testi e foto di Andrea Barghi Goaskim – Finalmente arrivano le vacanze! Tiriamo tutti un sospiro di sollievo. Già ci prepariamo per stenderci al sole agostano, farci scottare la pelle, rimanendo sdraiati giornate intere su una sdraio, a rosolarci bene ogni ora. Guai se non siamo abbronzati da tutte le parti del corpo. Che figura ci faremmo con i nostri amici? Via, il bikini, non serve a nulla. Via i pantaloncini maschili: chi se ne frega se mi vedono? Da queste parti nessuno ci conosce….
In genere è così che la maggior parte degli italiani, ma sono certo anche gli stranieri, trascorre il mese di agosto. A me invece piace pensare alla frescura delle foreste e, poiché quelle del Casentino sono le migliori: voglio crederlo!
Le migliori al mondo, è li che vanno i miei pensieri. Mi preoccupo degli animali, soprattutto degli ungulati. Sono costretti a nascondersi, oppure, uscire nelle ore centrali della giornata, dove il sole “bussa” più forte. Perché sanno che gli umani, in quelle ore, sono a riempirsi la pancia fino a scoppiare. Hanno poco tempo… i cervi, i daini, i caprioli.
E lo devono utilizzare al meglio, perché appena gli umani hanno fatto la pennichella, entrano in foresta come una mandria di bufali impazziti e, armati di bastoni, con grida e urla colpiscono qualsiasi fiore o foglia per il loro puro divertimento. Le bellissime foglie di Farfaro sono le più colpite. Gli ungulati non hanno pace. Furtivamente, approfittano della calma delle poche ore centrali per cibarsi, in previsione dell’autunno e, poco dopo, dell’inverno.
I Daini di San Paolo in Alpe, abituati ai profondi silenzi del luogo, fino a pochi anni fa, se ne stavano indisturbati a pascolare in quel grande alpeggio, spesso condividendo con bionde mucche, l’abbondante erba fresca e rigogliosa. Adesso sono costretti a fuggire davanti all’orda barbara di turisti invadenti che non rispettano il luogo. Questo daino palancone, che vedete nella foto, è costretto a ferirsi con il filo spinato pur di dileguarsi in fretta, per fuggire da quegli “animali” insensibili che sono gli umani.
La Cerva, per nutrirsi in santa pace, cerca i luoghi più disparati, spesso rocciosi, perché deve allattare il suo cucciolo nato due mesi prima. L’unico che non si accorge di tanta insensibilità è il capriolo. Ma, sfortunatamente per lui, il periodo agostano coincide con la sua stagione degli amori. Sappiamo benissimo che, quando si tratta di amare qualcuno, o qualcuna, si perde la testa. E questo succede anche al folletto dei boschi. Qui lo vediamo mentre sta corteggiando una “sottile” femmina ancora vergine, nonostante abbia già fatto l’amore con la “sua” signora. È un impenitente dongiovanni: le giovinette, gli danno alla testa. Purtroppo per lui, però, non può dedicarcisi con la pazienza richiesta in certi momenti… altamente eccitanti, perché la sua performance è disturbata dai soliti invadenti esseri umani… e l’inquietudine aumenta.
Stavolta mi metto dalla parte degli animali (e quando mai non lo sono stato?). Raccomando di portare rispetto a questi bellissimi ungulati che impreziosiscono le meravigliose foreste casentinesi… agli alberi e ai manufatti spirituali…
Se vogliamo che gli ungulati, e altri animali, continuino ad abitare questo scrigno verde, dobbiamo vivere la foresta con spirito d’ascolto, se vogliamo che questo luogo affascinante e poetico, continui ad esistere.