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lunedì, 9 Settembre 2024

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A forma di Cuore

testo e foto di Andrea Barghi Goaskim – Un giorno un’Aquila reale, fu mandata dal Signore degli universi sulla terra, per controllare se il genere umano rispettasse il pianeta che gli era stato donato per viverci. Dalle vette più alte delle montagne, spicco il volo e dall’immensità del cielo volteggiava sulla terra. Giunse nel cielo sopra le città e vide lo scempio che l’essere umano aveva fatto al mondo che lo ospitava. Non demoralizzata, continuò la sua ricerca, percepiva nel suo cuore che non tutto il genere umano bramasse oro, denari e, peggio ancora, il potere dell’uomo sull’uomo. Sapeva che da qualche parte, in una valle seminascosta, avrebbe trovato quello che cercava.

Seguì la dorsale appenninica e sulle ali del vento giunse in una valle chiamata Casentino e con sua sorpresa scoprì che l’uomo che viveva in quei luoghi, nonostante avesse abbattuto alberi, dove un tempo vivevano rigogliose foreste, per costruire manufatti, strade, castelli, aveva disegnato una collina a forma di Cuore e l’aveva popolata di case! La regina del cielo capì che l’Uomo, pur non accorgendosene, teneva dentro di sé l’amore universale per il luogo dove viveva, che aveva battezzato con il nome di Poppi!

Era contenta, ma questo non era ancora sufficiente, riprese il volo sospinta dal vento, superò montagne che facevano da contrafforte a quella valle chiamata Casentino e si ritrovò nel cielo sopra un luogo dal nome Romagna. Mamma mia! Fu l’espressione appena vide quelle lande, dove case diroccate, colline e montagne disboscate si presentavano ai suoi occhi. Dell’antica foresta non era rimasto nulla, solo nude rocce logorate dai venti e dalla tempesta. Immaginava come, centinaia di anni prima, il rombo di motoseghe assetate di denaro, avessero deturpato quel mondo naturale… ormai sapeva che era scomparso ma, nel suo volo attorno all’imponente Giogana, si accorse che l’Uomo, che adesso viveva tra quelle lande, ponesse più attenzione al proprio pianeta e quando giunse sopra un alpeggio con gioia vide che quella prateria era a forma di cuore.

Venne a sapere il nome di quel luogo remoto è conosciuto: San Paolo in Alpe… non aveva dubbi, una parte del genere umano ama, anche se non lo dimostra, il proprio pianeta. Non contenta volle volare ancora più in alto ed esplorare altri mondi, dopo aver sorvolato intere nazioni giunse in Lapponia. I cieli la accolsero con gioia, esplorò molte foreste, laghi, montagne e, anche in quelle lande deserte, scoprì che in un’isoletta ricoperta di alberi la forma del cuore si mostrava agli occhi dell’universo.

Soddisfatta, l’Aquila tornò nella valle che l’aveva emozionata, sorvolò l’abitato del paese posto sulla collina a forma di cuore e si accorse che il rosso dei tetti simboleggiava il sangue, le strade principali e le viuzze interne, le arterie dove far scorrere sapienza, cultura e amore. A guardia di tutto quanto, fu messo il Castello. Decise così di stabilirsi tra quelle montagne che, come in uno scrigno, racchiudevano una valle dove su una collinetta viveva un abitato a forma di cuore.

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