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lunedì, 2 Dicembre 2024

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La Via di Francesco

di Federica Andretta – Il Casentino. Terra di ricchezze naturali ma soprattutto di storia. Una valle che è venuta a rappresentare nel tempo, sin dal 1.500, il fulcro di un cammino che attrae pellegrini dall’Europa (principalmente dalla Germania) e da tutto il mondo, giunti fin qui per immergersi nei meravigliosi scenari che hanno segnato la vita di personaggi religiosi molto significativi come San Francesco d’Assisi. Una figura straordinaria che attira ogni anno milioni di visitatori accorsi da ogni parte del mondo per immergersi in un’esperienza mistica unica. Il Comune di Pratovecchio-Stia simboleggia ormai uno dei capisaldi del Cammino dedicato a Francesco, ma sembra ci sia il rischio di perdere questo tesoro. Scopriamone di più con il nostro servizio.
Un percorso spirituale sulle orme del Santo
Pochi sanno che esiste un cammino di pellegrinaggio chiamato “La Via di Francesco” volto a far rivivere l’esperienza del Poverello attraverso i luoghi che ne hanno segnato la vita, la preghiera e i viaggi. Un tragitto da coprire a piedi, in bicicletta o a cavallo organizzato in molteplici tappe di varia difficoltà poste lungo tre diverse tipologie di itinerari (consultabili sul sito internet www.viadifrancesco.it): la Via del Nord (da La Verna ad Assisi); la Via del Sud (da Roma ad Assisi) ed infine la Via di Roma (da La Verna ad Assisi per poi proseguire fino alla Basilica di San Pietro a Roma). Mercoledì 14 marzo alle ore 18:00 presso il refettorio della Chiesa della Misericordia a Gubbio è stata presentata la guida edita da Terre di Mezzo “La Via di Francesco – Da La Verna e da Roma verso Assisi”, evento rivolto a tutta la cittadinanza che è stato presieduto da Giacomo Marinelli Andreoli e al quale hanno partecipato Monsignore Paolo Giulietti, Gianluigi Bettin, Nicola Checcarelli e Chiara Dall’Aglio. Un’occasione questa che si aggiunge alle tante fonti bibliografiche cartacee disponibili in commercio e ai moderni mezzi digitali fruibili in rete per coloro che vogliano avventurarsi in questo meraviglioso viaggio alla scoperta di Francesco.
Il Portale dei Cammini d’Italia
Si tratta di uno strumento on-line realizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, una rete di mobilità lenta al servizio di turisti e viaggiatori che offre loro un Atlante digitale, una mappa costantemente aggiornata contenente più di quaranta Cammini d’Italia dislocati da nord a sud. Ma che cosa sono i Cammini? La Direttiva ministeriale li definisce così: «itinerari culturali di particolare rilievo europeo e/o nazionale, percorribili a piedi o con altre forme di mobilità dolce sostenibile, e che rappresentano una modalità di fruizione del patrimonio naturale e culturale diffuso, nonché un’occasione di valorizzazione degli attrattori naturali, culturali e dei territori interessati». Una mappatura dunque riconosciuta dal Ministero che si pone altresì nell’ottica di sostenere il “turismo lento”, un settore ancora poco conosciuto nel nostro Paese.
“The Way of St Francis From Florence to Assisi and Rome”
Inserita nell’Atlante dei Cammini d’Italia, è una tra le più illustri guide ai cammini di pellegrinaggio scritta dal Pastore anglicano Sandy Brown che espone dettagliatamente un percorso di 550 km da Firenze a Roma diviso in 28 tappe (tra cui troviamo naturalmente Assisi e, in particolare, il Comune di Pratovecchio-Stia). Un vademecum che nell’archivio dei Cammini del portale si posiziona al 35° posto. Oltre alla guida dello stimato autore Sandy Brown ve ne sono altre in circolazione non meno importanti (che ripropongono pressoché il medesimo tracciato) come quella di Francesco Pasetto intitolata “Da Firenze alla Verna passando per Ama – Cammino a Oriente in compagnia di Francesco il giullare di Dio” che propone un itinerario in cinque tappe o la guida in tedesco “Franziskusweg from Florence to Rome”.
Gli irrinunciabili e immancabili “compagni” di viaggio del pellegrino
Proprio come per ogni buon visitatore che si rispetti non possono mancare i documenti di viaggio tra cui citiamo in primis la Credenziale del pellegrino, un libretto cartaceo pieghevole rilasciato da un’autorità religiosa sul quale vengono apposti le date e i timbri dei luoghi di ospitalità ad ogni tappa conseguita. A comprovare il raggiungimento della meta finale del Cammino il Testimonium, un attestato rilasciato al termine del pellegrinaggio (secondo precisi requisiti e una volta presentata la propria Credenziale all’ufficio preposto). Segnaliamo, inoltre, altri due tipi di certificati riservati al pellegrino. La Chartula Peregrini, un diploma rivolto a coloro che decidono di raggiungere la città indipendentemente dalla distanza percorsa. Ed in ultimo, l’Attestato del pellegrino a quattro zampe che viene consegnato a chi preferisce intraprendere il percorso in compagnia del proprio animale domestico (si tratta innanzitutto di una cartolina ritraente il Santo mentre accarezza un lupo sulla quale viene indicato il nome del proprio cane o di altro animale da compagnia). Un gesto questo che da una parte simboleggia l’amore di Francesco per gli animali e tutti gli esseri viventi e dall’altra spinge sempre più persone a scegliere di condividere tale Cammino assieme al proprio amico a quattro zampe.
Un 2018 ricco di progetti ma anche di tanti interrogativi
Lo scorso 10 gennaio in occasione di un incontro a Bibbiena il Comune di Poppi ha annunciato l’itinerario del Cammino di Francesco che dovrà congiungere Firenze a La Verna, prevedendo il passaggio dei pellegrini dal centro storico di Poppi; il percorso riceverà l’approvazione ufficiale della Regione Toscana a cui faranno seguito finanziamenti e campagne di promozione. Proposta però che non è affatto piaciuta alla collettività del Comune di Pratovecchio Stia che si è vista “tagliata fuori”. Idea che ha destato pertanto forti dubbi e perplessità tra gli addetti operanti nell’ambito del pellegrinaggio (ma persino tra tutti i cittadini) preoccupati per il futuro incerto del tracciato esistente comprendente, appunto, il Comune di Pratovecchio-Stia già solido a livello internazionale. «Ma perché promuovere una nuova ‘direttrice francescana’ per La Verna che in sostanza assimila i due tracciati mettendo di fatto il pellegrino (così come l’escursionista in generale) davanti ad un inevitabile bivio: recarsi a Pratovecchio Stia, allungando il percorso, o andare a Poppi?», questa una delle varie domande su cui Marta Signi, guida ambientale escursionistica, ci invita a porre l’attenzione. Lo scorso 22 febbraio è stata firmata, infatti, una petizione per richiedere un confronto immediato con gli enti pubblici locali affinché si faccia chiarezza su quali programmi ci siano in serbo per il Cammino nel Comune di Pratovecchio Stia e, in particolare, sulle iniziative da intraprendere a tutela del tracciato attuale in modo tale da consolidarne la peculiarità e da potenziarne la visibilità a livello nazionale e internazionale oltre che locale. I firmatari della lettera hanno sottolineato quanto tutte le attività commerciali, le strutture turistiche e ricettive della zona abbiano contribuito in modo prezioso al rilancio dell’economia locale puntando sul turismo dei pellegrinaggi, risorsa fondamentale per la crescita e la rinascita del settore turistico della nostra valle che spesso deve fare i conti con periodi morti nella stagione invernale. Successo di presenze (da cinque anni e in aumento negli ultimi tre) e apprezzamento da parte dell’utenza come dimostrano i registri di passaggio (collocati all’interno della cappellina di Madonna del Poggio a Stia, nella foto) e i feedback positivi lasciati su internet. Ne è testimone pure Federica Mattei, proprietaria dal 2016 del B&B La Guardia a Stia: «Ho scoperto questo Cammino grazie ai pellegrini. L’Amministrazione Comunale non ci aveva mai avvisato che esso includesse Pratovecchio Stia come prima tappa in Casentino, né ha mai predisposto eventi promozionali al riguardo. Come per il 2017 anche quest’anno ho ricevuto moltissime prenotazioni. Le richieste di pernottamento, pervenute fin da gennaio, partono già dal mese di marzo e arrivano fino a settembre. Questa è la situazione parziale rilevata nei primi mesi del 2018 e che di solito va ad incrementarsi durante i mesi successivi con prenotazioni che vanno ad estendersi sino ad ottobre, a conferma dell’interesse e della capacità dei pellegrini di sapersi organizzare nel momento in cui riscontrano che sul territorio sono attivi servizi su misura per loro. Quasi tutte le prenotazioni provengono da turisti tedeschi senza i quali durante i mesi invernali potrei chiudere. Ho chiesto personalmente al Sindaco del mio Comune per quale motivo non abbia mai pubblicizzato il Cammino e perché adesso avvalli, addirittura, la possibilità di averne uno omonimo ma non autentico che passi da Poppi e Bibbiena e che ci fa concorrenza (risparmiando in tempo, km percorsi e denaro di almeno un pernottamento). Note storiche concernenti il tracciato francescano dell’Alto Casentino (che sale alla Consuma e scende a Stia) attestano infatti passaggi di pellegrini sin dall’epoca medioevale, descrivendo persino un miracolo ad opera dello stesso San Francesco. Il Sindaco mi ha detto di non temere poiché l’afflusso di pellegrini non diminuirà. Ho chiesto quindi che studi di settore o quali sondaggi lui e l’esperto regionale dei Cammini possano fornirci per affermare ciò ma, a tutt’oggi, attendo ancora una risposta».
Come tengono a precisare i firmatari della lettera: «Riteniamo che il Cammino di San Francesco sia un’arteria fondamentale per lo sviluppo turistico ed economico del Comune di Pratovecchio e di altre realtà. Riteniamo fondamentale la tutela dell’unicità del tracciato attuale (presente su guide internazionali) per evitare il decremento, o peggio, l’estinzione di questo flusso turistico e il conseguente danno economico e sociale per un territorio già disagiato».
Concludiamo con questa serie di quesiti e di richieste al fine di dare una speranza concreta non solo agli autori ed ai firmatari della lettera, ma anche a tutti quei casentinesi che non vogliono veder morire lentamente il proprio paese ormai duramente colpito dalla crisi e che, proprio come tante piccole realtà, fa rete per sopravvivere.

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(tratto da CASENTINO2000 | n. 293 | Aprile 2018)

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