L’Unione dei Comuni del Casentino ha due Presidenti oppure nessun Presidente?
Questa la domanda che ci si pone, interpretando anche il senso di smarrimento che pervade il Casentino circa le ultime vicende riguardanti un Ente che, comunque, è stato, almeno fino ad adesso, centrale nelle dinamiche di vallata.
Un agosto caldo sotto tutti i sensi se pensiamo che dopo le dimissioni di Agostini sfiduciato nella riunione di Giunta del 31.07.2015, è stato nominato Presidente Tellini. In merito a tale nomina, il gruppo minoranze con un comunicato ha espresso tutta una serie di perplessità procedurali rispetto alle prescrizioni statutarie. Richiamando minuziosamente i vari articoli interessati, rimaniamo fermi nella nostra convinzione, ma ancor più sorpresi della coltre di silenzio calata, in primis dagli organi di informazione locale che hanno preferito riempire le pagine della cronaca Casentinese con le sagre del momento.
Dopo alcuni giorni dal comunicato del Gruppo Minoranze il Presidente Agostini evidentemente consideratosi ancora in carica, procede ad una nuova convocazione della Giunta per martedì 11.08.2015 dandone notizia anche sui social.
Senza dubbio questo passaggio è un elemento importante in vista dei futuri atti che riguarderanno l’Ente, aprendo inoltre una querelle dai risvolti complessi ed imprevedibili. Il nuovo fronte di crisi, in un Ente dove la politica è già divisa, spesso incapace di trovare le necessarie sintesi per una gestione efficiente della macchina amministrativa, rappresenta un segnale per tutti. Ormai l’Ente è diventata la “disunione” dei Comuni del Casentino. I maggiori Comuni del territorio manifestano volontà di “uscita” oppure di “non entrata”, alcuni dei piccoli entrano ed escono come da un bar, creando confusione ed impossibilità di un corretto funzionamento sia rispetto ai dipendenti che rispetto ai cittadini.
L’aver quasi concluso importanti programmi che prevedono afflusso di risorse per investimenti in Casentino, oppure il lavoro svolto in senso della unificazione, non riescono a vincere le attuali forze centrifughe in campo. Il senso di responsabilità istituzionale, a cui come opposizione ci siamo sempre appellati, avendo sempre presenti le necessità del territorio ha oltrepassato il suo limite.
Fattori questi che impongono di rimettere, seriamente sul tavolo due questioni: il superamento dell’Unione con la sua liquidazione, ed un processo condiviso di riorganizzazione e razionalizzazione amministrativa del territorio.
Resta in questo quadro di profonda incertezza, prioritaria anche la questione della salvaguardia delle professionalità all’interno dell’Ente, risorse umane oggi spesso mortificate dagli eventi in corso ma che possono trovare riallocazione in una nuova e più razionale organizzazione dl territorio.
Credo che in questa vicenda, considerato le problematiche sul campo, debba vedere l’intervento attivo della politica e dei partiti, affinché ci si riappropri del pericoloso vuoto venutosi a creare in Casentino.
Il tempo è finito! Le importanti sfide che il Casentino è chiamato ad affrontare sul piano sicurezza, economico-sociale, sanitario, occupazionale, hanno bisogno di altro.
DINI FEDERICO
CONSIGLIERE UNIONE DEI COMUNI