di Mauro Meschini – Chi, almeno una volta, ha avuto la possibilità di osservare il panorama che si può ammirare dalla terrazza della Club House del Golf Club Casentino a Poppi si è probabilmente, anche solo per un momento, subito innamorato di questo sport, immaginandosi già impegnato in una combattuta partita da giocare lungo il percorso disegnato tra i verdi prati appoggiati alle colline. Conoscendo il bellissimo impianto sportivo che si trova in Casentino si comprende benissimo perché questo possa accadere, il campo di Poppi offre un ambiente di gioco probabilmente unico che, anno dopo anno, ha sempre migliorato la sua offerta vedendo ormai più vicina la possibilità di avere il percorso completo di 18 buche. In ogni caso, già oggi le 13 buche a disposizione e la conformazione del terreno, con ostacoli naturali e green non particolarmente ampi che si possono raggiungere solo con tiri “di volo”, garantiscono un percorso, probabilmente non facile e di alto livello, in grado di mettere alla prova l’abilità e la preparazione di qualsiasi giocatore.
A queste caratteristiche si deve poi aggiungere il lavoro svolto dal Golf Club Casentino, da sempre impegnato a diffondere l’interesse per questa attività sportiva, erroneamente considerata uno sport d’elite e costoso e che in realtà si sta dimostrando invece un’attività piacevole e alla portata di tutti. Sarebbe curioso sapere quale di tutti questi aspetti sia stato davvero importante per spingere, ormai da qualche anno, il giovanissimo Pietro Del Corto, 11 anni (nella foto), a scegliere di praticare il golf dimostrando che, in questo sport, l’età non è certo un limite per raggiungere importanti obiettivi. Ma torniamo un attimo indietro, a tre anni fa quando Pietro, insieme al padre Gabriele, decidono, così per provare, e anche per praticare uno sport che non richiede particolari doti fisiche e che quindi si può fare ad ogni età, di fare qualche tiro sul campo pratica, uno spazio che mette a disposizione, in particolare di chi si cimenta per le prime volte con sacca e bastoni, 7 postazioni coperte e 14 sull’erba. Un tiro dopo l’altro Pietro dimostra di essere molto portato per questo sport che da quel momento ha iniziato a praticare affiancandolo al tennis in cui già era impegnato.
Il confronto tra i due sport mette subito in evidenzia una curiosità: Pietro, mancino quando si cimenta nel tennis, gioca invece destro quando pratica il golf e, come ci ha spiegato, con il tempo ha imparato ad usare di più il braccio destro anche nel tennis. L’accogliente contesto in cui si trova il campo di Poppi e l’aria che si respira nel Golf Club Casentino hanno in questi anni accompagnato la crescita di Pietro che, allenamento dopo allenamento, ha negli ultimi mesi raggiunto importanti risultati. A marzo 2016 Pietro è stato selezionato in una manifestazione della U.S. Kids Golf, associazione americana che promuove la pratica del golf a livello giovanile, che si è svolta al prestigioso circolo Ugolino di Firenze.
A luglio 2016 un altro ottimo risultato in una selezione per il Race to the Italian Open che si è svolta al Circolo le Fonti a Castel San Pietro Terme (BO), qui Pietro si è classificato secondo nella categoria Boys 11 ottenendo l’accesso alla Pro Am U.S. Kids Golf Italy dell’Open d’Italia che si terrà al Golf Club Milano a settembre. Una bella soddisfazione per lui e per il padre, che lo segue sempre e che a quanto ci ha confidato si è candidato in futuro per ricoprire il ruolo del caddie. Ormai Pietro è diventato la mascotte del Golf Club e la dimostrazione di come i tanti semi sparsi in questi anni inizino a dare i primi frutti. Una buona notizia per il Casentino e per uno sport in cui sono importanti la tecnica e la concentrazione, ma che insegna anche la disciplina e l’onestà considerato che in gara ci possono essere dei momenti in cui ognuno gestisce in proprio il percorso, i punti e le penalità.
Come tutti gli sport poi anche il golf richiede impegno e tanta passione, elementi che Pietro dimostra di prendere seriamente in considerazione, visto che dall’inizio della primavera, cioè quando la stagione permette di tornare con più continuità sul campo, sostiene un paio di allenamenti la settimana, per arrivare poi all’estate dove, quasi tutti i giorni, si trova ad imbracciare la mazza. Ma niente diventa un peso se praticato con piacere e la serenità che Pietro ha dimostrato raccontandoci, con semplicità, la sua esperienza ci ha confermato quanto il golf lo diverta… e allora perché non potrebbe divertire anche tanti altri?
(tratto da CASENTINO2000 | n. 273 | Agosto 2016)