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mercoledì, 9 Ottobre 2024

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Passerella scivolosa sulla sanità

L’incontro di giovedì 30 aprile sulla sanità, promosso in pompa magna dalla stampa locale con veline quasi quotidiane, doveva essere la celebrazione della riforma sanitaria regionale voluta dal PD. Le presenze tra l’altro garantivano il risultato: Luigi Marroni, assessore alla sanità e Vincenzo Ceccarelli, assessore alla mobilità (che non si capisce a che titolo fosse presente, forse in previsione di un futuro aumento degli spostamenti dei cittadini toscani che dovranno andare a farsi curare molto più lontano da casa…). Inoltre, anche Enrico Desideri, direttore della ASL8 di Arezzo e futuro direttore della ASL di Area Vasta, e Daniele Bernardini, sindaco di Bibbiena.
Immaginiamo che la scaletta della serata avesse previsto una lunga presentazione e promozione di quanto deciso in Regione, e infatti per un’ora sono i due assessori a monopolizzare la serata. Poi però ecco che arrivano le domande e le precisazioni, sostenute da documenti e dati, e l’atmosfera cambia. Inizia Valerio Bobini (del CREST) che presenta uno dopo l’altro le criticità che, anche con le ultime scelte, si stanno accentuando. La mancanza di posti letti con ospedali alla paralisi. L’aumento dei tempi di attesa per ricoveri e visite specialistiche. Il fatto che una banale influenza sia stata sufficiente per chiudere le sale operatorie di 3 dei 4 nuovi ospedali per cercare di arginare la carenza dei posti-letti. La riforma della Sanità che taglia surrettiziamente tra 1000 e 1500 unità di personale sanitario non reintegrandolo. Poi tutta la questione dei nuovi ospedali con il project financing, tra i quali il nuovo ospedale di Prato che spende 2 milioni in più di energia elettrica rispetto al vecchio.
A seguire è il Direttore Generale Desideri che rincara la dose affermando che la chiusura dei piccoli ospedali è sbagliata e che possono garantire maggiori risparmi delle mega strutture. Anche all’estero, per esempio in Canada, dopo aver sposato la filosofia della chiusura dei piccoli ospedali hanno dovuto riconoscere che non era conveniente, dato che i costi aumentavano e soprattutto aumentava il numero degli ammalati.
Insomma sembra tutto il contrario di quello che si sta facendo. Sempre giustificato con le necessità di bilancio.
Anche Ceccareli ha utilizzato questo argomento, sostenendo che questa è la riforma migliore considerati i tagli che le regioni devono subire.
Però sarebbe forse sufficiente ricordare all’assessore che i tagli di cui parla sono conseguenza delle politiche del Governo guidato dal segretario del suo partito e che in Toscana le decisioni su come usare le risorse sono state opera sua e della Giunta di cui fa parte.
Quindi dipende dalle scelte che si fanno, non tutto è dovuto al destino…
Altre domande hanno seguito questi interventi e alla fine forse i protagonisti della serata devono aver solo sperato di vedere presto passare la parola “fine”.
Forse adesso saranno più cauti e limiteranno l’abbuffata di inaugurazioni, cerimonie, presentazioni di libri, promozioni di progetti e altre occasioni che permettono visibilità pubblica.
Le passerelle sono utili, ma a volte sono scivolose… e se i cittadini saranno sempre più attenti ed esigenti lo saranno sempre di più.

Il Badalischio

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