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venerdì, 26 Aprile 2024

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Casentino, Rossi in visita a un centro diurno non accreditato? Mugnai (Fi) interroga: «Chiarezza sulla struttura di Rassina»

«E’ vero, come affermano alcuni organi di stampa, che il centro diurno per disabili di Rassina, in Casentino, al momento della visita ‘istituzionale’ del 4 aprile scorso del governatore Rossi era privo di accreditamento regionale? No perché se a ciò si abbina il pranzo al circolo Arci nello stesso edificio che è pure sede del Partito Democratico di Levane a Bucine durante il tour in Valdarno, ecco che le perplessità sul rispetto del carattere istituzionale delle visite del presidente della Regione si fanno acute…» A parlare in questi termini è il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (Fi) che, dopo aver ricevuto segnalazioni e appreso dagli organi di informazione dei dubbi sul regolare accreditamento del centro diurno semiresidenziale di Rassina Tangram ora su questo interroga la giunta regionale.

Tangram è un centro accreditato alla funzione che svolge? E da quando? Lo era già oppure no, quando il presidente della Regione Enrico Rossi vi si è recato in visita istituzionale? E’ vero che, dopo la visita di Rossi e il clamore sulla condizione del centro Tangram, lo stesso sia stato accreditato in tutta fretta il 17 aprile con modalità e tempi quanto meno dubbi? In sostanza sono queste le domande che Mugnai rivolge alla giunta affinché chiarisca lo status formale del centro diurno per disabili di Rassina. «Se fosse vero ciò che affermano gli organi di stampa – argomenta l’esponente di Fi – vorrebbe dire che per anni il centro ha operato senza i necessari requisiti formali di accreditamento, e che addirittura si trovasse in questa condizione di irregolarità quando Rossi vi si è recato in visita istituzionale. Sarebbe grave, e intendiamo avere chiarezza su tempi e termini procedurali della questione, oltre che sulla consapevolezza o meno di Rossi rispetto a queste ipotesi. Tra l’altro, in Casentino non mancano altri centri perfettamente accreditati dalla Regione che erogano lo stesso tipo di servizi e che il presidente della Regione avrebbe potuto visitare, ovviamente se la visita avesse avuto veramente una natura istituzionale, anziché assecondare un copione ispirato, a livello locale, a trite ripicche politico-partitiche».
Non secondario, la vicenda rischia di avere anche risvolti extrapolitici: «A quanto so – spiega Mugnai – lo status del centro Tangram sarebbe anche oggetto di esposto da parte di una associazione territoriale al Nucleo Antisofisticazione e Sanità dei Carabinieri di Arezzo. A farlo scattare è stata proprio la visita di Rossi del 4 aprile scorso, dichiarata come istituzionale ma a quanto pare, ancora una volta, più che altro di carattere ‘pastorale’ preelettorale».

Ancora una volta, sì, perché già il Rossi-tour del Valdarno del 22 marzo aveva registrato una tappa di dubbia istituzionalità: «In quell’occasione il Presidente della Regione, come tale in rappresentanza di tutti i toscani, pranzò con tutto il suo seguito di amministratori pubblici, imprenditori e vertici istituzionali non in un luogo tutto sommato neutro come un ristorante o una mensa comunale, bensì in uno spazio politicamente ben connotato quale il Circolo Arci di Levane, sede del Pd locale. Si tratta di una condotta poco consona – incalza Mugnai – che tende a confondere, sovrapporre e mescolare istituzioni e partito. Elettoralmente comodo, ma davvero poco corretto».

Interrogazione Tangram

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