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sabato, 20 Aprile 2024

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Bibbiena. L’asilo non promosso! Leggi l’articolo integrale

di Francesca Maggini – Il tema della sicurezza e del decoro delle strutture scolastiche è diventato, soprattutto negli ultimi anni, un problema di grande attualità molto sentito dai genitori. A tale proposito siamo stati contattati dai rappresentanti dei genitori della Scuola dell’Infanzia Bernardo Dovizi di Bibbiena, ormai esasperati da alcune mancanze per le quali l’Amministrazione comunale non è ancora intervenuta in maniera decisiva.
Nel gennaio del 2018, dopo una riunione alla presenza del Sindaco e di un Assessore, furono esposti i problemi salienti e riportati all’allora Dirigente Scolastico così come nel maggio del 2018 fino all’ottobre dello stesso anno, quando la nuova Dirigente Scolastico, messa al corrente di certe problematiche, si è dimostrata molto aperta e desiderosa di aiutare i genitori portavoce di tale situazione ma, ad oggi, ancora nulla di concreto è stato fatto.
Ecco così che Francesca Bernardini, Erika Bartolini, Claudia Bernardini, Giada Pletto, Alessia Lovari e Gianni Vestrucci i genitori rappresentanti delle sei classi della scuola dell’infanzia di Bibbiena, si sono fatti portavoce di un malessere generale legato ad alcune mancanze e inefficienze della struttura. I genitori non si riferiscono allo stato di salute degli edifici, uno di recente costruzione (Plesso Mencarelli) e l’altro messo in sicurezza recentemente (Plesso Fantasia), ma al generale stato di abbandono e alla scarsa funzionalità di alcuni aspetti che sono comunque fondamentali quando si parla di strutture pubbliche occupate in particolar modo da bambini.
Prima di tutto chiedono a gran voce la sistemazione e la cura almeno periodica delle aree verdi circostanti la struttura che al momento sono completamente abbandonate a se stesse. In vista dell’arrivo della bella stagione, sottolineano i genitori, sarebbe necessario livellare il terreno, riseminarlo, inghiaiarlo in alcuni punti anche per evitare il formarsi di pozze di fango che dopo episodi di mal tempo attirano zanzare provocando molti disagi poiché, fra le altre cose, non viene effettuata alcuna disinfestazione nel momento opportuno. Ciò aiuterebbe ad avere un maggior decoro ai giardini e un ambiente esterno più confortevole e accogliente per i bimbi e per le maestre che ogni giorno, come ci ripetono più volte i rappresentanti, svolgono, nonostante le mancanze della struttura, un lavoro impeccabile e professionale. Sarebbe inoltre necessario un arricchimento e rinnovo degli arredi ludici esterni, quelli che sono presenti nel giardino antistante alla struttura, sono vecchi, malridotti e insufficienti per il numero di bambini.
Per esempio le due sabbiere presenti non possono essere utilizzate perché ormai da tempo prive di sabbia. I pochi giochi di recente acquisizione sono stati comprati con i soldi ricavati dai mercatini della scuola o con collette fatte dai genitori. La parte esterna del giardino è esposta completamente al sole, pertanto i genitori chiedono un telo ombreggiante soprattutto, perché, nei mesi estivi quando i bimbi sono in giardino, sono esposti direttamente ai raggi del sole. Allo stesso modo tutta la zona esterna è completamente visibile a tutti; i genitori chiedono ormai da molto tempo un telo oscurante da applicare lungo la recinzione che delimita la struttura, telo che in maniera semplice potrebbe garantire un minimo di privacy e di riservatezza soprattutto nei momenti in cui i bimbi sono in giardino, al fine di evitare lo sguardo indiscreto di curiosi e di macchine in movimento sempre più numerose in quel piccolo tratto di strada.
Nell’ultimo anno si è inoltre creato un nuovo grosso problema riguardante la presenza di molti mezzi pesanti che invadono per far manovra il marciapiede antistante all’ingresso della scuola. Spesso nei momenti in cui molti bimbi escono da scuola, i camion si trovano a far manovra, mettendo a rischio l’incolumità dei piccoli e dei loro accompagnatori. A tale proposito, infatti, i genitori hanno anche chiesto che venga aperto, per facilitare l’ingresso e l’uscita dei bimbi, un cancello già esistente, ma inutilizzato, presente nel blocco scolastico più recente, poiché tale cancello, si trova più distante dalla zona di carico e scarico merci del supermercato antistante alla scuola; ciò permetterebbe, ovviamente, maggiore sicurezza e tranquillità per tutti.
Sarebbe inoltre necessaria la presenza di un Vigile Urbano per evitare il congestionamento di macchine e persone negli orari di entrata e uscita dei bambini, così come avviene in prossimità di altri plessi scolastici. Per quanto concerne l’interno della struttura, i rappresentanti lamentano la necessità di ripristinare e mettere in sicurezza il tetto e il controsoffitto della parte nuova a seguito d’infiltrazioni di acqua che ne hanno provocata la caduta in alcuni punti. Non si tratta pertanto d’interventi estremamente onerosi o complessi, si tratta piuttosto di ridare priorità a bisogni che, al momento, sono stati messi in secondo piano.
In questi anni più volte l’Amministrazione comunale di Bibbiena ha parlato dei grossi investimenti fatti per le scuole, ma a quanto pare non in tutte è stato così. Sarà quindi opportuno rimettere al primo posto l’edilizia scolastica a partire proprio dalla scuola dell’infanzia.
È giunto il momento che l’Amministrazione comunale faccia, finalmente in maniera decisiva, la sua parte e intervenga in modo risolutivo, andando oltre le parole e le solite promesse che non servono a nessuno e soprattutto non aiutano a risolvere i problemi. La scuola del resto costituisce fin dall’infanzia una seconda casa, dove si stabiliscono relazioni fra pari, si gioca, si impara, ci si muove a piccoli passi verso il conseguimento di una propria identità ed autonomia e perché no verso il rispetto dell’ambiente circostante.
Se è vero, infatti, che ciò conta prima di tutto sono gli insegnanti, i programmi, le proposte educative, i progetti svolti, resta il fatto che tutti i bambini hanno diritto a frequentare scuole decorose, funzionali e sicure in grado di accogliergli e di accogliere i loro bisogni in ambienti che sappiano valorizzarli.

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(tratto da CASENTINO2000 | n. 305 | Aprile 2019)

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