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martedì, 3 Dicembre 2024

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Lavorare sugli… alberi

di Francesca Maggini – Luigi Coleschi è un giovane casentinese laureato in Scienze Agrarie residente a Chitignano. Classe 1992, ha solo 26 anni ma ha sempre avuto le idee ben chiare sul suo futuro. Una volta concluso il Liceo Scientifico di Poppi ha frequentato la facoltà di Agraria presso l’Università di Firenze e sia durante gli studi che successivamente si è sempre dedicato al settore agricolo impegnandosi anche in importanti esperienze all’estero, intraprese in Canada e negli Stati Uniti. Il richiamo del nostro bel Paese e la possibilità di mettersi in gioco e lavorare nell’azienda di famiglia lo ha spinto a rientrare. Così una volta tornato in Italia facendo tesoro di queste esperienze ha potuto apportare importanti novità e alcuni cambiamenti all’azienda di famiglia che va avanti da tre generazioni.
In maniera professionale la sua attività è iniziata nel 2012 seguendo, soprattutto, le redini del nonno. La piccola azienda è stata ampliata e professionalizzata nel corso degli anni arrivando, oggi, ad sviluppo completo del settore agricolo. Luigi si occupa della cura del verde in genere: giardinaggio, potature di vario tipo, impianti di irrigazione e soprattutto di tree climbing e abbattimento controllato di piante ad alto fusto in situazioni di pericolo. Il tree climbing o arrampicata su albero che dir si voglia, è una tecnica che consente di accedere alla chioma della pianta e muoversi in sicurezza passando da un ramo all’altro imbragati al suo interno, permettendo di eseguire interventi, anche in punti particolari, dove operatori su piattaforme meccanizzate non potrebbero ovviamente arrivare. Non chiamateli dunque, semplicemente boscaioli, i climber riescono ad arrampicarsi su imponenti querce o faggi secolari come se fossero pareti di roccia!
La tecnica nata negli Usa si è diffusa in Europa e in Italia nei primi anni ottanta e oggi permette di eseguire moderne pratiche di arboricoltura.
«Nella mia esperienza all’estero, per circa due anni ho vissuto negli stati Uniti, ho seguito alcuni progetti e visitato molte aziende che mi hanno permesso di conoscere interessanti realtà agricole. Per 6 mesi ho anche vissuto in Canada dove ho lavorato in un’azienda agricola ortiva e poi ho iniziato ad appassionarmi alla parte forestale ed è stato proprio in quel momento che ho conosciuto e sono venuto in contatto con chi praticava la tecnica del tree climbing.
Volevo frequentare un corso concernente questa materia proprio in Canada ma in Italia non sarebbe stato riconosciuto, così visto che la mia intenzione era quella di tornare nel nostro Paese ho frequentato e conferito il relativo attestato proprio qui in Italia.
La potatura in tree climbing è una tecnica molto innovativa ed ecologica che, in un certo senso, cerca di assecondare la natura dell’albero e pertanto è, prima di ogni altra cosa, un modo di prendersi cura della pianta. Nel praticare questa tecnica di potatura è importante rispettare lo scorrere del tempo, individuando la stagione giusta per intervenire.
L’operatore si arrampica direttamente sull’albero con il solo aiuto di corde e imbracature in tal modo la pianta viene rispettata così come lo spazio circostante. La mancanza di mezzi invasivi ribadisce come l’operatore che sale sulla pianta deve essere molto bravo, agile e appassionato di alberi, esperto di potatura e di arrampicata. Del resto il rispetto della natura, dei tempi, la pazienza oltre all’attenzione per i dettagli non sono per tutti; per questo lavoro delicato e controllato in ogni piccolo dettaglio servono equilibrio e professionalità. Voglio dirti che nonostante la strada sia più complicata, ho deciso di tornare in Italia perché sono molto affezionato alla mia terra e alla mia azienda che gestisco, felicemente, dal 2010.
La sento come una cosa tutta mia e mi piace molto il mio lavoro. Mi piacerebbe poter trovare un buon operaio fisso, avere tanto lavoro, meccanizzarmi sempre più con nuove attrezzature conciliando così il lavoro con la mia grande passione per la natura».
Auguriamo a Luigi e a tutti i giovani che, nonostante le mille ostilità, continuano a credere di poter realizzare i loro sogni qui in Casentino, di poter trovare facilmente la propria strada dimostrando che la tenacia e la voglia di fare spesso vanno oltre gli ostacoli che soprattutto la nuova generazione incontra per inserirsi nel mondo del lavoro

(tratto da CASENTINO2000 | n. 293 | Aprile 2018)

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