di Melissa Frulloni – “Chiediamo almeno che ci venga data una risposta; è impensabile che un Sindaco non lo faccia; siamo pur sempre cittadine che hanno fatto una richiesta legittima a cui crediamo sia importante che il primo cittadino risponda…” A parlare sono alcune mamme di Pratovecchio Stia. Le abbiamo incontrate perché ci hanno chiesto di interessarci ad una questione importante che riguarda i loro figli e figlie che frequentano le scuole elementari del Comune.
In un incontro avvenuto l’8 novembre del 2021 con l’amministrazione, i genitori dei bambini (anno 2016), chiedevano la possibilità di valutare l’introduzione del “tempo modulare” al posto del “tempo corto”, a partire dalla classe prima dell’anno scolastico 2022-2023.
La richiesta (divenuta ormai una costante, perché si ripresenta ogni anno, da parte di diversi genitori, quando si avvicina il momento dell’iscrizione alle elementari) se presa in considerazione dal Comune permetterebbe ai ragazzi di fare dei rientri pomeridiani a scuola e di restare a casa il sabato mattina.
Il motivo che ha spinto le famiglie a farla, sia questo anno che in quelli passati, riguarda necessità legate alla gestione dei figli che sono certamente cambiate rispetto al passato; la vita quotidiana è sempre più caotica e i tempi sempre più stretti, mentre i nonni, risorsa preziosissima per ogni famiglia, non possono accollarsi totalmente la gestione dei bambini. Così avere a disposizione un giorno in più, il sabato, da trascorrere a casa, permetterebbe non solo ai bambini di riposare e passare del tempo con i genitori, ma aiuterebbe anche i nonni ad avere alcuni pomeriggi liberi dalla cura dei nipoti.
Inoltre, il “tempo modulare” è già in vigore in moltissime scuole del Casentino, siano esse elementari, medie o superiori e viene applicato anche a Strada, nell’Istituto comprensivo che è lo stesso delle scuole del Comune di Pratovecchio Stia. Preside, maestre e ovviamente genitori sono tutti concordi e d’accordo che il “tempo modulare” sia la miglior soluzione per i loro bambini. E allora perché il Comune non dà il suo assenso e appoggio a questa legittima richiesta dei cittadini?
In seguito all’incontro dello scorso novembre, in data 11/11/2021, i genitori hanno inviato una lettera al Comune, al Sindaco Niccolò Caleri, all’Assessore Silvia Mazzarone e alla Giunta Comunale, nonché alla Responsabile Francesca del Cherico. In quella lettera si legge: “Dopo un primo sondaggio è emerso che la maggior parte dei genitori di bambini sia che devono iniziare le elementari sia quelli che le frequentano già preferirebbero ad oggi un tempo modulare che permettesse di alleggerire i nonni qualche pomeriggio e di avere il sabato mattina a disposizione per trascorrere del tempo in famiglia e sicuramente per i bambini avere 2 giorni di stacco dalle attività scolastiche sarebbe meglio.
Alla luce di quanto descritto sopra, ci ha stupito la NON DISPONIBILITA’ da parte del Comune di cercare di individuare una strategia che permetta l’attuazione di un nuovo modulo scolastico più vicino alle esigenze delle famiglie, con la sola giustificazione che non ci sono fondi da poter stanziare oltre a quelli già impegnati.”
Nella stessa lettera si legge che la spesa per il servizio mensa del 2017 ammontava a circa 120.000 euro, mentre per l’anno 2022 la stessa spesa ammonta (Determinazione n. 734 del 21/05/21) a 58.600 euro; per questo i genitori nella comunicazione chiedevano all’amministrazione un calcolo del costo scuolabus e mensa aggiornato dal quale poter calcolare il surplus dei costi per una classe composta da 15 bambini, nei seguenti casi: tempo modulare con 2 rientri pomeridiani, gli altri 3 giorni con orario 8/12:45 e niente scuola il sabato; oppure tempo modulare con 1 rientro pomeridiano, gli altri 4 giorni con orario 8/13 e il sabato a casa. Inoltre, i genitori si dicevano disponibili ad istituire un comitato “per poter affiancare l’amministrazione comunale nello studio di soluzioni possibili per la realizzazione di questo servizio o di trovare soluzioni alternative che vadano incontro alle esigenze delle famiglie e dei cittadini.”
L’amministrazione a quella lettera non ha mai risposto ed è proprio questo silenzio che rende molto amareggiati i genitori e le mamme che abbiamo incontrato.
Non hanno quindi mai ricevuto risposta in merito ai costi di scuolabus e mensa, né è mai stato spiegato loro perché l’amministrazione si oppone a questa tipologia di modulo scolastico che, ripetiamo, è già in uso e rodato in moltissime altre scuole casentinesi.
Dal Sindaco Caleri, dopo la lettera, sono stati espressi solamente silenzio e risposte evasive, niente di scritto od ufficiale, niente incontri, niente assemblee. E la domanda che a tutti viene spontaneo porsi è: perché? Perché non appoggiare i cittadini in questa richiesta? O comunque, perché non venire incontro alle loro esigenze, magari studiando insieme soluzioni alternative se quella del “tempo modulare” non è una strada percorribile? E ancora, perché chiudersi a riccio difronte ad un gruppo di cittadini che chiede di essere ascoltato, con una proposta a loro dire utile per migliorare la vita dei bambini.
Scrivono ancora i genitori: “Considerando l’impegno di questa Amministrazione Comunale nella riqualificazione dei piccoli centri montani e nella volontà di ripopolamento, pensiamo che valutare di ampliare e migliorare i servizi scolastici sia una condizione quasi obbligata se si vuol andare in questa direzione.”
Le mamme chiedono almeno di essere ascoltate ed ovviamente, anche a nostro avviso, meritano una risposta, precisa e dettagliata dall’amministrazione. Sempre più spesso vediamo i nostri sindaci addentrarsi in pomposi post social, in cui declamano il rattoppo della strada o della buca di turno (proprio nello scorso numero avevamo pubblicato ”Elogio del Tombino, il tombino elevato a filosofia, il nulla spacciato per tutto”) e quando i cittadini chiedono risposte concrete, reali, si preferisce tacere, far finta di nulla?
“La cosa che più ci fa arrabbiare è che il Sindaco non ci ha neppure degnato di una risposta… D’accordo, per vari motivi (economici supponiamo) il “tempo modulare” non può essere fatto, ma almeno fateci capire perché, oppure impegniamoci insieme per trovare una soluzione. L’amministrazione dovrebbe essere dalla parte dei cittadini e ascoltare le varie richieste. Sono stati spesi molti soldi per vari progetti nel Comune di Pratovecchio Stia, possibile che non si riescano a trovare i fondi, se è questo il problema, per un cambiamento che riguarda la nostra scuola e la vita dei nostri bambini?”
Anche noi troviamo incomprensibile il comportamento del sindaco e siamo contenti di aver dato spazio a questo gruppo di mamme. Sperando che il nostro articolo possa smuovere la situazione o almeno far riflettere cittadini e… sindaco compreso!