fbpx asd
16.7 C
Casentino
giovedì, 12 Settembre 2024

I più letti

Gli stregoni del NO al Comune Unico

di Nicola Spadi – L’esito del referendum sul Comune Unico ha confermato quello che, da originario di questa valle contraddittoria, ho sempre pensato fin dai tempi dell’adolescenza: siamo medievali. O meglio, conserviamo intatte le meraviglie dei bei tempi andati – tra le quali, appunto, quelle del Medioevo – ma evidentemente non siamo stati capaci di declinare al presente lo splendore della civiltà etrusca. “Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge” (Foscolo, reminiscenze del liceo scientifico di Poppi) mi proietta nuovamente nell’arena di un’impari lotta politica per affermare che è stata persa una grande occasione; infatti, mentre aleggia il dubbio che la ragioni del SI non siano filtrate a sufficienza nel delicato tessuto (panno del Casentino?) dell’opinione pubblica locale, è indiscutibile la chiarezza delle ragioni del NO, scaturite da un’elaborazione pseudo-politica di livello talmente basso da far tremare addirittura i mercanti del tempio che hanno fatto razzia della cosiddetta Seconda Repubblica. Il caso del mio paese di origine, Stia, è l’emblema di questa non-memorabile battaglia di retroguardia.
Un appello firmato dalla Giunta comunale si è levato in alto al fine di salvaguardare l’identità stiana; a questo comunicato della Real Corona, che può benissimo starci perchè, in fondo, gli ingranaggi di certa politica sono immodificabili (parola di chi ha sempre perso), si sono aggiunte iniziative individuali, con valenza pubblica, ad opera di solitari paladini del “piccolo è bello perchè ci sono nato” terrorizzati, ad esempio, dal trasloco dei servizi pubblici essenziali (falso). A tal riguardo, immagino gruppi organizzati di cittadini stiani che si recano a Capolona per effettuare un prelievo di sangue; oppure inferocite associazioni di Castel Focognano in rotta verso Poppi o Bibbiena (5 minuti di macchina con traffico intenso) per rinnovare i documenti d’identità. È l’ancestrale paura di perdere determinati privilegi (il posto fisso, vicino casa, a due passi dal nulla) che ha orientato una discussione importante su piani ben diversi da quello del bene comune. La crisi economica sta mettendo alla prova la sopravvivenza di una vallata che, forse, si è cullata per troppo tempo sugli allori. Maghi e stregoni hanno fatto leva sulla superstizione approfittando della benevolenza di molti casentinesi.
Sudditi o cittadini?

P.S.
Ho sentito anche dire che uno stiano non parla neppure la stessa lingua degli abitanti di Subbiano.
Cari miei, il livello è veramente molto basso.

Ultimi articoli