Il calendario ci porta a scrivere queste pagine a una settimana circa dal voto per le Europee e le Amministrative 2024. Un tempo utile, forse, per tenere conto di quanto accaduto dopo la diffusione dei risultati, dei commenti, dei commenti ai commenti, delle dichiarazioni, delle cose dette e di quelle rimaste innominate.
Ma, probabilmente, tutto questo non sarà sufficiente ad avere veramente tutte le informazioni necessarie per tentare di fornire un quadro di quello che è accaduto e, soprattutto, di quello che potrebbe accadere nel prossimo futuro in Casentino. Lo stesso sembra si possa dire per quanto riguarda lo sviluppo del dibattito e del confronto politico a livello nazionale. Quello che ci possiamo forse azzardare a dire è che la situazione non sembra certo molto tranquilla, poche riflessioni e molte pulsioni sembra stiano caratterizzando il clima in queste settimane.
C’è forse chi, dalle parti della maggioranza di Governo, pensava di avere ormai mano libera e il Paese in pugno, ma adesso si accorge che, al di là delle percentuali, i conti non è che offrono precisamente i risultati auspicati. Gli elettori calano, così come i voti ai singoli partiti. In valore assoluto solo il PD e, in maniera ancora più netta, Alleanza Verdi e Sinistra guadagnano voti. Gli altri li perdono.
Saltando, in merito a questo, alla situazione in Casentino troviamo una realtà contemporaneamente in linea e in controtendenza rispetto al voto nazionale. Le percentuali dei votanti appaiono più alte mentre i risultati presentano, anche con poca sintonia rispetto al panorama della Toscana, dove in alcuni comuni si sono registrati anche ballottaggi tra PD e liste di Sinistra, una crescita di Fratelli d’Italia.
Sembra che il nostro angolo di Toscana segua per alcuni aspetti una strada diversa, e così anche il buon risultato a livello di vallata della lista Stati Uniti d’Europa non può che sorprendere, sperando che sia stata sostenuta da convinti europeisti e non da nostalgici renziani…
Guardando poi al voto per i sindaci e i consigli comunali, sembra probabile che il risultato locale del voto per le Europee abbia poi orientato anche le preferenze espresse in quello amministrativo, provocando, nel nostro territorio, una evidente virata a destra. Il nostro giornale, subito nei primi giorni che hanno seguito le elezioni, ha espresso in un commento online questa lettura del voto, qui confermata anche dal titolo scelto per questo articolo. Una legittima posizione, suffragata da quello che è accaduto nei diversi comuni, che ha suscitato più di una reazione critica, anche sopra le righe.
Forse anche questi sono segnali di quel «clima» che abbiamo ricordato poco sopra. Certo se già solo affermare un pensiero, su un dato che pare oggettivo, provoca queste alzate di scudi, non vogliamo pensare a cosa potrebbe accadere se, in un prossimo futuro, ci dovessimo trovare ad avanzare critiche o, peggio ancora, domande ai nuovi amministratori della vallata. Ma per non rimandare a domani quello che possiamo verificare oggi, preferiamo subito fare alcune domande perché il risultato, tra le altre, lascia aperta una questione su cui è necessario, al più presto, chiedere, non solo ai primi cittadini del Casentino, di esprimersi.
Il voto ha infatti portato all’elezione di Luca Santin a Sindaco di Pratovecchio Stia, ma lo stesso Santini è, tutt’ora, anche il Presidente del Parco delle Foreste Casentinesi e, come lui stesso ha dichiarato sia in campagna elettorale che subito dopo l’ascesa alla carica di primo cittadino appare intenzionato a mantenere entrambe le cariche.
Oltre a questo ci sembra necessario sottolineare che, uno degli organi del Parco Nazionale, è la Comunità del Parco composta da: – i Sindaci dei Comuni di Poppi, Pratovecchio Stia, Bibbiena, Chiusi della Verna, San Godenzo, Londa, S. Sofia, Premilcuore, Tredozio, Portico e San Benedetto e Bagno di Romagna; – dai Presidenti della Regione Emilia – Romagna e della Regione Toscana; – dai Presidenti della Provincia di Forlì – Cesena, della Provincia di Arezzo e della Provincia di Firenze; – dai Presidenti delle Comunità Montane territorialmente interessate.
Approfondendo poi la conoscenza dei compiti e del ruolo della Comunità del Parco, per quanto possiamo leggere nel sito dell’Ente, risulta che: «La Comunità del Parco è organo consultivo e propositivo dell’Ente Parco e svolge i seguenti compiti:
- designa quattro rappresentanti per la formazione del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco secondo i criteri previsti all’Art. 1 del DPR 73/2013;
- delibera, previo parere vincolante del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco, il Piano pluriennale economico e sociale, che sottopone all’approvazione della Regione e vigila sulla sua attuazione;
- esprime parere obbligatorio sul bilancio e sul conto consuntivo dell’Ente Parco; • esprime parere obbligatorio in merito al regolamento del Parco;
- esprime parere obbligatorio in merito al Piano del Parco;
- esprime il proprio parere su altre questioni a richiesta di almeno un terzo dei componenti il Consiglio Direttivo;
- adotta il regolamento di organizzazione».
Si tratta di compiti importanti e di un ruolo di verifica e controllo sull’attività gestionale del Parco, che vede nel Presidente un attore centrale. Preso atto di tutto questo viene naturale chiedere, ai cittadini, ma anche e soprattutto a tutti gli Amministratori dei Comuni compresi nel territorio del Parco Nazionale, a cominciare da quelli casentinesi:
- può essere considerato opportuno e normale che il sindaco di un Comune rappresentato nella Comunità del Parco ricopra anche la carica di Presidente del Parco?
- Non si tratta di una situazione di potenziale pregiudizio nei confronti di tutti gli altri Comuni rappresentati in quell’assemblea?
- Non c’è il rischio che, ogni decisione del Presidente del Parco che interessi il Comune che lui stesso amministra, susciti interrogativi e perplessità?
- In più, non credete che Santini, già al momento della sua candidatura avrebbe dovuto comunque dimettersi dal ruolo di Presidente in quanto, anche se eletto semplicemente in Consiglio comunale, si sarebbe trovato comunque in una situazione di pregiudizio nei confronti di un primo cittadino che era stato suo diretto concorrente?
Abbiamo volutamente preso spazio in questo articolo per sottolineare questa enorme criticità che, già prima di conoscere i risultati, queste elezioni hanno portato. Criticità che consideriamo un grave handicap, per la governance del Parco e per l’azione amministrativa dell’intera vallata. Criticità che evidenziano comportamenti orientati all’occupazione del potere e delle poltrone, più che al ruolo di servizio alla collettività che chi è chiamato a svolgere funzioni pubbliche dovrebbe fare proprio.
Abbiamo voluto subito avanzare queste domande a tutti gli amministratori casentinesi perché, dalle risposte che verranno fornite a questa situazione di palese inopportunità, potremo subito avere chiare indicazioni su quello che potrà essere il futuro politico del Casentino.
Se infatti non ci saranno decise e nette prese di distanza da questo doppio incarico, se, soprattutto dai sindaci di Poppi e Bibbiena, non ci sarà una richiesta immediata a Santini di dimettersi per andare subito alla nomina di un altro Presidente per il Parco, sarà palese che i tre comuni del Casentino, che adesso si trovano ad avere maggioranze sostanzialmente omogenee e orientate a destra, hanno già trovato la sintonia per guidare saldamente la vallata.
Questo, al di là delle dichiarazioni, potrebbe portare anche al rientro totale di tutti, anche di Bibbiena e Pratovecchio Stia, all’interno dell’Unione dei Comuni, ormai facilmente occupabile grazie all’esito del voto e alla cui guida si trova già Federico Lorenzoni, adesso Sindaco di Poppi.
Non possiamo sapere cosa, eventualmente, il protagonismo di questo Ente, che appare legato al passato, potrà portare al territorio casentinese, si tratterebbe comunque di un esito poco in sintonia con visioni e dichiarazioni proposte in campagna elettorale. Non sarà sufficiente occupare delle poltrone, da tempo agognate, per dare un senso al ruolo che vecchi e nuovi amministratori si troveranno a ricoprire. Tattiche e scelte al ribasso non saranno accettate dai cittadini, così come sono state rifiutate quando a farle erano i vertici dei gruppi politici adesso all’opposizione.
Questo giornale, da parte sua, in questa incerta situazione, continuerà a ricoprire il suo ruolo di cane da guardia, senza cambiare niente del suo modo di essere.