dal fuoco dove  vige tutt’oggi un divieto assoluto di edificabilità. Una collina, ai piedi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi che, da un anno all’altro ha cambiato i propri connotati. I Carabinieri Forestali hanno contestato opere realizzate senza permesso a costruire, senza autorizzazione paesaggistica, violando il divieto di edificabilità in area percorsa dal fuoco.

I Carabinieri Forestali hanno rapportato l’accaduto all’Autorità Giudiziaria che ha assunto la direzione delle indagini nella persona del Pubblico Ministero Angela Masiello la quale, dopo alcuni approfondimenti ha chiesto e ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Arezzo, dott. Piergiorgio Ponticelli, l’immediato sequestro dell’area per l’interruzione dei lavori e la sottrazione del sito all’avente diritto. Provvedimento che per tipologia e caratteristiche può ben definirsi il primo nella storia per superficie d’impatto.

Stamattina oltre 20 Carabinieri Forestali coadiuvati dalla Sezione di PG Carabinieri della Procura di Arezzo stanno eseguendo il sequestro nei confronti di un noto imprenditore titolare di Società Agricola al quale sono stati contestati numerosi reati tra cui la realizzazione opere senza permesso di costruire, senza autorizzazione paesaggistica, la violazione del divieto di edificabilità in aree percorse dal fuoco e il deturpamento di bellezze naturali.

Nel provvedimento del GIP si legge che la persona destinataria del provvedimento ha posto in essere plurime e reiterate attività di taglio del bosco, di disboscamento e di realizzazione di nuove strade in mancanza di autorizzazioni con trasformazione di decine di ettari di bosco in seminativo e perciò con evidente scopo di lucro. Peraltro, prosegue il GIP risultano 850 metri di strade non sanabili a causa del vincolo di inedificabilità assoluta imposto dalla Legge 353/2000 e quindi la sanatoria concessa dall’autorità amministrativa risulta illegittima.

Le indagini sono ancora in fase iniziale e proseguiranno per definire ancora meglio l’entità degli abusi e tutte le responsabilità eventualmente connesse.

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