di Fiorenzo Rossetti – È imminente. Direi inevitabile. Il censimento del Cervo e il Fall Foliage, anche per questa stagione autunnale ci attendono. Alcune delle attività, previste in autunno, che sostiene il Parco delle Foreste Casentinesi, poggiano, da anni, su queste due iniziative legate alla promozione della cultura scientifica-educativa naturalistica e turistica.
Il censimento del Cervo, che nel frattempo è arrivato alla quattordicesima edizione, è una iniziativa dell’Ente Parco che si basa sul coinvolgimento di cittadini che, aiutati da ricercatori, compiono con la tecnica del “censimento al bramito”, una stima numerica della popolazione di questi ungulati all’interno del Parco.
A parte le considerazioni che si possono fare sulla utilità ai fini di ricerca di tale ripetuta iniziativa, ritengo che l’evento abbia comunque un buon valore legato al coinvolgimento dei cittadini nella vita di un Ente Parco, soprattutto nel far comprendere le dinamiche gestionali di un’area protetta e aumentare la consapevolezza verso i valori della conservazione della natura in Italia. In mezzo a queste serate, intenti a scorgere le scorribande ormonali dei grandi cervi maschi, non mancheranno, anche per questo anno, le uscite notturne con gruppi di cittadini per porgere l’attenzione verso il Lupo, con le consuete tecniche del wolf-howling (l’ululato indotto) utilizzate per il monitoraggio scientifico.
Il Fall Foliage, ovvero quel modo esterofilo (tanto turistico) di dire dello spettacolo legato ai colori del bosco in autunno, chiude la consueta serie di iniziative di questa stagione del Parco con alcuni appuntamenti a calendario. Il Parco delle Foreste Casentinesi, lo voglio ripetere fino allo sfinimento, rappresenta uno dei luoghi più meravigliosi al mondo in cui trascorrere la propria vita (o momenti di questa) in autunno.
L’aria sottile, che dopo la calura del periodo estivo diviene pungente, le nebbie che dalla mattina alla sera avvolgono, coprono e scoprono boschi e crinali con una specie di danza cadenzata e ritmica, la luce dai toni caldi che si fonde nel colore dell’oro e del rame dell’immensa foresta. Che spettacolo!
Esserci in questi luoghi significa essere coinvolti e rapiti dall’imponenza scenografica e rappresentativa della natura che si prepara al “letargo” invernale. Una natura che apparentemente muore, si ferma in attesa della rinascita, porta il visitatore alla riflessione, alla meditazione, ad aprire le porte della propria anima. Una vera magia!
È ora però di affiancare a queste iniziative qualcosa di diverso e innovativo. Ad esempio, partendo dalla considerazione che il Parco dele Foreste Casentinesi è attraversato da più di 800 km di sentieri, in gran parte coincidenti con aree boscate, viene spontaneo pensare all’attività escursionistica che, proprio in questo meraviglioso momento autunnale, offre sensazioni e soddisfazioni uniche.
L’escursionismo negli ultimi anni, specialmente dopo il periodo pandemico, ha visto un notevole incremento dei praticanti, divenendo, a volte, da risorsa a problema (legato a eccessiva pressione antropica e/o a problemi di ordine sanitario dovuto ai tanti incidenti) e sicuramente è stato protagonista di notevoli cambiamenti nell’evoluzione tecnica e di tipo culturale e motivazionale.
L’autunno dovrebbe essere un periodo per dedicare all’escursionismo una intera settimana di dibattiti, workshop, mostre, proiezioni di docufilm e attività sui sentieri. Invitare personaggi legati a questa meravigliosa pratica a piedi con zaino in spalla e al mondo dei parchi per parlare di sicurezza, corretta e consapevole frequentazione dei sentieri, cultura del vivere all’aria aperta e della conoscenza naturalistica.
Ma anche far partecipare chi si occupa della promozione dell’escursionismo e dell’attrezzatura necessaria. Questo Parco avrebbe tutte le buone caratteristiche per organizzare una sorta di settimana internazionale dell’escursionismo. Lo scopo sarebbe quello di aiutare questa bella e sana pratica in montagna a trovare (o ritrovare) una linea di convivenza sostenibile nei parchi, facendo aggregare il mondo dell’escursionismo legato all’associazionismo con quello del professionismo e, perché no, per creare un evento di richiamo che possa dare un ritorno economico alle strutture turistiche nel Parco.
Occorre pertanto che l’Ente Parco introduca nuova progettualità nella promozione dell’area protetta, avviando una fase di riflessione sulle attività e le risorse a disposizione, cercando di puntare su azioni fresche, innovative e di utilità legate al raggiungimento degli obiettivi statutari di un’area protetta.
W i Cervi, però, fatemelo dire, nell’autunno 2024, una bella settimana internazionale dell’escursionismo ce la vedrei proprio bene al Parco delle Foreste Casentinesi!
(L’ALTRO PARCO Sguardi oltre il crinale è una rubrica di Fiorenzo Rossetti)