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venerdì, 13 Dicembre 2024

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Masseto, il villaggio etrusco fantasma…

Iniziamo dall’Alto Casentino e precisamente dal sito etrusco di Masseto presso Ama di Pratovecchio. Il sito è tutt’altro che sconosciuto, e infatti anche al Museo abbiamo due vetrine dedicate, ma la sua localizzazione un po’ appartata e l’atmosfera che vi si respira, lo rendono un luogo etrusco carico di fascino. Certo, non un fascino come possono evocare i ben più noti Lago degli Idoli e Socana, ma l’essere stato un sito abitativo con case e capanne, in cui persone come noi hanno passato la loro vita, lo rende in qualche modo più vicino al nostro quotidiano.

Il sito, rimasto nascosto per secoli, venne scoperto e indagato nel corso degli anni ’80 dalla Soprintendenza prima, con l’aiuto del Gruppo Archeologico, e dall’Università di Siena poi, con le ultime campagne a cavallo del nuovo millennio. Gli scavi riportarono alla luce quattro strutture in pietra, tre di epoca etrusca e una di epoca rinascimentale. Qual è la spiegazione? Bè, il sito aveva conosciuto una prima vita in epoca etrusca (e probabilmente anche prima…), quando era stato interessato dalla costruzione di un’abitazione, una seconda struttura di servizio e -udite udite- una tomba a camera, l’unico esempio finora conosciuto in Casentino.

Secoli dopo poi la zona e parte delle strutture erano state riutilizzate in epoca tardo medievale: i nuovi abitanti avevano costruito la propria abitazione, più piccola, sopra quella etrusca e avevano riutilizzato intelligentemente la tomba a camera come fornace di ceramica o mattoni.

Questo piccolo sito ha quindi avuto una lunga vita che, sebbene con interruzioni, è andata avanti per circa 2000 anni… Scusate se è poco… I reperti che ha restituito, tutti legati alla vita quotidiana, ci danno un interessante spaccato della società etrusca più rurale, testimoniando anche l’importante ruolo della donna.

Ma cosa resta adesso di Masseto? Il sito è tra i pochi luoghi archeologici casentinesi musealizzati e visitabili. Al momento sono visibili due delle strutture rinvenute, ossia la struttura a recinto e i resti della tomba (le altre strutture sono ancora interrate per salvaguardia).

Il sito è ben segnalato e facilmente raggiungibile da Pratovecchio. In auto, a piedi o in bicicletta basta prendere la strada che dalla stazione del paese porta verso Ama. Una volta giunti nei pressi della chiesetta e ammirato lo splendido panorama incorniciato dai due castelli di Porciano e Romena, basta proseguire circa duecento metri e sulla destra troverete un piccolo spiazzo con un primo pannello esplicativo. Da lì un breve sentiero in discesa vi porterà in 5 minuti al sito. Una meta per una semplice ma suggestiva uscita che vi consigliamo.

(ARCHEOCASENTINO è una rubrica a cura del Museo Archeologico del Casentino “Pietro Albertoni”)

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