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martedì, 19 Marzo 2024

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Tutti in fila dietro a un Tir. Dopo 30 anni, siamo ancora in fila…

Qualcuno dice che forse è meglio così. Che il Casentino abbia strade malridotte, e strette e piene di curve. “Per arrivare in un posto così ed apprezzarlo fino in fondo, occorre fare qualche sacrificio”. Sarà. Il problema è che i sacrifici li fa soprattutto chi ci vive, tutti i giorni, su queste strade sconnesse. Strade che scorrono solo su qualche progetto in carta millimetrata e che invece si bloccano non appena un camion ti si para davanti. Invidiamo l’Arno che scorre senza intoppi dal Falterona alla piana di Arezzo.

Nello stesso tratto un automobilista può incontrare di tutto: file interminabili, lavori in corso e poi, nella lunga sequenza di centri abitati da superare, anche l’occhio implacabile dell’autovelox. Ci sono solo un paio di tratti in cui la statale 71 offre il miraggio di un sorpasso: ed è lì che la strada mostra anche il suo aspetto più infido e pericoloso. No, perdonateci amici di Firenze, Roma e Milano, che forse vi divertite anche a fare i conti con queste vie un po’ démodé, con questo trenino di un tempo, con questi bus che eroici si arrampicano sui valichi. Perdonateci, perché qui ci divertiamo molto di meno. E’ una questione di rispetto. Nessuno si attende superstrade galattiche, né gallerie capaci di trapassare gli Appennini come groviera.

Ci basta una strada di fondovalle dignitosa. Ci accontentiamo di vedere che nel duemila una frana è una ferita che guarisce in pochi mesi e non un monumento all’inefficienza. Tutto qui. Non pretendevamo piogge di miliardi neppure quando, almeno da qualche parte, cadevano: la modestia nel chiedere non ci ha mai fatto difetto. Oggi il paese ha la cinghia stretta e il portafogli sgonfio. Non vogliamo infierire: continuiamo ad accontentarci del necessario. Permetteteci però di non aspettare con l’orgoglioso silenzio di sempre. Noi di Casentino2000 per esempio, cominciamo da questo numero ad alzare la nostra ancor debole voce. Nessuno scoop, niente assalti garibaldini.

La nostra inchiesta sulla viabilità è solo il capitolo introduttivo di una storia che ogni mese continueremo a seguire. Il nostro dito resterà puntato sulle frane, sui cantieri bloccati, sui finanziamenti che non arrivano. Terremo gli occhi aperti, stimoleremo il dibattito. E chissà: qualche volta perderemo anche la pazienza. Come dietro la scia polverosa dell’ennesimo Tir.

Il Badalischio d’Argento, rubrica di satira politica e controinformazione

 

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