di Marco Roselli – La Gazza “Pica pica” appartiene all’ordine dei Passeriformi, famiglia Corvidi. La gazza è molto curiosa e intelligente: similmente ad altri corvidi, ha il rapporto fra le dimensioni del cervello e le dimensioni totali molto vicino a quello dei cetacei e delle scimmie antropomorfe, e in particolare lo striato presenta massa relativa simile a quella di scimpanzé e uomini, caratteristica questa che la posiziona fra gli animali più intelligenti in assoluto. Le gazze, infatti, mostrano rituali sociali complessi, che evidenziano la presenza di cognizione sociale, immaginazione, memoria episodica, autoconsapevolezza (la gazza è uno dei pochissimi animali ad aver passato con successo il test dello specchio*) e perfino del lutto. Il verso è chioccolante, composto dalla stessa sillaba ripetuta 3-7 volte con intensità crescente a seconda dello stato d’eccitazione dell’animale. Questi uccelli sono inoltre in grado di imitare i suoni dell’ambiente che li circonda, compresa la voce umana. Negli ultimi tempi sono sempre più frequenti le segnalazioni per cui la Gazza ladra si comporterebbe come un vero predatore facendo strage nei nidi di merli, cardellini e perfino di passeri che nidificano nei sottotetti. Ispeziona palmo a palmo alberi, cespugli, roveti, anfratti; arriva nell’orto vicino a casa, scelto come ultimo rifugio da uccellini di varie specie. Inoltre, questa specie, assieme ad altri Corvidi, viene accusata di interferenze con gli elettrodotti (ciò si verifica allorquando la Gazza costruisce i nidi sui tralicci).
* Il test dello specchio è un test della capacità di un animale di riconoscersi se posto di fronte a uno specchio. Il test è utilizzato per verificare il possesso di facoltà di autoconsapevolezza.
Morfologia Inconfondibile per la lunga coda e per il contrasto tra capo e collo neri, con riflessi metallici e le parti inferiori bianche. La lunghezza totale è di circa 46 cm, di cui 24 cm corrispondono alla coda; il peso varia tra 180 e 260 grammi. E’ possibile determinare sesso ed età soltanto potendo osservare un esemplare da molto vicino; in questo caso si può notare che il piumaggio è simile e soltanto attraverso il confronto delle misure biometriche (peso, lunghezza dell’ala, della coda e del becco) si può ottenere l’informazione: nelle femmine i valori risultano in media del 10% inferiori rispetto ai maschi. Per quanto riguarda l’età, si devono osservare le prime due remiganti primarie (le più esterne): negli adulti l’estensione della macchia scura è limitata alla punta della penna, negli immaturi è notevolmente più estesa. La muta post-riproduttiva completa avviene tra maggio e ottobre. Il richiamo è un gracchiante e rapido “ciak-ciak-ciak”. Il volo appare faticoso e alterna veloci battiti d’ala a brevi planate. E’ una specie sedentaria e solo localmente è erratica.
Alimentazione Essenzialmente onnivora, durante il periodo autunno – invernale gli adulti si nutrono principalmente di sostanze vegetali (cereali, granaglie, frutti selvatici e coltivati), mentre nella stagione estiva la dieta è composta soprattutto sostanze di origine animale quali invertebrati (tra gli insetti, in particolare Coleotteri, Ditteri, Ortotteri e loro larve, lombrichi), ma anche vertebrati quali rane, lucertole, serpenti, talpe, piccoli roditori, uccelli e loro uova.
La gazza è un’assidua frequentatrice delle aree antropizzate per il reperimento del cibo: è solita sostare o nidificare sugli alberi al limitare delle strade a scorrimento veloce per cibarsi degli animali investiti, così come non è infrequente osservarla mentre fruga nei cestini della spazzatura o apre i sacchi col becco per estrarne avanzi di cibo!
Comportamento e legami familiari All’inizio della primavera vengono costituite le coppie, ed il legame dura in genere a lungo, anche se si conoscono casi di bigamia. Il territorio delle coppie riproduttive viene mantenuto per tutto l’arco dell’anno, sebbene la difesa sia più attiva durante la riproduzione. In inverno vengono costituiti dormitori collettivi; tali dormitori possono contare fino a un centinaio di individui. I gruppi invernali hanno una dimensione media di 7 individui, sebbene ne siano stati segnalati gruppi composti da 70 individui. La Gazza è molto abile ed è perfino capace di utilizzare degli “attrezzi”: un esempio ha riguardato la fessura del tronco di un albero usata come incudine per rompere una noce e questo è un chiaro indice di intelligenza.
Riproduzione La riproduzione inizia a un anno di vita, ma più frequentemente alla seconda stagione riproduttiva. Il nido viene allestito su alberi o arbusti e l’altezza varia in funzione sia del disturbo che delle essenze utilizzate; in genere i nidi in ambiente rurale vengono costruiti ad un’altezza inferiore rispetto a quelli delle coppie che si riproducono nelle città ed è facile intuirne il motivo: in città il disturbo è molto più prossimo e lo sono anche i pericoli. Talvolta i nidi sono stati costruiti su manufatti quali costruzioni e tralicci dell’alta tensione. Il nido, costruito con ramoscelli, ha forma globosa (diametro esterno di circa 25 cm) ed è sormontato da una cupola. Sembra che questo tetto assolva ad un’importante funzione anti predatoria, soprattutto nei confronti della Cornacchia. Le attività di allestimento del nido si protraggono fino a marzo-aprile, anche perché la coppia costruisce solitamente dai 2 ai 4 nidi, di cui uno solo risulterà utilizzato. Le uova vengono in genere deposte a partire da aprile, il loro numero varia da 3 a 9 (in genere 5-8). Il colore è blu-verdastro o grigio- verdastro con macchie brune e grigie. L’incubazione dura 18-24 giorni e viene portata avanti esclusivamente dalla femmina. I nidiacei, inetti alla nascita, rimangono nel nido per circa 22-27 giorni e vengono alimentati dai genitori ancora per 4-6 settimane dopo l’involo, rimanendo in pratica dipendenti per tutto il periodo estivo. Soltanto dopo 8 settimane diventano completamente autonomi. Il principale predatore dei nidi di Gazza è la Cornacchia ed in misura minore lo sono i gatti domestici, le faine, gli scoiattoli, l’uomo e pure altre gazze.
Dove vive Preferisce habitat aperti, con alberature sparse adatte alla nidificazione e al riposo, quali i margini dei boschi, le praterie naturali, i prati ed i campi coltivati, soprattutto quelli di pianura e collina, i pioppeti, i filari di alberi. Gli ambienti collinari con colture agricole meno intensive ospitano una densità riproduttiva maggiore rispetto agli ambiti coltivati intestamene. Se non disturbata si insedia anche in aree urbanizzate quali parchi e viali, zone industriali, poderi e villaggi in aree agricole. La Gazza tende a evitare le zone abitate dai rapaci per ridurre il rischio di predazione.
Osservazioni dirette Gazza ladra Un collega, agronomo e viticoltore, riferisce di una attività predatoria coordinata: “Un esemplare si pone in cima ad un cipresso ed emette suoni in modo da coordinare attacchi di gruppo a nidi di passeri e altri uccelli. Sembra che questa attività sia utilizzata anche come segnale di allarme in caso di presenza di cornacchie”. Chi scrive ha potuto osservare che in Val di Chiana, nei frutteti protetti da reti antigrandine, si riscontrano danni solo in prossimità delle testate dei filari dove le reti non arrivano – mentre nei frutteti senza reti i danni possono essere anche importanti. Una coltivatrice di frutta del Comune di Castel San Niccolò riferisce di “Danni ingenti operati dalle Gazze ladre”.
Ghiandaie Un frutticoltore della zona di Montemignaio riferisce che “Nelle zone montane i danni ai frutteti sono più che altro procurati dalle ghiandaie (Garrulus glandarius), le quali beccano più frutti e questo sembra un comportamento diverso da quello della Gazza ladra che da noi non è molto presente”.
Cornacchia grigia Luca Acciai, profondo conoscitore ambientale da moltissimi anni, riferisce che “la Cornacchia grigia Corvus cornix preda di tutto. Anfibi, pulcini, sementi dei campi, carogne. Nei periodi di magra, in gruppo con un capo stormo, le cornacchie attaccano anche i piccioni e non solo. È una cacciatrice spietata spesso entra in competizione perfino con le poiane che sono dei rapaci abbastanza importanti”.
Conclusioni A livello nazionale diversi esperti mettono in risalto l’attività predatoria della Gazza ladra nei confronti degli altri uccelli preoccupandosi di possibili danni ecologici tuttavia, lo scopo di questo articolo è solo quello di far conoscere un animale intelligentissimo e di riportare le osservazioni di chi vive costantemente in campagna. Il test dello specchio è sorprendente perché significa che la Gazza ha coscienza di sé stessa, allo stesso modo degli scimpanzé, degli elefanti, dei delfini, delle orche marine e del cavallo.
Scrivendo questo articolo non ho potuto fare meno di ricordare la magnifica opera di Gioachino Rossini (Overture) celebrata, tra le altre cose, nel film “Arancia Meccanica” di Stanley Kubrick, solo che la Gazza non è così cattiva. Questo sentimento, infatti, appartiene solo alla specie umana.