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mercoledì, 9 Ottobre 2024

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The Supreme Staff

di Matteo Bertelli – A Confucio, il geniale filosofo cinese degradato ad antenato dei moderni utenti “Tumblr” (se qualcuno si ricorda ancora cos’è), è attribuita una frase a dir poco geniale, una frase che, da sola, potrebbe sintetizzare questo articolo per intero: “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno nella tua vita”.
Si, perché in questo articolo, come si capisce dal titolo, parliamo di una realtà ben precisa, quella del sempre più famoso “Supreme Staff”. Ma non per pubblicizzare le loro attività (a quello ci pensano già loro… alla fine è quello che fanno nel loro hobby professionistico), quanto per far conoscere un lato che ci ha stupito, quello che nei post sui social non traspare se non si conosce il lavoro che c’è dietro, quello, come si suol dire, del retroscena, del camerino, ovvero il capitale umano che muove questa macchina.
La maggior parte di voi, forse, conosce la quasi totalità dei membri di questa associazione, sapendo quindi anche come siano giovani e motivati, ma per chi non li conoscesse, è bene spiegare quello che le parole e gli occhi dei quattro ragazzi (su più di 20) che abbiamo intervistato ci hanno mostrato.
In particolare Marco Castelli, in un certo qual modo il leader (anche se questo termina stona un po’, non essendo propriamente un’organizzazione verticistica), quello che ha in mano la gestione dello staff e la pubblicità sui vari social, un ragazzo di vent’anni che ha iniziato a seguire il “mentore” del gruppo, Marco Corazzesi (alias Comakema), per rincorrere non soldi, non donne, ma la sua passione, “la passione per il mondo della notte”, come lui stesso l’ha definita.
Vi sembra poco?
Un ragazzo (e abbiamo preso lui come esempio, ma anche gli altri che, chi prima e chi dopo, sono stati trascinati dagli amici a far parte del progetto hanno motivazioni molto simili) che insegue una sorta di sogno, mentre parallelamente lavora per poter dedicare il suo tempo libero a questa attività.
Ma, come si chiederanno i più arguti, come mai serve un altro lavoro per poter fare quello che fa lui? Per domanda intelligente, risposta semplice: il Supreme Staff è fondamentalmente un’organizzazione no profit.
Magari, una volta lette queste righe, arriveranno decine di smentite di lettori infuriati che ci attaccheranno dicendo “ma io li ho pagati!”. Calmi. A tutto c’è una spiegazione.
Il Supreme Staff conta più di venti membri, tra cui PR, vocalist, barman e tre DJ, e possiede un’attrezzatura completa di luci, casse, microfoni e ciò che serve (formula che ha consentito loro di salire velocemente nell’Olimpo casentinese e stare dietro a grossi eventi notturni e, in un paio di occasioni, pomeridiani); tutto questo costa: i ragazzi hanno un minimo rimborso per il lavoro che occupa intere settimane, l’attrezzatura va rinnovata, si rompe, qualche fenomeno magari ci rovescia sopra anche la nona birra; detto proprio in maniera papale, son soldi!
Ecco perché Marco, come gli altri che han finito la scuola (c’è anche chi, come la più piccola del gruppo, Maddalena, va ancora alle superiori) hanno un altro lavoro. Questa non è una professione per loro. Non dal punto di vista economico almeno (dal punto di vista di tempo speso, certamente ci somiglia). È una passione.
È la voglia di stare insieme e di dare, insieme, un servizio impeccabile che muove questi ragazzi; che li ha mossi fin dai tempi antichi, quando erano pochi e si chiamavano “Comakema Crew”, e che continua a muoverli ora che pian piano stanno allargando la propria rete, gestendo buona parte delle pubbliche relazioni di discoteche come “Il Principe” e “River Piper” e collaborando con ospiti tra i più variegati, dalle associazioni locali a personaggi, più o meno famosi, del panorama nazionale.
«Siamo uno staff che dà un servizio di intrattenimento a 360° – ci ha spiegato l’altro Marco (Comekema, ndr.), il veterano che ha trascinato i primi in questa impresa, – ma siamo anche una sorta di fucina di giovani talenti».
Una frase emblematica, spiegabile con un esempio pratico: i dj dell’associazione sono giovani ragazzi, con la voglia di esprimersi nella loro passione, a cui viene data la possibilità, gratuitamente, di esibirsi durante gli eventi organizzati e pubblicizzati
dal “Supreme”. Una sorta di “do ut des”: allo staff servono dj per le serate e ai dj può far comodo avere uno staff dietro che dia loro visibilità e occasioni.
E qui la lingua torna a battere sulla dolente questione economica: anche questa è una spesa! Ed è così che il puzzle dei guadagni dei singoli si compone alla perfezione, mostrandoci il quadro completo, quello raffigurante un’organizzazione no profit che usa i soldi della cassa comune (che si rimpingua ogni serata, bene ribadirlo, per chi non vuole capire) per autofinanziarsi, in attrezzatura, gadget e licenze SIAE, necessarie per dare il via libera ai vari dj che il “Supreme Staff” prova a lanciare.
Ma quale è la differenza tra loro e altri simili a loro? Fondamentalmente dobbiamo parlare al plurale, perché le differenze sono due, una più pratica, tangibile, e l’altra astratta. Primum c’è da dire che lavorano per privati, quindi con tanto di fatture che mostrano alla luce del sole il guadagno reale, messo poi materialmente in una busta che viene tenuta al centro del tavolo della riunione, come segno di trasparenza. Deinde c’è da sottolineare la qualità del legame che lega i vari membri.
Sono partiti in pochi, poi un amico è stato trascinato dentro da chi già c’era, poi l’amico dell’amico, e così via. Cosa significa? Ci mostra come fondamentalmente per avere un gruppo solido si debbano creare dei legami solidi tra i vari membri. E i legami amicali, resi ancora più forti da una passione in comune, rendono il capitale umano del “Supreme Staff” il vero centro del nostro interesse.
Sono bravissimi in quello che fanno (cari haters, lo dimostrano i fatti…), ma quello che colpisce di più, come detto già in apertura, è quello che sono: ragazzi con una voglia di fare quasi contagiosa, mossi da una passione comune (una delle cose più belle che si possano vedere, a mio avviso), con un forte legame di amicizia e una capacità di far funzionare tutto questo come il più perfetto dei perfetti orologi svizzeri.
Poco da dire. Chapeau!

STAFF SUPREME 2

In piedi da sinistra: Comakema, Marco C., Edoardo, Elisa, Filippo, Eleonora, Paolo, Sofia, Gabriele, Riccardo, Antonio, Lorenzo B., Lorenzo d. S., Lorenzo C. Sedute da sinistra: Celeste, Amina, Maddalena, Ilaria. Fanno parte dello staff anche: Marco B., Federico, Anna, Matteo, Alessandro

(tratto da CASENTINO2000 | n. 295 | Giugno 2018

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