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venerdì, 26 Aprile 2024

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Bersaglio centrato!

di Francesca Maggini – Le origini del gioco delle freccette sono molto antiche. Se ne parla già nel 1300 anche se non con il significato che intendiamo oggi, dobbiamo, infatti, aspettare i primi del 1900 per parlare di questo gioco nella sua accezione più moderna quando, in Inghilterra, fu dichiarato proprio in tribunale, non d’azzardo e da allora si diffuse con grande e continua rapidità soprattutto nei pub e nei locali inglesi. Il primo vero torneo fu disputato alla fine del 1920 e da allora conobbe un’importante diffusione a macchia d’olio, che gli ha permesso, soprattutto negli ultimi anni, una grande espansione.

In Italia è considerato uno sport di nicchia. Il mondo delle darts nel nostro Paese è ancora poco conosciuto, soprattutto perché più che ad un vero e proprio sport viene associato ad un gioco di società da fare nei pub o nei bar, senza dubbio una falsa verità che non rende giustizia ad una pratica sportiva che, soprattutto negli ultimi anni, ha conosciuto una crescita esponenziale, sempre più seguito com’è a livello mondiale.

Fabio Bendoni è un giovane casentinese, originario di Castel Focognano, di 31 anni appassionato del gioco di freccette che lo scorso 30 gennaio ha conquistato il titolo di Campione Nazionale serie A di freccette elettroniche (specialità soft), disputato proprio al Centro Affari e Convegni di Arezzo, dove si sono sfidati oltre 2.000 giocatori provenienti da 8 diverse regioni italiane. Fabio è un ragazzo semplice, brillante, con le idee chiare che, ancora emozionato per la vittoria ci racconta con il sorriso la sua avventura con le freccette.

«In realtà sono sempre stato un grande appassionato di sport e un grande sportivo prima di calcio, di nuoto poi ho gareggiato con i go kart per oltre 7 anni finché, una decina di anni fa, mi sono avvicinato alle freccette. Potrei dirti che è un po’ una passione di famiglia, nel senso che ho conosciuto questo sport grazie a mio fratello Marco e mia sorella Erica che avevano iniziato a giocare come passatempo e lo stesso ho fatto io. Inizialmente le freccette erano un mero divertimento nelle serate con gli amici trascorse nei pub qui in Casentino, poi con il tempo ho capito che stava diventando qualcosa di più, soprattutto perché l’adrenalina e la passione che mi da questo sport non l’avevo mai provata prima. Mio fratello, Marco, adesso è anche mio compagno di squadra. Entrambi facciamo parte del San Martino Darts con sede appunto a San Martino Sopr’Arno di Capolona, presso il Circolino del paese. Ci ritroviamo un paio di volte a settimana per allenarci, momenti di sano allenamento, confronto, serate semplici che diventano sempre momenti conviviali che trascorro con gli amici, infatti i miei compagni di squadra sono prima di tutto amici. L’allenamento lo svolgo anche a casa, un allenamento che si è particolarmente intensificato nel periodo del lockdown quando, la disponibilità di molto tempo libero, mi permetteva di partecipare anche a tornei on line sfidando giocatori di tutto il mondo in particolare Olandesi e soprattutto Inglesi, è proprio in Inghilterra infatti che si contano oltre sette milioni di tesserati in questo sport.

Nell’intraprendere questa disciplina sono stato autodidatta. Negli anni ho capito come la concentrazione, la mira, la fermezza nel tiro e la calma nella testa e nel cuore, siano capacità fondamentali per rimanere lucidi e fare i calcoli necessari per la riuscita della partita. Questo sport direi che è unico, un mix di tecnica, concentrazione e precisione. Quando ho ottenuto il titolo individuale di Campione d’Italia serie A di freccette elettroniche (sono quelle con punte di plastica) e la mia squadra si è classificata al 4 posto, la soddisfazione mi ha invaso completamente, ha preso il sopravvento coronando un sogno realizzato grazie a tanta dedizione e tanto allenamento. Un grande orgoglio e una grande soddisfazione che spero di riuscire a trasmettere a tante persone che vogliono avvicinarsi a questo sport. Se dovessi dare un consiglio a chi decide di intraprendere il gioco delle freccette voglio dire che non basta l’allenamento è molto importante anche la concentrazione del tiro, la capacità di fare rapidamente i calcoli e, come dico io, alla fine ciò che conta è unire la testa e il cuore.

Questo sport mi permette, ogni giorno, di provare a dare il meglio, mi incoraggia a raggiungere sempre nuovi obiettivi grazie anche al bel rapporto con i miei compagni di squadra, un rapporto sano, sincero, di collaborazione che ci rende più motivati e intraprendenti. Il mio sogno sarebbe entrare a giocare in Nazionale e disputare la Word Cup of Darts, l’unica competizione internazionale di questo sport che si gioca a coppie, sarebbe davvero bello indossare i colori della nazionale e rappresentare il mio paese. Voglio ringraziare principalmente la mia squadra, compagni di gioco e di vita e poi Andrea Landini ottimo organizzatore per la federazione Open Darts Toscana/Umbria».

Ci sono realtà, nel nostro Casentino, che sanno piacevolmente stupirci e anche la storia di Fabio e della sua squadra, la San Martino Darts, è l’esempio di come, partendo in piccolo ma sognando in grande, si possono raggiungere anche importanti obiettivi. Resta fondamentale credere sempre e fino in fondo in ciò che si fa. Lasciamo tutto il merito a questi giovani ragazzi che portano avanti con semplicità e umiltà una passione, dimostrando come, nello sport, ciò che più conta è la costanza, l’allenamento e la serietà, infatti se questa disciplina sportiva, in prima battuta, appare accessibile a tutti, ha poi bisogno di tanta applicazione e allenamento per migliorare la tecnica e raggiungere grandi risultati.

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