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mercoledì, 9 Ottobre 2024

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Auguri Parco!

di Fiorenzo Rossetti – Compiere 30 anni per una donna e per un uomo equivale un poco ad affacciarsi alla cosiddetta “età della ragione”. Dopo anni impegnati a crescere, istruirsi e a fare esperienze (con anche qualche sano errore) nella vita personale e lavorativa, inizia il tempo della responsabilità.

È giunto quindi per il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi un compleanno importante: quello dei 30 anni dalla sua istituzione, avvenuta con Decreto del Presidente della Repubblica datato 12 luglio 1993.

Erano passati solamente due anni dalla approvazione della importante legge che riguarda il governo dei Parchi e delle Aree naturali protette in Italia; la stessa che ha consentito l’istituzione del Parco tosco-romagnolo La Romagna, con il suo “Parco regionale del Crinale Romagnolo”, già dal 1988 aveva avviato la tutela sul versante Adriatico del futuro Parco nazionale. Poi alla fine dell’anno 1990 un Decreto del Ministero dell’Ambiente avvia le fasi di perimetrazione e misure di salvaguardia provvisorie del “Parco Nazionale del Monte Falterona, Campigna e delle Foreste Casentinesi”, segnando, di fatto, la nascita di un Parco Nazionale che tiene abbracciati i territori di Toscana e Romagna.

È certamente merito degli sforzi di studiosi lungimiranti, come il naturalista forlivese Pietro Zangheri, di tecnici forestali come Fabio Clauser, ideatore e realizzatore, nel 1959, della Riserva Integrale di Sasso Fratino, di personalità della politica locale e non solo, come l’ex Sindaco di Portico e San Benedetto e Assessore della Provincia di Forlì-Cesena Alberto Manni, ma anche di tanti cittadini e del mondo dell’Associazionismo ambientale, se si è arrivati ad istituire un Parco che consentisse di coronare tutti questi sforzi per conservare un luogo naturalistico preziosissimo e unico al mondo. L’entusiasmo per la natura, l’impegno della politica e l’interesse sempre più concreto e responsabile di una larga parte della cittadinanza, pare ora, a distanza tutto sommato di pochi anni, essere un lontano ricordo di un’epoca ormai tramontata.

È purtroppo un dato di fatto che la natura sia pressoché assente dalle agende di ogni forma e livello di governo di questo Paese. Si sa benissimo che la sostenibilità ambientale viaggia parallela alla sostenibilità sociale, economica e amministrativa e purtroppo la situazione italiana non è ultimamente molto confortante. Questo però non scusa l’arretramento culturale a cui assistiamo; diseducativo e forgiatore di menti che si stanno dimenticando di quanto siamo intimamente connessi con il mondo naturale e del doveroso modo di approccio prudente, conservazionistico e “intelligente” nella gestione sostenibile, che occorre avere del patrimonio ambientale del nostro territorio.

L’Ente Parco delle Foreste Casentinesi, accanto ad una nutrita serie di generiche iniziative promozionali e divulgative, celebra i 30 anni del Parco con un accordo con un soggetto privato per sottrarre, a tempo indeterminato, trenta ettari di foreste intorno alle sorgenti del fiume Arno da ogni forma di utilizzazione forestale.

In un Parco in cui la gestione è divenuta molto “manageriale” e impegnata su marchi di qualità, promo-commercializzazione di prodotto e accordi con Società (anche giustamente per carità), mi aspettavo qualche momento celebrativo per riportare il parco alle origini, per far emergere e rielaborare l’entusiasmo che aleggiava trent’anni fa e soprattutto per focalizzare l’attenzione della opinione pubblica sul tragico e sterile momento legato alla difesa della natura.

Trent’anni sono dunque l’età della responsabilità, la stessa che il Parco dovrebbe trovare insieme alla forza di liberarsi dai guinzagli politici del sistema, agendo dal basso (proprio come nella fase che ha condotto alla nascita dell’area protetta) e contribuendo attivamente alla rinascita del sistema dei parchi in Italia!

L’ALTRO PARCO Sguardi oltre il crinale di Fiorenzo Rossetti

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