Quando Berlusconi è sceso in campo, aveva come suo vanto di imprenditore la realizzazione di Milano Due, l’ambizione di quasi un’altra città alle porte di quella storica. Deve essere un vezzo degli imprenditori che scendono in politica quello di lasciare ai posteri la loro memoria inventando città nuove. Così anche a Bibbiena, dove un imprenditore nostrano è diventato Sindaco, si sta progettando una nuova città: Soci due. Nella famigerata variante al regolamento urbanistico, approvata a giugno, infatti, si prevedono centinaia di nuovi metri cubi da edificare nell’area di Soci est, grosso modo nello spazio che potremmo indicare come Guazzi – Farneta – Villa Bocci. Si dirà: anche i principi rinascimentali progettavano città nuove, magari demolendo quelle antiche medievali. Basta pensare ad esempi a noi vicini come Pienza, Terranova ecc. Già, ma questi signori “progettavano” le città, servendosi dei più grandi artisti e architetti. Non dicevano:andate e costruite dove e come vi pare! A Bibbiena, invece si utilizza lo strumento di un insieme di “piccole” varianti (in alcuni casi si tratta semplicemente di aggiungere o togliere qualche parola), per dare il via a migliaia di metri cubi di nuovo edificato, al di fuori di ogni programmazione e organizzazione del territorio. Non sappiamo a quali esigenze abitative dovrebbero rispondere tali scelte, dal momento che siamo in fase di recessione non solo economica, ma anche demografica, con appartamenti vuoti a decine e lottizzazioni avviate e ferme. In questi giorni si parla tanto della crisi della Spagna ed è ormai condivisa la convinzione che il motivo principe di quella crisi sia la legge sulla liberalizzazione dei terreni, che fu approvata con l’apparente banale argomento che quanto più grande è l’offerta dei terreni, più basso è il loro prezzo. In realtà i terreni sono stati sempre più cari e si sono costruiti quantità di edifici tre /quattro volte superiori alla domanda, che hanno fomentato corruttele, che hanno provocato l’attuale crisi. Ma l’amministrazione di Bibbiena, non ama e non conosce la storia, vive in un clima virtuale al di fuori della realtà del momento, convinta di essere una specie di comune-nazione che può legiferare come vuole, al di fuori di ogni contesto istituzionale, legale ed economico. Pensando, così, di passare alla storia facendo realizzare Soci Due, Marciano Due ecc. ecc. Di questo passo, questi amministratori lasceranno, piuttosto, un territorio devastato, case prive di servizi, che futuri amministratori dovranno affrontare, mettendo i relativi costi a carico della comunità locale; ma, soprattutto stanno abbandonando ogni idea di città come insieme organizzato, progettato sulla base di un’idea di convivenza civile. Basti pensare che, dopo aver fatto la campagna elettorale contro la variante di Casamicciola, per permettere questa completa liberalizzazione selvaggia delle costruzioni nella zona Guazzi – Farneta è stata eliminata anche la strada di piano prevista come futura circonvallazione di Soci e variante alla SR 71. Ma il futuro non interessa a questa amministrazione!
SEL Casentino