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giovedì, 25 Aprile 2024

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I medici toscani denunciano: «mancano i vaccini antinfluenzali»

La Federazione Italiana dei Medici di Medicina generale (FIMMG) della Toscana denuncia il caos che si è venuto a creare con le incomplete consegne ai medici dei vaccini antinfluenzali. A metà della campagna di vaccinazione, il cui inizio è stato anticipato ai primi di Ottobre e che dovrebbe protrarsi fino a fine Dicembre, i vaccini finora forniti e quelli successivamente promessi non appaiono essere sufficienti a garantire la copertura preventivata della popolazione toscana. Questa situazione “certifica” la vanificazione della campagna informativa, condotta da medici e media fin dall’estate, sulla utilità e necessità di vaccinarsi e che quest’anno aveva trovato ampio riscontro nella popolazione.

Mai come quest’anno infatti, sono state e sono ancora, numerose le richieste per vaccinarsi ed ora chi ancora non è stato vaccinato e vede in dubbio la possibilità di esserlo, prova rabbia e timore per la propria salute manifestando ciò al proprio medico di famiglia, che rimane l’unico suo punto certo di riferimento, e che pertanto si fa portavoce di questo disagio.
I medici di famiglia della Fimmg denunciano errori di pianificazione sulla gara di appalto dell’approvvigionamento dei vaccini e sulla probabile impossibilità da parte delle aziende produttrici di garantire il 20% in più del quantitativo previsto. Occorreva diversificare i fornitori se si voleva arrivare al quantitativo di vaccini previsto in merito all’aumento del tasso di vaccinazione preventivato.
Errori sono stati compiuti anche sulla scelta della tipologia dei vaccini tanto che il vaccino adiuvato trivalente, che doveva essere garantito ai pazienti più anziani e più fragili, è stato acquistato in misura carente rispetto al numero degli ultrasessantacinquenni da vaccinare nonostante le raccomandazioni della commissione regionale vaccini.
La distribuzione attraverso le farmacie convenzionate ha reso più facile l’approvvigionamento dei vaccini da parte dei medici di MG anche quelli più lontani dalle farmacie ospedaliere ma il mancato coordinamento e controllo fra le varie farmacie delle consegne delle quantità dei vaccini consegnati ai singoli medici ha fatto sì che si siano distribuiti vaccini in modo non proporzionale alle quantità determinate da A.R.S per i singoli medici proporzionali alle scelte in carico..
I medici della Fimmg denunciano la vanificazione del lungo e gravoso lavoro di pianificazione delle sedute vaccinali che avevano messo in essere organizzando le sedute vaccinali in modo da garantire il doveroso distanziamento e le misure di sicurezza, con l’obbiettivo di vaccinare almeno a tutta la propria popolazione “a rischio”.
Alcuni hanno vaccinato, tramite la propria organizzazione, anche ininterrottamente dalla mattina alla sera; alcuni hanno organizzato sedute vaccinali anche il sabato e perfino la domenica; alcuni hanno assunto appositamente personale infermieristico che li aiutasse. Alcuni hanno ricercato strutture più idonee del proprio studio richiedendo spazi ad hoc alle amministrazioni comunali e alle associazioni del volontariato.
E tutto questo in un periodo dove sono aumentati i tempi normali di lavoro specie per le numerose telefonate che i medici ricevono dai propri pazienti con richieste di informazioni, indicazioni e risoluzione di problemi che spesso nascono dalla inefficienza di altri settori del SSR.
Per la mancanza di vaccini i medici sono ora costretti a disdire gli appuntamenti dati e decine di cittadini già “programmati” e che ora vengono ogni giorno rinviati “a data da stabilirsi”
I Medici della Fimmg, anche a tutela dei cittadini loro pazienti, dichiarano con forza che tutto questo è inaccettabile e chiedono risposte e non giustificazioni a questa inefficienza. Chiedono soprattutto di sapere se e quando riceveranno ancora vaccini e se potranno vaccinare l’intera popolazione dei loro pazienti aventi diritto.
Il rammarico maggiore deriva dal fatto che senza questa inefficienza della struttura pubblica quest’anno il tasso di vaccinazione antinfluenzale avrebbe potuto raggiungere il 75% della popolazione, l’immunità di gregge, un anno in cui sarebbe stato fondamentale non sovrapporre alla pandemia covid 19 quella della pandemia influenzale.

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