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lunedì, 4 Novembre 2024

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La salute è un fatto di geografia?

di Melissa Frulloni – Qualche settimana fa ho avuto bisogno di andare al Pronto Soccorso. E non ci ho certo pensato due volte, mi sono fermata al PS del nostro ospedale di vallata. Tanta gente in fila come sempre, molte persone anziane, qualche turista… Poco personale, ma veramente molto impegnato e professionale. Mi sono sentita presa in carico, in cura, al sicuro come dovrebbe sempre succedere all’interno di una struttura sanitaria. Vale la pena sottolineare la gentilezza di tutti, infermieri e medico, passata da uno sguardo cortese, ad una battuta detta per sdrammatizzare, per far pesare meno il mio malessere…

Quello che emerge è senza dubbio che il personale sanitario del nostro PS è ridotto all’osso; inutile dire che servirebbero il doppio degli operatori (come minimo), non tanto per i tempi di attesa, quanto per la gestione dei pazienti. Si nota che chi c’è fa il possibile per curare tutti nel migliore dei modi, dando ad ognuno la considerazione che merita, ma quei sanitari sicuramente non bastano.

Purtroppo i tagli che la Regione Toscana impone e richiede ad ogni ASL del nostro territorio non portano certo i direttori sanitari ad assumere altro personale; se mancano i soldi e si deve tagliare come è possibile far entrare in organico nuovi medici, infermieri e OSS? Quindi si va avanti con quel che si ha e come si può… E ovviamente chi lavora nelle strutture è costretto a sfiancarsi, dietro a tutti i casi che si presentano.

Dobbiamo comunque segnalare almeno una buona notizia: la sostituzione della TAC dell’Ospedale di Bibbiena con un nuovo macchinario. Questa nuova apparecchiatura, attesa da tempo in Casentino, è una TAC Ct Philips Incisive del costo di circa 310.000 euro, sarà istallata a breve nell’Ospedale di Bibbiena.

Il Pronto Soccorso di Bibbiena è una risorsa preziosa per noi casentinesi, così come lo è il nostro ospedale. Evitarci un viaggio ad Arezzo (non stiamo a ricordare in che condizioni versa la SR71, quanti cantieri e semafori ci sono per andare e tornare dalla città!) e l’interminabile fila al PS del San Donato è una cosa non solo bellissima, ma anche necessaria perché rappresenta un servizio di base che si offre ai cittadini casentinesi. Il Casentino è una zona disagiata e marginale, ma abbiamo lo stesso diritto ad essere curati di chi vive nelle grandi città…

Spesso “la fortuna è un fatto di geografia”, cantava la Bandabardò e come dargli torto… Ma da abitanti di questa terra non possiamo che volere (e dovere) difendere con le unghie e con i denti un servizio così importante ed essenziale per ognuno di noi. È notizia di pochi giorni fa che gli infermieri della Asl Toscana Sud Est siano in agitazione. Dall’Ospedale del Casentino a tutti gli altri gestiti dalla nostra Azienda, il personale infermieristico “lavora sotto organico”, così hanno scritto su uno striscione apparso anche fuori dal nostro ospedale.

Il Sindaco di Bibbiena è intervenuto, schierandosi dalla parte dei sanitari: “Sostengo la protesta delle sigle sindacali degli infermieri in atto nel nostro ospedale ma anche in tanti altri ospedali, perché credo che la situazione sia arrivata a toccare l’assurdo in Toscana. Le graduatorie sono attive, cosa si aspetta ad assumere personale? Le nostre strutture sono al collasso sul fronte della mancanza di personale e da troppo tempo. Abbiamo scritto, abbiamo portato la nostra testimonianza come rappresentanti delle comunità, abbiamo organizzato incontri e a oggi non abbiamo avuto nessuna risposta. La cosa più che assurda è vergognosa. Vogliamo risposte immediate e certe dalla Regione.”

Il problema resta sempre lo stesso, finché la Regione continuerà a tagliare sulla sanità, non darà una risposta ai cittadini e non agirà certo per riparare alla situazione. Se pensiamo che a fronte di 193 pensionamenti degli infermieri della nostra ASL, ne verranno assunti soltanto 186 e che invece a fronte del pensionamento di 57 OSS, ne verranno assunti solo 6 (sì, avete letto bene! I numeri si riferiscono a tutta la Asl Toscana Sud Est), possiamo capire la misura di quanto il problema sia enorme, ma anche di quanto Regione e Asl non siano assolutamente impegnate per garantire i servizi sanitari essenziali, ma piuttosto pronte a risparmiare sulla pelle e sulla salute dei cittadini.

Aver bisogno di accedere al Pronto Soccorso e trovarlo a pochi km da casa, avere necessità di dover fare una visita e poterla effettuare nell’ospedale di vallata non dovrebbero essere privilegi, ma un diritto di ognuno di noi, sì, anche di noi casentinesi… La fortuna è un fatto di geografia… ma anche no!

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