Solo l’indomani, arrivati i documenti, mi sono reso conto delle decine e decine di criticità del progetto, sottolineate sia nel parere tecnico che in quello finanziario.
Per queste criticità e per il rispetto verso i cittadini degli altri comuni che a breve si esprimeranno sulla fusione e che eventualmente se ne accollerebbero anche i costi, il consigliere Catia Righini ha chiesto (attraverso un’interpellanza, poi messa ai voti) di rinviare tale progetto. Certo che la non risposta tagliente e arrogante dell’assessore Vagnoli, non ha aiutato a capire cosa succederebbe a livello di bilancio, se la proposta venisse respinta dalla Segreteria del P.P.P. (Partenariato Pubblico Privato).
Dopo ciò, sia io che il consigliere Righini abbiamo abbandonato l’aula.
Però vorrei chiarire le mie perplessità sul nuovo progetto, perché qui nessuno mette in dubbio la necessità di un asilo a Soci, ma ci sono modi e modi per arrivare all’obiettivo.
Innanzitutto sarebbe stato rispettoso aspettare l’esito del referendum fusione (qualche giorno, mica anni), invece di correre e mettere sul groppone al (speriamo di NO) nuovo comune questa spesa, senza che nessuno possa magari migliorarla in un’ottica di razionalizzazione futura.
Da diversi anni, l’opera è inserita nel piano triennale dei lavori pubblici ma con priorità 3 (scarsa), nonostante il sindaco fosse consapevole sin dal 2012 che l’ex edificio non era antisismico, ma adesso che arriva il privato (che poi è lo stesso che ha costruito la scuola media di Soci e se non erro anche le scale mobili e la pista ciclabile Archiano,ecc.) bisogna andare avanti di corsa … magicamente la priorità è massima.
Anche se il progetto ha ottenuto il parere favorevole da parte degli uffici comunali (per quel che riguarda la forma burocratica del progetto) ci sono molti aspetti che vanno ridiscussi.
Partiamo dal fatto che il costo previsto è di 1.871 euro/mq, contro i 1.200 sborsati per la scuola materna di Bibbiena stazione e che porterebbe l’operazione ad un costo di 2,8 milioni di euro (600mila euro in più del progetto comunale); dobbiamo aspettare il parere della Segreteria del P.P.P. perché si potrebbe sforare gli equilibri di bilancio e incappare in sanzioni (meno trasferimenti dallo Stato,ecc.) e potrei continuare con un’altra cinquantina di criticità tecniche (chiedetemi pure la documentazione) che porteranno all’approvazione di un progetto completamente diverso e ancora più costoso.
In questi giorni ho potuto fare delle comparazioni con i costi sostenuti da altri comuni. Per esempio, l’asilo del Corsalone è venuto a costare circa 250 mila euro (1999) mentre le elementari meno di 800mila euro (2009, circa mille mq). Possibile che per il nuovo edificio di Soci (800 mq) ne occorrano 2,8 milioni di euro? Secondo voi è legittimo chiedere di fare le cose fatte bene, o come dice Bernardini “non ci sono motivazioni valide contro una cosa così importante come una scuola dell’infanzia e la sicurezza dei bambini”?
Che poi, vi ricordo, tali bambini verranno messi sotto un’antenna/ripetitore telefonico, sempre per la loro sicurezza … ma saranno più sfortunati dei piccoli utenti dell’asilo di Bibbiena stazione, che potranno uscire dall’aula e comprare direttamente la merendina nel supermercato a fianco, stando ben attenti a non farsi schiacciare dai veicoli che affolleranno quel tratto. Sempre per la sicurezza dei bambini … … ma alla fine siamo noi quelli inadeguati, come lo eravamo su Piazza Palagi.
Pietro Pennisi, Consigliere comunale indipendente di Bibbiena