di Antonella Oddone – Ogni bambino andrebbe educato fin dalla più tenera età al rispetto per tutti gli esseri viventi: ogni creatura ha il suo valore e la sua funzione nell’economia dell’universo: dalla margheritina al grande albero della foresta, dalla piccola ape ronzante alla gigantesca balena bianca. Ma il rapporto con gli animali domestici è davvero speciale ed unico, e non è a senso unico, perché ciò che riceviamo in cambio è incomparabile: nei bambini in particolare è dimostrato l’effetto positivo sullo sviluppo cognitivo, emotivo e comportamentale e sull’acquisizione dell’autonomia.
Il contatto con gli animali infonde ai bambini un maggiore senso di responsabilità, aumenta l’empatia, la compassione verso gli esseri più indifesi, la capacità di comprendere le emozioni ed anche l’autostima e insegna loro quello che è il ciclo della vita.
Con ogni animale si instaura infatti una comunicazione non verbale che stimola una reazione emotiva. Il cane, in particolare, soddisfa tanti bisogni emozionali di base:
– il bisogno di contatto (pensate al piacere delle carezze)
– il bisogno di comunicazione (capisce al primo sguardo!)
– il bisogno di gioco (noi genitori forse no, ma il cane ha sempre voglia di giocare, a qualsiasi età)
– la stabilità del rapporto (la fedeltà del cane è per la vita)
– il cane è un facilitatore sociale: aumenta la quantità e la qualità delle relazioni sociali anche fra esseri umani
– infine, il cane non giudica, tu puoi essere pieno di difetti ma lui ti guarderà sempre adorante!
I cani insomma sono in grado di donare molto a livello affettivo ed è proprio questo scambio di emozioni tra cani e bambini che aiuta questi ultimi ad acquisire sicurezza e fiducia in se stessi. Imparando a trattare con gentilezza e riguardo il cane (e gli animali in generale) il bambino impara a gestire i rapporti anche con gli uomini. Infatti i risultati positivi non si devono alla sola vicinanza e al tempo trascorso insieme; il bambino impara moltissimo anche osservando il comportamento del cane, la sua capacità di ubbidire ai comandi e la sua prontezza di risposta.
Non ci sono solo effetti emotivi: il contatto con gli animali riduce lo stress. Quando cani (o gatti) ed umani si guardano negli occhi a vicenda, in entrambi si registra un incremento dell’ossitocina, l’ormone dell’attaccamento e dell’empatia, e diminuisce il cortisolo, l’ormone dello stress. Queste conoscenze sono alla base della pet-theraphy, particolarmente efficace nei bambini molto piccoli e nell’autismo, cioè nei casi in cui non è possibile utilizzare una terapia verbale; è utile anche nei bambini con deficit di attenzione e iperattività e in quelli che manifestano disturbi emotivi e comportamentali.
Buone notizie anche per quanto riguarda la salute fisica: l’esposizione precoce agli animali è un fattore protettivo nei riguardi dell’allergia: si parla di effetto mini-fattoria. Più alto è il numero di animali con cui i bambini vengono a contatto in casa, minore è il rischio di sviluppare allergie a qualsiasi livello. Quindi la situazione ideale è avere già un animale in famiglia quando arriva un bambino.
Vivere a contatto con gli animali durante il primo anno di vita riduce inoltre l’incidenza di infezioni respiratorie e gastroenteriche, infatti la flora microbica saprofita degli animali stimola il sistema immunitario del bambino e lo modula, con risultati variabili a seconda della genetica propria di ciascun individuo.
In conclusione: «Se guardi un cane e non provi subito affetto, devi essere un gatto» (anonimo).