di Sara Trapani – Giovane, casentinese, amante della musica e del teatro, da sempre impegnato nel mondo dell’intrattenimento della nostra vallata. Lui è Francesco Zampella e da poco ha realizzato un nuovo progetto sulle sue pagine Facebook dal titolo “Monologue – quando ero grande il teatro mi ha salvato”. Noi lo abbiamo incontrato per capire di cosa si tratta.
Parlami un po’ di te, come è nata la tua passione per la musica, per il teatro? «Intanto volevo ringraziarvi per questa intervista, mi sento onorato e lusingato. Ti devo parlare un pò di me? Beh, è sempre difficile parlare di se stessi e descriversi, ma cercherò di farlo pensando di essere estraneo a me stesso, parlando in terza persona e andando dietro alle parole delle persone con il quale condivido il cammino di vita. Francesco è una persona di cuore, che mette in tutto quello che fa passione e amore, dal rifare il letto la mattina a sparecchiare la tavola dopo cena. Tra questi due momenti ne passano circa altre centinaia in cui cerca di dare il massimo e di vivere tutto a pieno.
Proprio partendo da questa ultima riflessione è iniziata la mia passione per il teatro. Circa tre anni e mezzo fa ho passato uno dei periodi più brutti della mia giovane vita, ho passato un anno circa a combattere attacchi di panico e crisi di ansia generati da un insieme di situazioni che allora non mi erano ben chiare. Erano già diversi mesi che avevo iniziato teatro, per gioco, provandoci sotto consiglio di un mio amico che diceva che “mi ci vedeva bene sul palco”, ma la presa di consapevolezza che fosse ciò che di più amo fare, insieme alla musica, è avvenuta proprio in quel periodo nero, in quel periodo dove, a volte mi preme definire, vivevo la vita guardandola riflessa nelle pozze d’acqua. Il “teatro mi ha salvato”, in quei momenti potevo essere chiunque io volessi e tutte le paure e le ansie passavano; potevo essere Renzo Tramaglino, Benvolio cugino di Romeo, il cavaliere Febo conteso da Esmeralda e Fiordaliso e infine mi ha fatto capire chi potesse essere Francesco, come affrontare le mie paure, ma soprattutto come affrontare la vita. Per quanto riguarda la musica invece non sono un musicista ma adoro e amo cantare fin da quando ero piccolo ed ero entrato nel coro della chiesa del mio paese; poi avevo tralasciato per un pò stando dietro più all’organizzazione di eventi che gravitavano intorno alla musica stessa. Adesso invece musica, canto ed eventi vanno di pari passo».
Su Facebook hai iniziato questo progetto in cui reinterpreti monologhi teatrali e non solo, come è nata l’idea e perché? «L’idea è nata semplicemente da un’esigenza, l’esigenza di voler dire qualcosa, di voler affrontare certi temi, di voler farsi sentire ed emozionare tramite la recitazione, tramite dei testi rivisitati teatrali e non solo. Ho avuto proprio la necessità di farlo. Il progetto si chiama “Monologue – quando ero grande il teatro mi ha salvato”, e già dal nome potete capire che si avvicina a tutto ciò che vi ho raccontato prima. Quando sono sul palco sto bene, quando imparo un testo e ho la possibilità di recitarlo davanti ad una telecamera ho una sensazione che mi attraversa tutto il corpo e mi fa sentire vivo. Si riesce a trasformare una parola in emozione, ci si riesce, ci si prova dai, e grazie ai video riusciamo ad arrivare anche a quelle persone che magari a Teatro non ci entreranno mai o magari non ci erano entrate fino a quel momento. Il teatro secondo me è terapeutico in tutte le sue forme quindi sono dell’opinione che debba essere portato sempre maggiormente a contatto con più persone. Con questi video l’intento è anche quello di poter riavvicinare sempre più i giovani a teatro, ma perchè no anche adulti o anziani; io alla fine ho iniziato a 26 anni.
Nella compagnia teatrale amatoriale di cui faccio parte vi è anche una signora di 70 anni, ogni volta si rivolge a noi dicendoci: “Mi avete fatto ringiovanire 30 anni”, se non è una cosa magnifica questa.
Poi, non so come spiegarlo, ma all’interno di un teatro, sul palco, dietro le quinte, in galleria, in platea, ogni qualvolta si deve andare in scena con uno spettacolo si sviluppa una vera e propria magia nell’aria, magia che poi continua per tutto lo spettacolo. È una cosa magica il teatro, provatelo».
Chi ti ha aiutato nella realizzazione dei video, è stato un lavoro lungo? «Ho un amico, videomaker, veramente bravo, anche in lui è sviluppata questa passione smisurata per il teatro. Quindi appena gliel’ho proposto ha accettato senza batter ciglio; si chiama Marco Freschi, giovane fotografo e videomaker della zona. Cerchiamo di concentrare più monologhi possibili in una sola sera di riprese per cercare di ottimizzare i tempi e i nostri appuntamenti e impegni. A breve con cadenza bisettimanale ne usciranno altri 4, è un progetto in cui non mi sono dato una scadenza, ma solo tanta costanza nel portarlo avanti con tutto me stesso».
Cosa vuoi trasmettere a chi ti segue con i tuoi lavori? «Sicuramente le mie emozioni, le emozioni che mi suscita quel testo; sono un amatore e non un professionista, quindi devo lavorare tanto per far fuoriuscire tutte le mie sensazioni. Però piano piano con volontà, amore e impegno il tutto sarà poi apprezzato. Un’altra cosa che mi piacerebbe trasmettere, e che a sua volta mi è stata trasmessa da un grande amico, è quella che se credi in qualcosa o ti piace fare qualcosa non devi far altro che farla o comunque metterti nelle condizioni di poterla fare. Inutile aspettare, poi aspettare cosa o soprattutto chi e ancor di più di allontanarsi da quelle persone che cercano di soffocare le tue passioni, sono persone pericolose».
Sei sempre molto attivo in Casentino anche con altri progetti, adesso cosa hai in programma per il futuro? «Per il futuro ci sono tanti altri progetti, mi piacerebbe dare il mio contributo per valorizzare il Casentino e tutto il territorio. Quest’estate sarò molto in giro per le piazze della vallata con eventi socio music culturali. Poi un progetto molto importante che non riguarda solo me, è quello del Mob, un contenitore di più figure artistiche, per lo più casentinesi, che occasionalmente si ritroveranno durante l’estate presso il Golf Club di Poppi per degli eventi che partiranno dall’aperitivo fino a fine cena con tanti spettacoli dedicati e quindi delle vere e proprie cene spettacolo. Troverete uno staff entusiasta sempre vestito a tema di serata che vi accoglierà in un’atmosfera unica, mostre d’arte, danza aerea, coreografie di ballo, cantanti, musicisti live, fotografi con i loro fantastici photo corner, un purpurrì di intrattenimento e divertimento. Naturalmente ci rivolgiamo ad una fascia di pubblico adulta, ma predisposta al divertimento.
In più ad ottobre 2018 tornerà lo WEDDING DAY CASENTINO, in collaborazione con Associazione Isola Che non C’è e Coop. Una due giorni dedicata al mondo degli sposi con tanti happening e tante novità rispetto alla passata edizione che ha visto accorrere più di 1000 persone all’interno del centro commerciale “Il Casentino” nella galleria interna. Una delle novità più rilevanti è che saranno due giorni invece di uno come l’anno passato e tante tantissime nuove attrazioni ed espositori che strafelici della passata edizione ci hanno ricontattato subito per poterla organizzare di nuovo. Altri progetti bollono in pentola, ma non starò a svelarveli tutti adesso, altrimenti non ci sarebbe gusto».
(tratto da CASENTINO2000 | n. 296 | Luglio 2018)