di Riccardo Buffetti – Capolona è il primo territorio che si incontra quando si percorre la strada verso il Casentino e ha la caratteristica di avere il senso inverso quando la destinazione, invece, è Arezzo. Nella sua morfologia si distingue per essere “disteso” nel territorio: grazie alle frazioni, infatti, ha un cordone verticale che può partire da Lorenzano o Pieve San Giovanni e includere Castelluccio, Bibbiano, San Martino Sopr’Arno e la parte centrale di Capolona paese. Questa premessa serve per comprendere appieno il progetto che il Comune di Capolona ha iniziato ad attuare per la promozione del territorio. In un’area così vasta, le bellezze da poter vivere e visitare non mancano; per questo il Vicesindaco Gianluca Norcini – al quale sono state affidate le deleghe (in questo secondo mandato) per la cultura, sport, turismo e associazioni –, con la collaborazione di alcune persone chiave, ha intrapreso un canale moderno e semplice per rendere più visibile Capolona.
«Discover Capolona è un progetto a cui tengo tantissimo perché ci sono voluti oltre due anni per arrivare a renderlo attivo, abbiamo vinto un bando del GAL con la collaborazione di Marco Valtriani e Gianluca Bigiarini. Il primo è una guida ambientale, che conosce bene Capolona e il movimento lento; grazie alla sua laurea in biologia ha effettuato uno studio sulla flora e fauna del territorio, oltre ad aiutarci nello sviluppo dei tre percorsi attualmente presenti all’interno di Discover Capolona. Bigiarini ha un’azienda informatica, con cui ci ha aiutato a portare l’idea astratta in pratica attraverso la creazione di un sito (www.discovercapolona.it), dell’app e dei qr code, oltre alla manutenzione del sito. Quindi abbiamo lavorato in tre fasi: progettuale, messa in pratica e ora inizieremo ad installare la cartellonistica nei vari punti di interesse e per segnalare i sentieri. Chiunque può accedere alle piattaforme per vedere e scoprire tutti i contenuti e le foto».
Da dove prende vita questa idea? «Avevo già deciso di mappare i sentieri del nostro Comune: con degli amici avevamo già iniziato attraverso un’app apposita per le girate in bici; segmentando i percorsi e mettendoli online per renderli liberi e usufruibili. Poi è arrivato il bando: non era incentrato sulla digitalizzazione a livello turistico, ma c’erano degli spiragli dove intervenire. Ci siamo seduti e noi tre abbiamo cercato di costruire qualcosa, che poi è diventato il sito turistico. Successivamente ci siamo mossi facendo un sondaggio con le strutture del territorio. I dati emersi sono stati importanti: a Capolona il turismo è aumentato notevolmente, raggiungendo punte di oltre 21.000 presenze nell’arco del 2022».
Cos’è emerso dal sondaggio? «Su tutti, due aspetti: il turista viene in questa parte della toscana perché è un luogo non ancora completamente contaminato dalla modernità. Poi, che cerca le possibilità per passare giornate all’interno del Casentino con percorsi da svolgere. Abbiamo dedicato sei mesi a queste interviste, poi sono nate le idee».
Quindi, come si è concretizzato il progetto? «Volevamo qualcosa che non fosse solo una cartolina per il turista, ma creare delle esperienze sportive e naturalistiche. Vogliamo un turismo che visiti il nostro territorio e che oltre al paese possa avere una vera esperienza, sia a cavallo, in mountain bike o facendo trekking. Attraverso Discover Capolona chiunque può scaricarsi il road book oppure camminare in modalità gps navigatore con lo smartphone o con gli orologi sportivi. In più, all’interno dell’app si potranno scoprire tutti gli animali che vivono nelle nostre zone e che si potranno incontrare; i monumenti e le strutture ricettive che si incrociano durante i percorsi; i punti di interesse o le aree commerciali. Tutto è già in funzione e l’applicazione è scaricabile da App Store e Play Store o attraverso il sito, disponibile al momento in italiano e inglese».
Come si sviluppano i percorsi? «Attualmente sono tre: sentiero dei Longobardi; sentiero dei Sulpici e sentiero di Sagresto. Prendono tutto il territorio: uno parte da Lorenzano, un altro da Capolona centro o si può scegliere di andare più in alto, mentre un altro da Castelluccio o Pieve San Giovanni; questo sfrutta la possibilità di poter essere raggiunto anche con i mezzi pubblici da Arezzo. Stiamo lavorando per crearne altri due: uno che prenda l’area di Pieve a Sietina, dove “l’arno torce il muso agli aretini”; mentre il secondo avrà come fulcro centrale la Badia di Campolene, la Valle della Piagge e si tornerà a destinazione. Ci piacerebbe organizzare un trail in questi percorsi. Abbiamo avuto l’ok dei commercianti per poterli inserire nei percorsi, per cui da un menù a tendina si potrà vedere dove mangiare, dormire o acquistare. Vogliamo che Discover Capolona diventi il portale turistico del nostro Comune a 360°».
Altri progetti per questo secondo mandato? «Nel precedente c’erano troppe cose da fare e affrontare, per cui ho dovuto lasciare da parte un’idea che ritengo il futuro per Capolona: dobbiamo valorizzare l’Arno. È sempre stato qui, accanto a noi, ma non lo abbiamo mai utilizzato. Per questo ritengo ci sia la necessità di conoscerlo e capire il suo valore all’interno del nostro territorio. Da qui partirà il progetto turistico dei prossimi cinque anni».