La giunta ed il gruppo consigliare di Bernardini continua a perdere pezzi. Dopo il dimissionamento da Assessore di Lorenzoni, adesso è Luca Conticini, già vicesindaco nella prima legislatura, ed ora semplice consigliere a lasciare la maggioranza bernardiniana… Per certi aspetti la notizia era aspettata. Conticini, per quanto si sa, fa parte di quel gruppo di neotesserati del PD, comprendente anche Lorenzoni, che ha vinto, tra l’altro, il recente congresso del PD locale. Ma quello che ci interessa sottolineare è una differenza tra la scelta di Conticini di uscire da gruppo ed il dimissionamento d’autorità di Lorenzoni da parte del Sindaco.
Conticini ha dato una precisa motivazione politica: rimprovera a Bernardini mancanza di trasparenza e incapacità di ascolto, insomma di fare il sindaco in modo autoritario e personalistico. Non sono cose di poco conto, per un sindaco che si era presentato come civico, apolitico, dalla parte dei cittadini. Insomma Conticini marca un netto dissenso politico. Quello che più ci sorprende, però, è, invece, l’atteggiamento di Lorenzoni. Come assessore è stato il vero deus ex machina di Bernardini, in particolare nella prima legislatura, ma con scelte importanti fino al momento del dimissionamento e, forse, anche dopo (ci piacerebbe conoscere il suo parere, per esempio, sull’operazione Lidl con parcheggi fin sull’argine dell’Archiano). E’ stato colui che ha impostato e gestito la politica urbanistica, la parte più delicata ed incisiva di una amministrazione, quella attraverso cui passano gli “affari”.
Recentemente Lorenzoni ha rilasciato un’ intervista ad un giornale locale per spiegare la sua vicenda. Avevamo sperato di avere qualche delucidazione, di capire meglio il dissenso tra il sindaco ed il suo Assessore. L’intervista, da questo punto di vista, è deludente. Non solo non ci dà elementi per capire se c’è un dissenso politico (anzi, non emerge nessun dissenso), piuttosto fa sorgere ulteriori dubbi sull’intera vicenda. Lorenzoni non solo non fa nessuna critica politica all’operato del Sindaco, ma peggio ancora rivendica tra le scelte di cui va orgoglioso anche quelle più discusse, e per noi dissennate, compresa la realizzazione del nuovo supermercato in piazza Palagi, secondo lui un ottimo intervento di rigenerazione urbana e di razionalizzazione! (Ed a questo punto una domanda vien da fare anche al PD, che lo accolto tra le sue braccia: il PD condivide queste scelte?) In tutta l’intervista si capisce solo il rimpianto di essere stato ingiustamente dimissionato, visto l’impegno e la fedeltà mostrata. L’unica spiegazione che riesce a dare è una supposta azione di rallentamento nella attuazione dei programmi che Benardini gli avrebbe rimproverato!
Confessiamo il nostro stupore e confermiamo tutti i nostri dubbi sulla vicenda. Lorenzoni viene dimissionato dopo che è entrato ufficialmente nel PD. In contemporanea Bernardini sta lavorando per la fusione con Ortignano per potersi ricandidare ed in questa operazione è appoggiato da tutta una parte del PD. Vedremo cosa farà la Regione e il potente uomo di Strada (Ceccarelli, per chi non avesse capito).
Quello che è evidente è che Bernardini ci ha preso gusto al potere e non lo vuol lasciare ed ha voluto crearsi le condizioni per continuare a gestirlo con più opzioni. La prima è la fusione con Ortignano, potendosi così ricandidare a sindaco, giocando sull’appoggio di mezzo PD, partito che non sembra affatto interessato a preparare una alternativa. Tra l’altro i consiglieri PD si sono astenuti sulla delibera di fusione, nonostante il documento contrario del gruppo dirigente del PD di Bibbiena.
Seconda opzione, se la prima non riesce, è l’opzione Lorenzoni, candidato dal PD con tutta una truppa di fuorusciti dal gruppo Bernardini, che garantirebbe comunque l’attuale sindaco e sicuramente non sarebbe una amministrazione ostile. Sempre che vincano le elezioni. Di questi tempi noi non ci scommetteremmo.
In conclusione le più o meno finte o vere dissociazioni ci sembra costituiscano le classiche convergenze parallele. Marciare divisi per colpire uniti! Ed ad essere colpiti saranno ancora una volta i cittadini
Movimento Arturo, Circolo Bibbiena e Poppi