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giovedì, 28 Marzo 2024

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“E’ arrivato l’arrotino”, il gioco da tavolo inventato a Soci

COMUNICATO – I ragazzi di tutte le prime sono stati coinvolti dall’attivissimo Professore Olivier Moroni, in un lavoro corale sulla storia, l’arte, la tecnica, la lingua e la manualità, per la realizzazione di un gioco da tavolo per il quale gli studenti hanno dovuto approfondire aspetti di storia, filologia e letteratura molto avanzati.

Quello che è stato riportato nel gioco è la vita quotidiana del paese di Soci nel 1700. Nella Toscana del tempo l’economia sembrava sprofondare in una fase di stagnazione e prodotti delle manifatture toscane in particolare del tessile e nella produzione agricola, cedevano sempre più il passo di fronte all’agguerrita concorrenza straniera. La situazione trova rimedio in una serie di riforme, audaci ed innovative, non nuove nel Granducato di Toscana: l’abolizione di privative a favore della libera concorrenza nella produzione e nel commercio , l’abolizione di dazi e dogane interne al granducato, la rivalutazione dei centri minori e della campagna, interventi di riassetto territoriale, viario, urbanistico, tutele maggiori per i coloni del podere a mezzadria con contratto di Allivellamento, tutele maggiori per i mestieri senza corporazione e la nascita della prima camera di commercio e molto altro. Nascevano nuovi mestieri, dal “LAMPIONAIO” allo “STAGNAIO” , alcuni improvvisati dal bisogno come il pescatore di “gamberi di fiume” o dalla condizione di miserabile ”BARROCIAIO” , altri di specializzazione ad un più antico mestiere “CARRADORE” che parevano lungimiranti, alcuni dei quali, se pur umili come la “SIGARAIA” hanno rappresentato una delle prime esperienze di emancipazione femminile e promotrici di forme di mutuo soccorso a favore delle colleghe.

Il progetto della scuola di Soci ha così realizzato un gioco da tavolo rappresentativo dello spaccato sociale ed economico dell’epoca, riscoprendolo attraverso le tracce ancora presenti nel territorio.

Un lavoro impegnativo che ha coinvolto varie discipline e tre classi intere che hanno collaborato imparando, giocando, storia, letteratura, etnologia, tecnologia e arte.

Quello che si vede è un gioco da tavolo divertente e molto educativo, che la scuola prevede in futuro di poter replicare. Quello che non si vede ma c’è è l’impegno di tanti ragazzi e ragazze che hanno detto di essersi divertiti studiando, di aver imparato cose facendo e di amare la storia.

Il gioco si trova online sul sito della scuola e può essere studiato e magari realizzato da chiunque voglia misurarsi con la storia e le innovative leggi leopoldine e non solo.

(Fonte: Comune di Bibbiena)

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