Abbiamo intervistato Giacomo Ciabatti, esponente del M5S per capire quali sono i progetti del Movimento, oggi al Governo del Paese, per il Casentino.
Chi è Giacomo Ciabatti e quale ruolo riveste nel M5S.
«Sono un nativo Casentinese trasferitosi per lavoro e affetti in Valdarno, un innamorato della mia vallata, uno che non si rassegna a che una comunità del genere con le potenzialità che offre possa essere condannata all’abbandono per assenza di prospettive lavorative e turistiche e vittima dello spopolamento. Chi ama questa Vallata deve puntare a rilanciarla. I miei genitori vivono ancora in Casentino. Sono simpatizzante ed elettore del Movimento 5 Stelle dal 2014. Da lì è iniziata la mia attività di comunicatore sui social. Oggi sono membro del gruppo di lavoro del Meetup di Cavriglia (comune che vanta l’attività di ben tre consiglieri pentastellati molto attivi sulle problematiche locali). A partire dalla metà di gennaio, dopo l’esperienza della candidatura alle parlamentarie del Movimento, mi sono dedicato anima e corpo a far rinascere il Movimento 5 Stelle in Casentino, costituendo inizialmente con altre due persone (oggi sono molti di più, una ventina di attivisti) un nuovo meetup nel centro del Casentino a Bibbiena. I nostri incontri sono settimanali. gestiamo una pagina Facebook pubblica a cui si può far libera richiesta di iscrizione con altre pagine minori per ogni specifico comune del Casentino. Come ogni virus positivo che si diffonde, so che anche a Poppi alcuni amici si sono organizzati e mobilitati.»
Quale è l’organizzazione del M5S in Casentino?
«La nostra organizzazione ricalca la tradizionale struttura 5 stelle dei meetup. Ci incontriamo una volta a settimana e collegialmente attorno a un tavolo discutiamo temi e iniziative. Durante la campagna elettorale ci siamo fatti vedere con banchini informativi, e ci stiamo approntando a creare eventi che coinvolgano consiglieri regionali e parlamentari, che già sono venuti a trovarci. Ognuno nel nostro gruppo ha la sua funzione, ma vale la logica delle decisioni collegiali e dell’uno vale uno. Diversamente non sarebbe Movimento 5 stelle.»
Quale sono le priorità politiche del Movimento per il Casentino?
«In moltissimi casi, anche nella zona Valdarno dove svolgo l’altra metà del mio attivismo, la questione ambientale è una delle principali su cui il Movimento si è battuto e continua a battersi. In merito al Casentino però, credo che le questioni principali riguardino la sanità, il lavoro, il turismo, le opportunità per i giovani. Tutti questi temi hanno bisogno di risposte e soluzioni rapide e serie. La principale preoccupazione riguarda il fatto che la nostra vallata non può permettersi di non disporre più un domani di un ospedale attrezzato, nè di ridurre il personale medico. Dobbiamo anche rilanciare l’attività di impresa di concerto col governo nazionale, e tornare a veder vivi i nostri centri storici oggi abbandonati. In troppi casi la grande distribuzione ha fatto morire le nostre specificità locali.»
Quale è la vostra posizione in merito alla fusione Bibbiena Ortignano.
«La posizione che il Movimento 5 Stelle ha tenuto rispetto al tema delle fusioni anche a livello regionale in questi anni è stato sempre all’insegna della prudenza. Lo scopo del Movimento 5 Stelle è che ci sia sempre trasparenza verso il cittadino rispetto a tutte le decisioni che riguardano questo ambito. Quello che ci preme è assicurarsi che eventuali fusioni siano a reale vantaggio del cittadino, sia sul piano economico/finanziario e delle risorse disponibili, che sul piano della qualità della vita del singolo. In linea con questo, a livello regionale il Movimento 5 Stelle si è mosso favorendo quelle fusioni che dati alla mano rispettavano i criteri che ho sopra elencato (sempre tramite passaggio da una legittimazione popolare forte), ma contrastando fortemente quei casi in cui certe fusioni fossero pensate e realizzate esclusivamente per favorire gli interessi o il percorso di legittimazione di questo o quel politico. Per noi è necessario rispettare a pieno la democrazia diretta, e questo significa anche rispettare in pieno il modo in cui il quesito referendario è stato posto. Senza snaturarlo con degli artifici. Se il quesito prevedeva un preciso progetto a tre o più, non si può poi snaturarlo per convenienze di altro tipo. Su questo siamo molto vigili. Ribadiamo che le fusioni devono essere a vantaggio verificabile e riscontrabile con dati oggettivi per i cittadini, e non al servizio di itinerari di carriera politica diversamente non realizzabili o per chissà quale altre logica miope. Le fusioni devono essere strategiche per il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, portare benefici dimostrabili in maniera evidente. Altrimenti meglio lasciar perdere. Questo approccio, a nostro avviso, deve essere applicata anche al caso Bibbiena/Ortignano. Usando la stessa ottica e gli stessi criteri valutativi: vero rispetto del quesito referendario nel suo complesso, riscontrabili e reali vantaggi per i cittadini dimostrati in maniera incontrovertibile, la non prevalenza delle logiche di opportunità politica in certe scelte. Più in generale crediamo che in Casentino serva un forte rinnovamento. Ribadisco a chiosa di tutto il ragionamento, che il nostro non è un NO a prescindere alle fusioni, ma solo se sono rispettate TUTTE queste condizioni preliminari. Anche per evitare errori del passato; perchè abbiamo esempi non felici di fusioni fatte anche nella nostra regione e nella nostra provincia, dove i vantaggi prospettati dalle fusioni non si sono visti.»
Dove vi presenterete alle prossime amministrative del 2019 in Casentino e se prevedete di fare alleanze e con chi.
«Stiamo lavorando tanto e siamo molto impegnati per potersi presentare in ogni realtà nella quale ci siano i presupposti per farlo. Dobbiamo garantire alla cittadinanza una prospettiva di vero rinnovamento e cambiamento, e per attuarlo anche in Casentino abbiamo bisogno di una squadra omogenea negli intenti ma forte e numerosa nelle forze messe in campo. Anche per questo motivo abbiamo aperto le pagine Facebook e invitiamo a partecipare ai nostri meetup. Siamo partiti con un bel numero, ma la presentazione di liste, soprattutto in alcuni comuni richiede numeri minimi di candidati consiglieri che devono essere presentati, secondo i requisiti di legge. Ci rivolgiamo a chi condivide i nostri valori chiedendo a chiunque voglia dare il suo contributo con vero spirito di servizio verso la cittadinanza e per amore della propria comunità e del paese dove è nato o vive di venire a trovarci e conoscerci e lavorare con noi a temi importanti per il Casentino, così da potersi presentare, qualora venga fatto un lavoro programmatico proficuo, come portavoce alle amministrative 2019. Il Movimento è molto aperto alla partecipazione, non ha preclusioni ideologiche, la nostra parola d’ordine è la voglia di fare e il desiderio di rendersi utili per una comunità. Apparentamenti e alleanze non sono previsti dallo statuto del Movimento 5 Stelle. Per presentare una lista occorre fare domanda di certificazione e che la lista venga approvata da Roma. I controlli sono molto severi, e giustamente a nostro avviso, per evitare infiltrazioni. Quindi nessuna alleanza. Dove riuscirà a certificare la lista, il Movimento si presenterà da solo, come vera alternativa. Sarà il lavoro fatto insieme a chi ha ambizioni di candidatura all’interno dei nostri gruppi a dirci chi è adatto a presentarsi in maniera seria e autorevole come sindaco in uno dei comuni del Casentino. Una cosa è certa: vogliamo essere presenti e ci candideremo esclusivamente nelle realtà in cui sentiremo di aver creato una squadra forte e responsabile verso i cittadini. Non servono improvvisazioni, ma al contrario una proposta amministrativa dietro la quale ci sia un reale e chiaro progetto. Questo è essere seri a nostro avviso verso la collettività. D’altra parte la partecipazione ai gruppi, eventi, banchini informativi, è tutta attività volontaria, in alcun modo remunerata. Ed è con lo stesso spirito che vogliamo impostare le candidature. No ad accattoni e cercatori di privilegi. Nel Movimento 5 Stelle ci si sta per vera passione e per riappropriarsi fino in fondo della gestione della propria comunità. Questo davvero non è uno slogan, ma lo spirito profondo su cui il Movimento è nato e su cui si basa ancora oggi, anche oggi che è forza di governo in Italia.»
(tratto da CASENTINO2000 | n. 296 | Luglio 2018)