Il Consiglio Comunale di Subbiano ha votato un Atto di indirizzo per intraprendere politiche di condivisione, informazione e diffusione del progetto di fusione tra i comuni del Basso Casentino. Infatti la maggioranza, prendendo atto che a livello nazionale e di conseguenza regionale le indicazioni per i comuni sono tese alla realizzazione dell’efficienza, efficacia ed economicità della realtà comunale, raggiungibili con la fusione tra 2 o più comuni.
Una fusione limitata a due soli comuni non risolve i problemi sopra evidenziati. Esiste, difatti, una forte correlazione tra la dimensione degli enti locali ed i livelli di efficienza. Numerosi studi indicano che la dimensione demografica e gestionale ottimale dei comuni italiani è oltre i 15.000 abitanti.
I processi di fusione sono sostenuti ed incentivati da consistenti finanziamenti a valere sulle risorse regionali ed erariali. Dalla fusione di più Enti, grazie alla messa in rete delle risorse umane, finanziarie e strumentali ed all’adozione di logiche di polifunzionalità nel personale, si potrebbero avere, pertanto, diversi benefici e più incisivi rispetto ad una fusione di soli due enti:
– Maggiore “peso istituzionale” del nuovo Ente di più vaste dimensioni territoriali e demografiche. -Garanzia, nel tempo, dell’offerta di servizi con l’attuale o superiore livello qualitativo, omogeneo in tutto il territorio, anche in caso di assenze, mobilità o quiescenze del personale grazie all’aumento del numero del personale a disposizione.
– Minori costi di struttura grazie allo sfruttamento delle economie di scala nei costi (appalti duplicati per le stesse attività, macchinari/attrezzature presenti nei cinque enti, ecc.) e nei tempi (svolgimento delle stesse attività nei cinque Enti), con conseguenti maggiori risorse da dedicare ai servizi ai cittadini e alle imprese (ad esempio per programmi anticrisi e sociali o per incentivare l’efficienza energetica per cittadini e imprese).
– Recupero di elementi di flessibilità organizzativa in risposta alle criticità, tipiche degli enti di piccola e media dimensione, legate alla eccessiva ampiezza del controllo dei ruoli direttivi (numerose funzioni eterogenee attribuite ad un unico responsabile e, per questo, difficilmente gestibili) e alla personalizzazione di molte attività (es. un solo dipendente per lo Sportello Unico o per l’Urbanistica), che rende infungibile la prestazione lavorativa a fronte degli obblighi di rotazione introdotti dalla recente normativa in materia di anticorruzione.
– Incremento quantitativo (più ore) e miglioramento qualitativo (apertura in fasce orarie attualmente non coperte) del livello di accessibilità al pubblico.
– Possibilità di realizzare più investimenti in progettazione di nuove opere pubbliche e in manutenzione di quelle esistenti, grazie all’esenzione temporanea dal patto di stabilità e agli incentivi statali e regionali.
– Avvio di strategie di programmazione e sviluppo territoriale e urbanistico sovracomunale di area vasta, che prevedano, ad esempio, la valorizzazione e la cura delle risorse ambientali e idrogeologiche, culturali e sportive presenti nel territorio.
– Creazione di un servizio di trasporto pubblico intercomunale.
– Sviluppo di politiche di marketing territoriale.
– Riduzione dei costi della politica, a seguito della ricomposizione degli organi con significative economie. Riduzione evidentemente direttamente proporzionale al numero degli enti aderenti.
Garantendo la più ampia informazione in ordine ai contenuti relativi al processo di fusione, attivando da subito meccanismi di ascolto e confronto tra istituzione e cittadini, l’amministrazione comunale di Subbiano vuole fin da subito attuare politiche di condivisione, informazione e diffusione di un eventuale progetto di fusione tra i comuni del Basso Casentino, dove importante è l’ ascolto e confronto tra istituzione e cittadini prima di avviare la procedura referendaria a tutela della trasparenza e democraticità del processo.